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Category: generale

tutto quello che non trova collocazione altrove :)

Backup 3, la mia soluzione

Aspire EasystoreIl motivo del prezzo stracciato dell’Acer Aspire Easystore da Mediaworld poi l’ho scoperto: siccome quello che mi hanno venduto era aperto (probabilmente un reso) e qualcuno aveva cambiato la password di admin, non potevo gestirlo. Il commesso mi ha detto “te ne do un altro, ma è l’ultimo; non ce ne arrivano più perché non c’è richiesta per questi affari, infatti per darli via ha visto che prezzi abbiamo dovuto fare?”.

Effettivamente non so se abbia ragione o no. Poco distante c’era un Lacie da 500Gb a 80 euro, ma come vi dicevo in altri post non amo molto i dischi USB e il mio utilizzo era diverso, distribuito. Comunque, appena acceso l’aggeggio è impostato su RAID 5, proprio quel che mi serviva, e quindi mi lascia a disposizione 1,5Tb di spazio. E’ impostato su DHCP, ma nella mia rete domestica uso ip fissi per via delle regole di routing, quindi do anche a lui un IP fisso congruente. Poi lo inserisco nello stesso gruppo di lavoro dei PC ma questo non basta ad evitare che mi venga richiesta la password chiamando la share di rete. Uso quindi il vecchio trucco di creare sull’Easystore utenti con stesso nome e password degli utenti windows dei due PC, e questo risolve definitivamente la questione.

Creo quindi 3 directory: una di scambio, così si possono depositare file anche se uno dei PC è spento, una di storage in cui piazzare la roba ingombrante e poco usata, tipo film e telefilm e simili, e una di backup, al cui interno creo quattro sottodirectory: PC-TAMBU, PC-ESTRELLITA, USB-TAMBU e USB-ESTRELLITA, e su ognuno dei Pc monto una unità di rete che ci punta direttamente, per evitare casini. Poiché quel che mi serve è una copia di sicurezza (che se vogliamo è una forma blanda di backup, anche se non è un backup in senso stretto) non installo il software dell’Acer, e ne provo un po’. Il più valido mi è sembrato Uranium Backup, che mi ha consigliato zerocold in un commento (si Roberto, ho provato anche comodo 🙂 ), però è free solo nella versione base, mentre per fare la sincronia con cancellazione servono 80 euro a licenza. Sono quindi tornato alle origini, e a quel Allway Sync che già uso in ufficio.

In sostanza una volta ogni sei ore parte in automatico la sincronizzazione degli hard disk, interi tranne la cartella di Windows e qualche altro file inutile (ci vuole un po’ di fine tuning, inizialmente), e all’inserimento di una chiavetta – e poi ogni mezz’ora – quella degli stick USB. questo dovrebbe coprirmi in qualsiasi caso di rottura: Affinché io perda qualcosa dovrebbero rompersi l’hard disk di un PC e contemporaneamente due hard disk dell’Acer (è in RAID 5, ricordate), oppure la chiavetta e i soliti due hard disk Acer. Spero di non essere così sfortunato 🙂

L’Acer non è silenziosissimo, va detto: la scrittura simultanea sugli hard disk produce rumori meccanici abbastanza marcati, e quando non è usato per un po’ va in una sorta di stand-by dal quale si desta con calma e sibilo alla prima richiesta. Quando invece i PC sono spenti, e quindi non riceve input, se ne sta buono buono. L’unica cosa è che emette una grande quantità di luce blu: ora il nostro studio di notte sembra il set di “incontri ravvicinati del terzo tipo” 😀

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Non è detto che tu non vada più al Carrefour

Per dovere di completezza, vi segnalo che le cose si muovono. Ancora non siamo alla piena soddisfazione – crocifissione in sala mensa dell’insensibile commessa e punizione corporale di Gino “non mi sono accorto di nulla” Fotografo – però si imbocca la giusta strada. Spero presto di poter fare un altro post col titolo che già immaginate, significa che per una volta le cose girano come si deve…

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Non andrai mai più al Carrefour

Il titolo è giusto, TU non andrai mai più al Carrefour, come me, come Barbara e come tutti quelli che stanno giustamente facendo girare questa sconcertante storia di discriminazione e ignoranza. Leggila, leggila due o tre volte. Poi domandati cosa è giusto fare. Poi pensa che sicuramente arriveranno le scuse della direzione (certo, sempre dopo), pensa che qualcuno dirà che “erano collaboratori esterni”, che “noi non c’entriamo”, che bla e bla e ancora bla.

Poi fai come faccio io, non mettere mai più piede in un centro commerciale Carrefour. E se ti stai dicendo “esagerato, al massimo non bisogna andare al Carrefour di Assago” dovresti rileggere la storia un altro paio di volte. Quando non si sanno scegliere i collaboratori e i dipendenti, è un problemone grosso grosso…

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Gli schermi lucidi sono il male

Mentre sto alla finestra e guardo passare le notizie quotidiane sui nuovi netbook, in attesa di decidermi finalmente su cosa comprare, mi imbatto in un post dell’ottimo Netbookitalia.com, cui non posso far altro che replicare così.

Gli schermi X-bright, Glossy o chiamateli come volete, sono il MALE ASSOLUTO! a cosa mi serve comprare un portatile, se poi posso usarlo solo al chiuso o di sera? che senso ha avere un computer comodo da portare in giardino, se in giardino non si può usare? se al bar non si può usare mentre sorseggio una tazza di caffè all’aperto? Se accendo il mio Vaio di giorno, al Sole, è come se lo schermo fosse spento. Non esagero, non si distingue una icona dallo sfondo, se apri word intuisci che c’è una barra degli strumenti, ma non puoi leggere niente. Nada, niet.

Per cui state certi che NON mi comprerò un Dell Mini Inspiron 9, anche se era uno dei papabili… peccato…

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Non fatevi timculare

pavimento

Questa foto l’ho mandata dal cellulare a flickr, per fare una prova, l’8 agosto. Sapevo che non era traffico compreso nella promozione Alice MaXXi Week, però guardate un po’:

Nazionale n.d. n.d. 08/08/2008 – 16:33:32 500 KB 3.00
Nazionale n.d. n.d. 08/08/2008 – 16:33:50 500KB 3.00
Nazionale n.d. n.d. 08/08/2008 – 16:34:01 500KB 3.00

Nazionale n.d. n.d. 08/08/2008 – 16:34:13 78KB 0.47
Nazionale n.d. n.d. 08/08/2008 – 16:37:11 0KB 0.00 Traffico Promozionale
WAP *** ALTRO 08/08/2008 – 16:37:13 1KB 0.00 Traffico Promozionale

in grassetto il costo addebitato per 1,5 Mb. I miei più sinceri complimenti alla TIM, novella Alì Babà dei giorni nostri, alle sue tariffe criminali, alle note in corpo 7 in fondo a tutte le pagine, alla mentalità da “spremi il cliente prima che cambi operatore”. Come dicevo, ero cosciente che stavo pagando, ma non avevo idea che mi stessero taglieggiando.
Le conseguenze? facili: primo, niente lifeblogging, mai, niente foto in diretta. Secondo, mi sento in diritto di mandare a fanculo gratis qualsiasi operatore TIM con cui parlerò al telefono per il resto della vita. Terzo, se mi gira tolgo anche l’unica promozione sensata che ho fatto (MaXXi Alice Week, appunto), così, tanto per gradire…

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reale -> virtuale e ritorno

Avevamo i negozi.
Poi sono arrivati gli e-commerce.
Dopo i negozi hanno aperto gli e-commerce.
Poi gli e-commerce sono venuti nel mondo reale.

Con risultati spesso discutibili 🙂

cartellino nel negozio Dmail

(vedi a copiare i cartellini dalle schede prodotto del Content Management System? 😛 )

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Basta!

E’ quattro giorni che dipingo la cancellata, e più la guardo più continuo a vedere punti di ruggine e nuovi angoli, manco l’avesse disegnata Escher. La vernice è talmente catramosa che alla fine ho dovuto buttare via pennelli, bicchiere e secchio.
Comunque una cosa è certa: non lo rifarò finché qualcuno non inventerà il pennello per dipingere oggetti a sezione tonda!

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Alta fedeltà: un gorgo malefico

Geneva Model L

Se qualcuno di voi guarda ogni tanto la mia Wishlist linkata qui di fianco si sarà accorto che ho fatto alcune modifiche (per la verità nemmeno io la guardo spesso, mi limito a fantasticare di cose che non mi posso mai permettere 🙂 ). In particolare ho paura di essere sull’orlo di un baratro mortale: quello dell’Hi-Fi.

Io ho sempre considerato folle, dispendioso e senza senso il mondo dell’alta fedeltà, con i suoi costi esorbitanti e gli eccessi sempre dietro l’angolo: rido di chi deve accendere l’impianto due ore prima per far scaldare le valvole, di chi compra i cavi da 1000 euro al metro o si sollazza dicendo di percepire differenze di milionesimi di decibel nella purezza di una registrazione. Di contro sono sempre stato atterrito dal brusco calo di qualità medio che la gente ha subito senza fiatare quando si sono diffusi gli mp3 prima, e i lettori portatili di mp3 poi. Il concetto di “si sente male” o “si sente bene” è scomparso dalle conversazioni, principalmente perché la musica è diventata molto di più un fatto soggettivo, di cuffiette.

Ebbene, l’altro giorno sono andato in un negozio di design per comprare due regali, e mi è caduto l’occhio sul Geneva Model L, un buffo cubo con enormi led anni ’70 che fa da radio fm, lettore cd, lettore Ipod e ha un ingresso RCA ausiliario. Il diavolo tentatore, travestito da commesso del negozio, mi ha fatto accomodare su una poltrona lì di fronte e mi ha spiegato che il parallelepipedo bianco è in grado di simulare un sistema 5+1 tramite la produzione di “vuoti sonori” (li ha chiamati così, spero che rendano il concetto) pur avendo un solo speaker. Mi ha fatto sentire qualche mp3 e un po’ di radio, poi ha messo dentro il CD dimostrativo e ho effettivamente avuto la vivida impressione che un elicottero si avvicinasse e passasse sopra le nostre teste. Diciamo che ho deciso che quella è la soluzione finale per il mio impianto del salotto, visto che non ho voglia di tirare cavi e avere in mezzo alle scatole torri e subwoofer.

Non pago l’infido commesso è poi passato ad elogiare le doti di una radiolina fm che a guardarla forse daresti 30 euro al tuo falegname 🙂 Il caso invece vuole che sia prodotta da Tivoli Audio, e abbia una qualità sonora eccezionale; fa molte meno cose di quanto ci si potrebbe aspettare da una radio venduta nell’anno 2008, ma le fa dannatamente bene! Sentivo Radio Capital e mi dicevo “ma è la stessa stazione che sento a casa o c’è una frequenza segreta in HD? io allora non ho mai ascoltato veramente la radio fino a oggi”. Quindi dopo avermi introdotto anche in questo mondo, è passato a mostrarmi la combinazione radio+sub+lettore CD, e sono riuscito a trattenermi dall’acquisto solo grazie al prezzo senza senso che questo genere di cose comporta.

Nel tentativo di arginare questi nuovi e insani pensieri mi sono convinto che le casse del mio PC, pagate 9,90 da Saturn, non erano degne di stare a casa mia, e così durante un veloce giro da Mediaworld mi sono accattato le Creative Gigaworks T20, due signore casse leggermente truzze da vedere, ma decisamente performanti. Il suono è molto corposo anche con le impostazioni standard, ha poi i bassi e gli alti regolabili tramite potenziometro e un ingresso ausiliario frontale per attaccare “al volo” dispositivi esterni. L’altra mattina le ho provate mentre lavavo per terra a volume leggermente criminale e il risultato è decisamente soddisfacente. LE casse si comportano bene a tutti i volumi, e i fori superiori garantiscono una buona resa dei bassi. Durante la famosa festa in giardino del mio compleanno più di una persona è rimasta piacevolmente sorpresa dal rapporto dimensione/potenza 🙂

Il problema è che, come dicevo, questo è un tunnel pericoloso… ho dato mandato alla mia futura moglie di monitorarmi da vicino. Se anche voi vedeste qualcosa di strano non esitate a fermarmi! 😀

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