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Category: musica

Josh Freese

Josh Freese è il mio nuovo, ultimo, idolo…

l’ho scoperto relativamente da poco, nonostante sia addentro al mondo dei batteristi da ormai oltre 10 anni, perchè batterista degli A Perfect Circle; che fosse un mostro non v’era dubbio, si sente abbastanza facilmente anche se si è profani. Che fosse un DISCRETO mostro non l’ho mai messo in dubbio, essendo un fan degli APC e avendo ascoltato attentamente i loro CD svariate centinaia di volte. ma di CHE RAZZA DI MOSTRO egli sia non avevo proprio idea, almeno finchè non mi sono messo a studiare due pezzi da fare con i Kahuna.

Josh Freese inizia a suonare la batteria a 8 anni, a 12 è un batterista professionista in una orchestra a Disneyworld e suona con alcuni dei più grandi nomi del panorama mondiale. date un occhio alla sua pagina su answers.com e controllate alla voce “discography”… sono sicuro che conoscete ALMENO uno di quegli album/artisti 🙂

Incide un paio di dischi come solista. No, non nel senso di “separato da altri grandi nomi”, proprio nel senso che SUONA LUI TUTTI GLI STRUMENTI!!!!

La cosa che mi lascia esterrefatto è che risulta formalmente membro di 3 band – gli A Perfect Circle, i Devo e i The Vandals – CONTEMPORANEAMENTE!!
Per non parlare del fatto che il sindaco di Los Angeles, dandogli le chiavi della città, ha dichiarato il 24 luglio il Josh Freese Day a Los Angeles (http://www.drummerworld.com/drummers/Josh_Freese.html)

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A perfect square

abbiamo una cantante nel gruppo. E’ venuta perchè il chitarrista/cantante ha deciso di fare un passo indietro e dedicarsi meglio allo strumento. Non sappiamo ancora se la terremo e se fa al caso nostro, però la scorsa volta abbiamo eseguito per intero “The Outsider” degli A Perfect Circle.

Stasera una buona metà di “Judith”, sempre loro…
e mi ci sballo da morire, a sentirmi un pochino Josh Freese, lasciatemelo dire… suonare gli APC pestando come un dannato è parecchio godurioso.

…e avrei già il nome nel caso volessimo fare una cover-band 😛

Lying to my face again
Suicidal imbecile
Think about it put it on the fautline
What’ll it take to get it through to you precious
I’m over this. Why do you wanna throw it away like this
Such a mess, I’m over this, over this!

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il post definitivo sui Pink Floyd

the dark side of the moonTaaaaaaaaaaanto tanto tempo fa, durante la mia fase di ascolto intenso dei mitici Pink Floyd, mi accorsi di questo fatto:
David Gilmoure eseguiva in tutti gli album un riff di chitarra uguale a se stesso, incastrandolo per bene nel contesto della canzone – ovviamente – ma in modo abbastanza riconoscbile. Perchè lo abbia fatto mi è ignoto, forse è una specie di gioco, una mini caccia al tesoro, ma la sostanza è che questo riff esiste ed è ben udibile.

Per chi invece non lo avesse udito ho preparato questo podcast per fargli aprire gli occhi (anzi, le orecchie) 🙂

prima vi dico anche dove potete trovare il pezzo incriminato con il “fai da te”, ovviamente il minuto è corretto mentre i secondi sono da intendersi come un “intorno a…”:

anno – album – canzone – minuto

1994 – The Division Bell – A great day for freedom – 2:52
1987 – A Momentary Lapse Of Reason – On the turning away – 3:34
1983 – The Final Cut – Not now john – 2:40
1979 – The Wall – Confortably numb – 2:10
1977 – Animals – Dogs – 5:58
1975 – Wish You Were Here – Shine on you crazy diamond pt. 1-5 – 7:43
1973 – The Dark Side Of The Moon – Time – 4:28

se non vedi il player flash o preferisci scaricare il file, per far ridere anche gli amici e i parenti:
http://blog.tambuweb.it/audio/pinkfloyd.mp3

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last train home

But we sing
If we’re going nowhere
Yeah we sing
If it’s not enough
And we sing
Sing without a reason
To ever fall in love

(Last train home – Lostprophets – Start Something – 2004)

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last.fm

last.fmtempo addietro vi ho parlato di Audioscrobbler. da qualche tempo si è fuso con Last.fm
Il plugin è sempre valido e funzionante, e oggi sono riuscito finalmente a farmi un giro con calma sul sito nuovo, nel pieno della sua potenza. che dire? secondo me è avantissimo. se prima audioscrobbler era un (nemmeno tanto) banale database delle canzoni ascoltate, con qualche variante sociale tipo affinità di gusti e interessi similari, ora Last.fm sta veramente diventando quello che loro stessi definiscono più o meno “un cervello in un server”

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Ecco i Kahuna

I componenti del mio gruppo non si interessano di blog e affini (o meglio, uno si ma per scopi secondari 🙂 ), figuriamoci se sanno cosa sia una podcast… quando ho annunciato tronfio che anche i Kahuna avrebbero avuto il loro primo podcast mi hanno guardato nel classico modo col quale il bue guarda il treno passare mentre rumina, avete presente no? 🙂

Ecco, quindi qui c’è un raffronto tra 3 canzoni in versione originale e in versione rovinata (da noi, ovviamente)
se proprio non le riconoscete, ve le elenco:

Come out and play – the Offspring
Word up – Gun
The boys of summer – the Ataris

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Essere un Web-Jockey

DISCLAIMER: questo post è MOLTO lungo 🙂 (e tra l’altro è il 500simo post di questo blog. Auguri! )

Web-Jockey, Web-Jay, o più semplicementeWJ, è il nomignolo che viene usato per definire coloro i quali trasmettono su una web-radio, ovvero una radio che può essere ascoltata solo su internet. Non so se in tutto il mondo si definisca così, se sia un nome universalmente accettato, ma mi riferirò a loro (noi) così.
Maria Chiara sta per intraprendere questo tipo di avventura su RadioNation, e mi ero ripromesso di scrivere qualcosa per provare ad aiutarla, o più in generale per descrivere la mia esperienza ed essere di aiuto per quanti si accingono a questo divertente passatempo; parto dal presupposto che se invece lo fate e ci guadagnate qualcosa, siete già abbastanza professionali 😉

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word up

Yeh you sucker DJ’s that think you’re fly
There’s gotta be a reason and you know the reason why
Why you put on those airs and you act real cool
Got to realise that you’re acting like fools
No romance, no romance, no romance for me now mamma
Come on baby tell me what’s the word

Word up everybody say
When you hear the call you’ve gotta get it underway
Word up it’s a code word
No matter where you say it you know that you’ll be heard

(Word Up – Gun – Swagger – 1995)

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Nick Mason a Pompei

la cover del dvdDa piccoli ognuno di noi ha avuto uno o più periodi di inftuazione verso un particolare gruppo musicale. I miei non si contano sulle dita di due mani. Più o meno tutti hanno avuto il “periodo Pink Floyd”. Grazie alla complicità del mio vicino di casa e di un suo amico (entrambi fan sfegatati, cpaci di farsi arrivare dall’inghiletrra videocassette con gli spot televisivi dei dischi usciti 20 anni prima) la mia fase Pink Floyd è durata parecchio, ed è stata anche molto intensa. E’ grazie al gruppetto con loro due se ho preso un catino rovesciato e ho inziato e percuoterlo, perchè loro con tastiera chitarra e voci non riuscivano a fare ANCHE la batteria. Ai tempi, quindi, Nick Mason mi sembrava veramente uno che la sapeva lunga, uno cui portare rispetto e timore reverenziale. Per carità, rispetto glielo porto sempre e comunque per quello che ha fatto, ma già dopo qualche tempo (e soprattutto ora dopo svariati anni di lezioni di batteria) mi sono accorto che in realtà non fosse proprio questo granchè di tecnica che all’inizio pensavo.

Anzi, proprio stasera mentre controllavo la riuscita della mia.. HEMM.. copia di backup del DVD di Live at Pompeii dei mitici, ho mandato il laser del lettore a metà di “One of these days”…
Gente, CI TIRA PRESSOCHE’ A CASACCIO!! 🙂
oltre che NOTARSI, per via delle facce che fa, si SENTE lontano un miglio che sbaglia gli ingressi dei lanci, che mette toppe su toppe…

il mio maestro diceva sempre “il modo migliore per mascherare un errore, suonando la batteria, è ripeterlo e convincere tutti che invece era voluto”, ma qua proprio non c’è trippa per gatti 🙂 🙂

Ave Nick!

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L’estate finisce

L’estate finisce quando le foglie iniziano ad ingiallire. quando le piogge si fanno più intense, fredde e feastidiose. Quando alla mattina il traffico davanti alle scuole è paralizato.

Noi batteristi siamo animi sensibili, si sa, e ce ne accorgiamo anche da piccoli stati d’animo, eventi – emotivi e non – che ti cambiano la percezione del clima. piccoli brividi di freddo lungo la schiena quando, parcheggiata l’auto, il cantante si fuma una paglia e guardandoti accenna “Ho un’idea per un pezzo” come sembrasse Humprey Bogart. Le mani fredde sul metallo freddo del bordo del rullante, usando la chiavetta fredda per tirare la pelle Remo sabbiata. L’appendiabiti quasi vuoto, perchè la magliettina tutto sommato non ti dispiace tenerla mentre suoni…

ma soprattutto: I TAPPI NELLE ORECCHIE LA SMETTONO DI CADERE DA SOLI PER IL SUDORE!!!!!
🙂 🙂 🙂

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