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Category: mondo

l’altra dimensione delle Poste

(e del perché la blogosfera si lamenta sempre e il marketing fa discutere: va tutto talmente di merda che non puoi far altro che lamentarti, e se un’agenzia di PR ti regala un dentifricio da recensire ti sembra chissà cosa!)

Le Poste Italiane custodiscono gelosamente un segreto nel retro di tutti i loro uffici: hanno varchi dimensionali che proiettano chi li attraversa in spazi e luoghi governati da leggi fisiche a noi ignoti. Prendiamo l’ufficio postale Genova 14, che serve casa mia: meno ci ho a che fare e meglio è, per la salute mentale mia e della mia fedina penale. Quando entri dalla porta il tempo si dilata, e sembra che gli impiegati si muovano in slow motion; niente riesce a scuoterli dalla velocità preimpostata delle loro azioni.
Numero P37… nessuno. per scorrere due volte l’ufficio con lo sguardo e capire che non verrà nessuno ci vogliono quindici secondi – a essere buoni – ma niente, passa il tuo minuto preimpostato ad aspettare il nulla. Numero P38…
Se disgraziatamente l’impiegato attraversa il varco dimensionale e va nel retro, allora sono guai. Ieri, per dire, ho detto al collega a fianco, tra il serio e il faceto, “ma il suo collega s’è sentito male, di là?”.

Allora, il problema è che alcuni amici mi hanno spedito un regalo, non so da dove e non so cosa sia (sennò che sorpresa sarebbe?). Ovviamente la consegna avviene mentre non sono in casa, per cui trovo un avviso, intestato a me: “busta vol.” non è una raccomandata, è una semplice busta, voluminosa appunto. Questo il 24 aprile. Lunedì 27, mentre torno a casa, mi fermo all’ufficio postale Genova 14 per ritirare la mia busta, ma dopo aver fatto un giro su XULUWIT14, o qualsiasi altro pianeta in cui sia stata l’impiegata dopo aver attraversato il varco, mi viene comunicato seraficamente che “la busta non si trova”.

E certo, come no? “potrei chiamare il centro di smistamento, ma a quest’ora non c’è più nessuno. Oppure chiama lei”. No no, chiama tu, il mio lavoro è fare i siti web, e poi ho un carattere di merda. “le faccio sapere domani”. Che poi sarebbe martedì scorso, trascorso senza nessuna chiamata.
Ieri mattina torno, e parlo con un ragazzotto, che ripete il viaggio dimensionale per quasi un’ora e conclude che “nessun ufficio nei dintorni ha la sua busta, e il centro non risponde. la richiamo entro le due”. Questo per fortuna mi richiama davvero, solo per dire che non ha cavato un ragno dal buco. Mi da il numero del centro, che chiamo subito solo per sentirmi dire che “ahhhh si, è due giorni che tutti cercano ‘sta busta”. E meno male! “comunque non la troviamo, venga domani mattina così parla con la postina che ha lasciato l’avviso”.

[qua vale anche la pena di fare un inciso sulla stima che hanno gli impiegati delle poste rispetto agli interlocutori, che evidentemente è inversa e proporzionale. alla mia domanda dove devo venire ha risposto “mura degli zingari, dove c’è un’agenzia di viaggio, il portone grigio coi furgoncini”. si ma la via? “via Andrea Doria” ma ce l’ha un civico o no? “eh il civico glielo posso anche dare ma non so se c’è scritto, non so se lo trova. E’ il 15”. Eh no, non lo trovo. non sarà dopo il 13? e nel dubbio di quale direzione seguire, non mi basta prendere due civici dispari a caso, capire la direzione, e poi guardare tutti gli ingressi? comunque non importa, con dieci secondi su Google Street View mi accerto che l’agenzia di viaggio ha civici 9 e 13, ergo so benissimo dove andare]

Stamattina sono finalmente entrato nel centro di smistamento di mura degli zingari, che non vi descrivo per pietà, solo per sentirmi dire che “la postina è in ferie, la busta non si trova, se torna lunedì le chiediamo dove l’ha messa o se si ricorda”. Naturalmente la tipa al telefono con cui ho parlato era solo a tre metri dal piano ferie e quindi non sapeva che avrei fatto un viaggio a vuoto. Naturalmente. Ora, che la postina non si ricordi la vedo improbabile, se nega significa che nasconde qualcosa, e che non si sappia dove l’ha messa è un assurdo in termini logistici. DEVE esistere un posto dove tutta la corrispondenza non consegnata viene raccolta, altrimenti se ogni postino la appoggia dove gli pare abbiamo finalmente capito perché le poste funzionano male.
Comunque, nemmeno una minaccia di denuncia per furto di corrispondenza (art. 616 codice penale e spiegazione) sortisce reazioni di sorta.

L’altra cosa buffa, paradossale, è che mentre aspettavo una solerte signora importunava quasi tutti i colleghi per costringerli a fare giorni di ferie imposti perché “mi avanzano le persone”. Poi uno non deve incazzarsi, no!

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Ma in Svezia…

Sono iscritto al feed di The Local – Sweden’s news in english perché mi piace farmi del male e riassaporare i ricordi del viaggio di nozze (e per evadere con la testa dalla tristezza delle news locali). Potete immaginare il mio stupore quando ho letto titolo e abstract di questa notizia

Vomiting bug hits hundreds of pizza fans
A visit to a pizzeria in Jönköping in southern Sweden has left almost 600 customers clutching their stomachs.

Mi sono detto “aaaaaaaahhh, allora non è tutto perfetto, malasanità, sofisticazioni alimentari, eresia eresia!!”, poi ho aperto la news, ho letto il nome della pizzeria e tutto è tornato alla normalità.

Trattasi della Pizzeria Alcamo 🙂

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amicici!

incidentaro1: “belin però! ti pare?”
incidentaro2: “ti pare cosa?”
i1: “machecazzo, porca puttana, il parafango!”
i2: “beliiiin, stai più attento!”
i1: “ma io andavo a due all’ora”
i2: “e infatti non hai frenato in tempo…”
i1: “eh! vabeh! ora è colpa mia…”
i2: “BELIN! sei te che mi sei venuto addosso…”
i1: “vabeh, ce l’hai te il coso dell’amicizia?”

(giuro, avrei voluto avere a portata di mano un calumet della pace, ma niente 🙂 )

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Cortocircuito

La proposta Carlucci è motivata dalla volontà di arginare la pedofilia, ma maschera una stretta antipirateria. Nel contempo un comma del decreto sicurezza potrebbe realisticamente avere tra le conseguenze l’impossibilità di partorire all’ospedale da parte degli immigrati clandestini, creando nugoli di bambini senza identità e senza nome, invisibili alle istituzioni. Che poi sono anche le prede preferite dei pedofili.

BZZZZZZZZ!

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La filosofia dei piccoli passi

Io ho fondato grande parte della mia vita sulla filosofia dei piccoli passi. Se non sai garantire un minimo X, non devi nemmeno pensare a X+10, e figuriamoci x^3. O meglio, puoi pensarci in astratto, a “come sarebbe bello se…” e devi lavorare per tendere ad arrivarci, passando però per i gradini intermedi.

Altrimenti facciamo tutti i pensatori sui massimi sistemi, va bene, però poi non pretendiamo…

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Se è wired, è legato

Capisco che non si possa cambiare nome a una testata storica, ma se si chiama Wired un motivo ci sarà, no? 🙂

Mi sto riferendo a qualche thread apparso su Friendfeed riguardo alla non brillante diffusione del primo numero cartaceo della rivista edita da Condé Nast: molte persone si sono lamentate perché il numero non è stato recapitato in contemporanea con l’uscita in edicola, e spesso nemmeno il giorno dopo. Ora, è evidente che il problema non è certo di Wired, che si affida alle tristi poste italiane (le stesse che ci fanno boicottare dal giappone e da molti venditori internazionali di ebay), ma come risolverlo?

Anticipare le spedizioni? impossibile. Se già adesso il tentativo è di far coincidere l’uscita in edicola con l’arrivo in cassetta, nella migliore delle ipotesi i plichi sono spediti il giorno prima con corriere e consegna max in 24h. Anticipare ancora significa che qualcuno sicuramente la riceverebbe prima che arrivi in edicola. Figuriamoci se poi ne parlasse in rete!

Spedire in edicola? vanifica la comodità del ricevere la rivista in accappatoio e ciabatte. Se devo scendere lo stesso in edicola che vantaggio c’è? che pago meno? forse vale se compro un televisore da CHL e risparmio 200 euro, ma per una rivista?

rassegnarsi. mi pare veramente l’unica cosa da fare. E’ una vita che le poste non funzionano, non si metteranno certo a correre adesso per Wired. Se ti sei abbonato compensi lo sconto col ritardo, e ciò deve bastarti. Altrimenti spetta che diventi Wireless e te la propaghino sub-etere nel tuo lettore di e-book.

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Nuovo record!

L’altra sera, da mia mamma, ho trangugiato sette arancini caserecci (e si dice arancini!).
Sospetto che con un pranzo più leggero si possa tentare di arrivare a otto, ma siamo veramente al limite fisico 😀

arancini

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Eredità

Tremonti: “l’economia italiana è più solida di quanto crediamo. E’ una situazione che abbiamo ereditato dal governo di sinistra e… no, un attimo, FERMI! questa non scrivetela mi sono sbagliato” 😀

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Allerta n+1

Il maltempo che da settimane imperversa su Genova e la Liguria non accenna a scemare. Anzi. La Protezione civile ha diramato infatti ancora una volta lo stato di allerta, questa volta di grado 1, per tutti i comuni della nostra regione a partire dalle 6 di domani fino alle ore 12 di giovedì 13. Nelle prossime ventiquattr’ore sono infatti previste piogge diffuse e persistenti, con possibili rovesci temporaleschi sul genovese e sullo spezzino e piogge intense sull’imperiese e sul savonese. Per la giornata di giovedì, attese ancora piogge nelle province di Genova, Savona e La Spezia, con venti forti fino a 40-60 km/h, con punte di 80 km/h.

[fonte Primocanale]

Ormai non mi ricordo nemmeno più quando ha iniziato a piovere, però mi ricordo abbastanza bene tutte le allerte meteo diramate. Visto che la maggior parte degli avvisi sono su siti internet e pannelli a messaggio variabile per strada, quindi tutta roba informatica, suggerisco di usare la funzione “allerta meteo fino al giorno date()+1” e di lasciarla fino a Primavera 🙂

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Crocera Stadium non per tutti

day 1:
– Pronto buongiorno, vorrei informazioni sui costi di un corso di nuoto da voi
– non possiamo dare questa informazione al telefono, deve venire di persona
(– e sennò ci sente qualcuno? vi vergognate dei prezzi?) grazie, arrivederci.

day 2:
– pronto buongiorno, come funziona per la lezione di prova?
– non facciamo nessuna lezione di prova, si iscrive e fa il corso
(– che c’è, alto tasso di abbandono dopo aver visto le docce? o vi vergognate dei prezzi e sperate che la gente, stremata dal viaggio, poi ceda?) grazie, arrivederci.

E voi, ci andrete alla Piscina Crocera a Sampierdarena, di fronte alla Fiumara, a Genova? o vi rivolgerete alla ben più costosa (ma si spera anche più cordiale) Virgin, distante poche decine di metri? sono queste le risposte che avvicinano la clientela, che evitano che poi la gente si lamenti sui blog “brutti, sporchi, cattivi e ingiusti”?

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