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Month: January 2008

crea o distruggi coi tagz

Ennesima genialata del Tao (quelo dei ditloidi, casomai non lo sapeste): una lavagna in cui tutti spostano le lettere. una lavagna, alcune lettere, tutti usano lo stesso spazio virtuale. Più si è e più è difficile comporre qualcosa di sensato (a parte il mio “phonkmeister ladro” 😀 ) ma più è bello vedere come si spostano le lettere, prevedere cosa vorranno scrivere gli altri o rovinargli il gioco 🙂

Chapeau!

rissa sui tagz

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La risposta pronta

E’ importante che i tuoi amici ti raccontino dei loro colloqui, così poi tu potrai avere la risposta pronta a tua volta se mai capiterà a te (e posto che tu sia in una condizione che ti permetta di farlo, naturale): per dire, se mi dicessero che “il tuo settore (il web ndr) è di nicchia” potrei salire sulla sedia e gridare qualcosa come “di nicchia? domani la gente comprerà scatolotti che non avranno bisogno nemmeno di sistemi operativi e faranno tutto via rete, altro che di nicchia!”

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Helloween – Live in the U.K.

copertina di live in the UK

Ognuno di noi, ogni tanto, può lasciarsi andare alle esagerazioni, dai. La mia esagerazione di oggi, frutto di una conversazione di ieri sera durante le prove dei Kahuna, è questa:

Live in the U.K. degli Helloween è il più bel disco live della storia

A parte che i gusti sono gusti, questo è un album che ho letteralmente consumato, uno di quei CD che ricomprerei 10 volte se lo perdessi. Conosco a memoria tutte le parti di tutti gli strumenti, compresi gli intermezzi vocali tra Michael Kiske e il pubblico (“many many you turn on the lights so i can see… so i can see the people ok? OK?”), i cambi di chitarra durante gli assoli e gli effetti speciali tipo l’intervento della zucca che ride durante Future World.

Adoro l’impatto sonoro di quei pezzi e non oso immaginare come dovessero risultare dal vivo, l’adrenalina che devono aver trasmesso ai fortunati avventori del tour inglese, vista anche la calorosa accoglienza del pubblico. Quando mi dico “è un po’ che non sento un live, ora ne metto su uno” potete star certi che al 50% mi capiterà in mano Live in the UK degli Helloween, non si scappa 🙂

E grazie a Deezer potete ascoltarlo anche voi, integralmente.

free music
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Challenger

Di tragedie ce ne sono tante, ogni giorno, in ogni parte del mondo, e di molte non veniamo neppure a conoscenza. Quella del Challenger probabilmente mi ricorda il Titanic, c’era una sorta di sicurezza supponente in un elemento che non è naturale per l’uomo. Voglio comunque ricordare con un video. Era il 28 gennaio di 22 anni fa

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Youtube e la faccia sporca della medaglia

Un motore di ricerca come Google, che praticamente può tutto, basa molta della sua attività sul monitoraggio di cosa viene cercato (e come viene eventualmente trovato). Ammesso che a monitorare un box di ricerca non ci vuole una grande scienza, mi è venuta in mente una cosa pensando a Cloverfield.

Come forse saprete Cloverfiled è un film ad alto buzz, la cui campagna pubblicitaria virale e tradizionale era completamente basata sul NON mostrare il mostro (e scusate il gioco di parole). Praticamente nessuno sapeva che fattezze aveva, e JJ Abrams (che è una delle menti dietro a Lost, quindi sa come si gioca con queste cose) è stato molto bravo a gestire le possibili brecce nel sistema che avrebbero potuto vanificare l’investimento nel suo film. Per forza di cose Cloverfield è un film che si brucia in un paio di giorni tutto quel che ha da giocarsi: svelato il mostro, il film perde senso Dimostrazione ne è la splendida performance al botteghino la prima settimana e la pessima continuazione a distanza di 7 giorni. E poiché non usciva in contemporanea mondiale – cosa che invece avrebbe avuto certamente un suo senso – il web ha avuto un ruolo predominante nel diffondere le immagini del mostro (spoiler, non cliccare se intendi andare a vederlo al cinema).

Mi è giunto all’orecchio che Google è stato molto celere nel rimuovere da Youtube qualsiasi materiale avesse attinenza col film in oggetto nelle ore immediatamente successive alla prima, molto più del solito diciamo. Non è nemmeno difficile da credere. Ci sono però una pletora di altri siti di videosharing che invece quasi bramavano di avere quei filmati, in grado di portare molto traffico se il passaparola avesse avuto il suo effetto benefico. Questi siti sono monitorati tramite il metamotore Google Video.

In questo modo Google gioca su due sponde: la sponda “pulita” e patinata in cui salvaguardia gli accordi commerciali e la credibilità e la sponda “sporca” in cui riesce lo stesso a monitorare con precisione cosa cerca la gente, se e come la trova e quali sono i trend di ricerca specifici del settore.

Decisamente molto comodo, anche se mi risulta che il dualismo Youtube-Google Video (sito specifico-metamotore) non è riproposto con altri tipi di servizio…

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Prison Tambu

Michael ScofieldIeri si era con la signora a far foto nel cuore verde dell’appennino genovese, intorno a qualche capannone semiabbandonato in una qualsiasi zona semindustriale; lei scattava e io avanzavo piano in macchina. Quando abbiamo finito lei è salita in macchina e siamo partiti, senza sgommare. Una macchina è uscita dai capannoni e ci ha seguito per un pezzo. Ho fatto giusto in tempo a vedere dallo specchietto retrovisore che prima di un bivio il conducente ha alzato il cellulare sopra il volante e mi ha ripreso la targa, poi ha passato il cellulare al passeggero perché controllasse lo scatto. Poi hanno preso la direzione opposta alla mia.

Niente, se di colpo non do più notizie di me non credete a niente di quello che diranno. Vorranno sicuramente incastrarmi. Le arance sono gradite, ancora meglio un compagno di cella che si faccia tatuare addosso gli ultimi 100 post dei miei blog preferiti. Ecco, magari niente penne USB nel retto… 🙂

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Macchine virtuali

I tecnici che stanno là fuori e che leggono questo blog sono tenuti a pronunciarsi su quale sistema di macchine virtuali debba installare. Finalità miste aziendali/ludiche. Mi serve internet explorer 6 per fare i test, e Microsoft ti dà una macchina già fatta su Virtual PC. E’ buono? E’ ostico? poi già che installo un sistema di virtualizzazione, vorrei tentare per l’ennesima volta linux e qua forse sarebbe meglio VMWare, di cui mi pare ci siano già i file belli e pronti con le distro in giro. Ma so che ce ne sono anche altri.

Ditemi, che vi ascolto 🙂

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La gente è idiota

[per la serie “Tambu il saccente sa tutto lui” trasmettiamo una puntata di vita ordinaria in cui il nostro torna antipatico e scontroso come gli si conviene]

Sabato mattina in palestra c’era un corso per diventare istruttori di primo livello, e guarda caso durante la pausa io avevo appena finito di fare la doccia, quindi mi sono goduto questa scenetta: omone gigante a torso nudo e pantaloni abbassati che si guarda allo specchio, e platea che lo guarda.

Istruttore (rivolto a un allievo, che chiameremo Stracchino): “guardalo… si nota subito qualcosa. Fagli una domanda”
[ora, non è che io sia telepatico, ma ho capito subito che si parlava di muscoli, e a uno che non hai mai visto cosa mai potrai chiedere? il numero di piede? vuole sapere se è destro o mancino!]
Stracchino: “che domanda?”
I: “guardalo e fagli una domanda. Sei… sei…?”
S: “boh, cosa gli chiedo?”
I: “SEI DESTRO O MANCINO?”
Omone: “hemm. destro.”
I: “perché ci hai pensato? il fatto che ci hai pensato è significativo”
O: “no, cioè. Ma di palestra?”
I: “sei destro o mancino IN GENERALE, o sei destro o sei sinistro. sennò sei ambidestro.”
O: vabeh no, sono destro. prevalentemente. ghegheghe”

e via così con questo infimo livello cerebrale. Va bene, tralascio i luoghi comuni sui culturisti perché non ne ho voglia, ma avrei preso un bazooka e fatto una strage. E principalmente perché sono nervoso da una settimana, perché mentre facevo quei cacchio di report (SETTE GIORNI CONTINUATIVI CI HO MESSO, e qualcosa mi sarà sicuramente sfuggito e Lunedì ne renderò conto) ero bersagliato da domande IDIOTE come
“Marco, non mi funziona la rete. perché?” [non hai attaccato il cavo]
“Marco ho attaccato il cavo ma non navigo. perché?” [il DHCP non ti ha dato un IP]
“Marco, il seriale di Office dov’è?” [nello stesso CD. guardaci prima di chiedermelo]
“Marco, come si riduce la dimensione delle icone in Vista?” [… devo commentare?]
“Non so configurare la posta” [male, perché sono gli stessi 3 clic dell’ultima volta che te l’ho fatto. e della volta ancora prima]

E Venerdì sera l’apoteosi: ManiDiFata, che qualsiasi PC tocca lo distrugge, riesce nella non facile impresa di devastare una workstation appena tirata fuori dall’imballo. Le solite cose impossibili che capitano solo a lui: il DVD non masterizza bene, la rete ogni tanto se ne va, se apro un file di testo si blocca un quad core…
Dopo aver reinstallato daccapo il sistema, con un WindowsXP qualsiasi (e avermi fatto tutto il giorno domande idiote dello stampo di cui sopra) mi fa:
ManiDiFata: “come si mette il pc nel dominio?”
Tambu (senza alzarsi, ma recitando a memoria) “tasto destro su risorse del computer, proprietà, scheda Nome Computer, cambia e metti dominio.estensione, poi ti chiede la tua password di rete”
M: “ma da dove?”
T: “devi entrare come Administrator”
M: “ah.”
[…]
M: “me lo ripeti?”
T: (glielo ripeto)
M: “mi viene errore”
T: “fammi vedere… si ti viene errore. Ma sei in rete?”
M: “da dove lo vedo?” [DA DOVE LO VEDO? capito?]
T: “ipconfig”
M cerca un po’ nei menù di Windows, poi apparentemente rinsavisce e va su START | ESEGUI. scrive IP ma lo blocco subito
T: “da command”
M va sulla riga di comando e scrive IP CONFIG e io
T: “TUTTO ATTACCATO PERDIOOOO!!!!”
e finalmente scopriamo che non è in rete.
T: “fai tasto destro su risorse del computer, proprietà, hardware, gestione periferiche… ecco vedi ti manca il driver della scheda di rete. E altri 7 o 8”
M: “e dove li prendo?”
T: “SUL SITO DELLA FUJITSU SIEMENS?????????????”
Ritorno al mio posto
M: “non li trovo”
T: “cazzo dici, ce li ho davanti agli occhi, vai sul sito, poi support, poi scrivi il nome del modello e ce li hai tutti”
M: “e quali scarico?”
T: “PORCATROIA PRENDILI TUTTI CHE TI COSTA? MICA PAGHI TE LA BANDA. IO VADO A CASA. CIAO”
SLAM!

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