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Spadino 2006, senza di me

Questo dominio e questo blog nella forma in cui molti lo conoscono hanno meno di un anno, per cui di Spadino avrà sentito parlare solo chi mi segue dai tempi di Splinder.

Bene, allora vi linko i due post degli scorsi anni

http://blog.tambuweb.it/2004/03/21//
http://blog.tambuweb.it/2005/03/31/spadino-2005/

e poi vi riporto il cappello introduttivo e riassuntivo dal sito del coordinamento motociclisti:

Diciamo la verità: non ci siamo accorti che sono passati già sette anni. Eppure è così. Sono trascorsi sette anni da quel tragico 24 marzo 1999, quando il Tunnel del Monte Bianco inghiottì 39 persone, bloccate nelle viscere della montagna da un incendio talmente devastante da richiedere tre giorni per essere domato. Più i tre anni che ci sono voluti per riparare i danni e riaprire il traforo.

Tra le vittime di quell’inferno ce n’era una un po’ particolare, non perché diversa dalle altre, ma per le circostanze che hanno portato alla sua morte. Parliamo di Pierlucio Tinazzi, che tutti chiamavano affettuosamente Spadino (era alto e magro), dipendente della società italiana di gestione del traforo (STMB all’epoca dei fatti, ora TMB-GEIE). Pierlucio svolgeva attività di vigilanza e controllo nel tunnel, e per svolgere il suo lavoro si serviva di una moto con la quale percorreva la galleria da un estremo all’altro.

Quando scoppiò l’incendio e si cominciò a capire che all’interno c’erano molte persone che non riuscivano ad uscire perché bloccate dal fumo e dalle fiamme, Pierlucio inforcò la moto e si tuffò in quelle nuvole di fumo nero come la pece, per uscirne poco dopo con un passeggero prelevato direttamente all’inferno. Fattolo scendere, girò la moto e ripetè la disperata impresa. Non si sa con certezza quante volte sia riuscito nel suo intento, ma non è così importante: almeno una persona deve la vita al suo coraggio e questo basta.

Purtroppo, il suo ultimo tentativo non andò a buon fine e Pierlucio non tornò più. Quando, molte ore dopo, l’incendio fu domato, le squadre di soccorso lo ritrovarono in una cabina di emergenza, insieme al camionista che voleva salvare, entrambi ormai morti.

Da allora, ogni anno centinaia di motociclisti si ritrovano sul piazzale del Traforo del Monte Bianco per rendere omaggio a Spadino ricordando il suo gesto coraggioso. Ma non è, questo, l’unico motivo per essere qui. E’ per noi anche un’occasione per chiedere alle istituzioni maggiore impegno sul fronte della sicurezza stradale, con un’attenzione speciale per i motociclisti. Troppo spesso infatti, le strade sono pensate, progettate e realizzate pensando che su di esse viaggino solo automobili e camion. Molti incidenti di moto si potrebbero evitare, o perlomeno se ne potrebbero attenuare le conseguenze, se i motociclisti fossero tenuti nella giusta considerazione da chi costruisce le strade.

Nonostante la promessa fatta, quest’anno non potrò andarci 🙁
I motivi li capirete la settimana prossima, presumibilmente il 28 Marzo…

9 Comments

  1. Barbara Barbara

    Manco sapevo fossi motociclista! Che accade il 28 marzo?!

  2. non è la prima volta che scrivo della mia moto, e la categoria motociclismo non è lì per bellezza 🙂

    cmq lo saprete il 28 Marzo…

  3. Karminio Karminio

    Ti sposi? :-PPPPPP

  4. cacchio ridi te, crucco-munito? 🙂 🙂
    cmq no.

  5. estrellita estrellita

    ma non avevi detto che ci saresti andato a mo’ di zavorra insieme a qualcuno?

  6. Curioso… anche io avrei pensato che ti sposassi… 😀
    Certo, il 28 aprile e` martedi` e non sarebbe un giorno tanto usuale, ma chissenefrega…
    Mi dispiace che tu non possa andare… posso immaginare quanto ci tenga… so che cmq sarai li` col cuore…

  7. 28 MARZO!!! marzo!!

    estrellita: non se ne sa più niente

  8. Seh, 28 aprile… Si vede che non avevo ancora preso il caffe`… 🙂

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