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Category: tecnologie

novità e non dal mondo di domani

altre prove col W760i

Inizio a capire qualcosa di più di questo telefonino, in questi giorni mi sono dedicato alle configurazioni. Innanzitutto se come me avete una scheda TIM, armatevi di una sana dose di pazienza. I messaggi di configurazione automatica non fanno funzionare niente, nemmeno gli MMS. per questi ultimi dovrete togliere l’autenticazione che vi viene imposta (PAP mi pare) e mettere “nessuna”, e se non ricordo male dovrete anche specificare che il proxy è “ug. per tutti i server”. La connessione Ibox dovrebbe funzionare senza troppi problemi, ma non ve ne fate quasi niente perché l’offerta MaXXi Alice Week (2 euro alla settimana per navigare fino a 100 Megabyte dal telefonino) vale solo per l’APN wap.tim.it. Anche la posta via POP3 necessita di alcuni ritocchini, sempre per quel che riguarda l’autenticazione almeno. Il fatto è che ne ho provate talmente tante che non saprei riprodurre esattamente i passaggi. Nei prossimi giorni vorrei provare una connessione UMTS usandolo come modem (in quel caso si che serve l’APN ibox. Anzi, in realtà mi sovviene che GcalSync non funziona se ci si connette tramite wap e invece scheggia alla grande tramite ibox. bisogna switchare la connessione predefinita prima di fare il sync).

Comunque sappiate che Opera Mini va egregiamente, e mi permette di fare all’incirca tutto quel che farei dietro a un PC; più lentamente, certo, ma per le emergenze o i tempi morti va benone. Ho impostato la dimensione dei caratteri grande, così ad esempio se accedo a Gmail per dispositivi mobili non devo nemmeno usare lo zoom integrato di Opera. Sebbene sia una furbata, la modalità orizzontale mi disorienta un po’: è più comoda per leggere, ma ogni volta che bisogna immettere del testo bisogna ruotare il telefonino, mi da un po’ fastidio.

Ulteriori piccole pecche trovate sul W760i: la voce di menu “Account dati” è inspiegabilmente sotto alla voce IMPOSTAZIONI -> CONNETTIVITA’ (e fin qui va bene) -> BLUETOOTH! non ha affatto senso, ed è difficile mandarlo a memoria. Inoltre non funzionano i totali delle dimensioni delle cartelle dei messaggi, nè i parziali di memoria del telefono o scheda. segnano tutti 0 byte, il che naturalmente è impossibile, avendo almeno 10 sms in memoria. Non esiste una combinazione per il blocco della tastiera. Se è bloccata, si sblocca con “sblocca e * ” oppure aprendo lo slide. Se si richiude lo slide si riblocca, e mi sta bene, se lo sblocco manualmente devo aspettare il tempo di autoblocco oppure aprire e chiudere lo slide. Certo, potrei usare l’unica shourtcut configurabile per fare questa azione, ma mi sembra uno spreco. Usare la stessa combinazione di tasti (come nel T630) non era possibile?
Note positive: la qualità audio, sempre ottima, e nessun rallentamento del sistema operativo. La possibilità di ricevere e inviare SMS direttamente da PC tramite la SE PC suite (cosa che immagino mi manderà in rovina). Alcune applicazioni predefinite carine, come l’accordatore di chitarra, o il compositore di accordi per piano o chitarra, o la batteria da suonare usando l’accelerometro 🙂
La gestione del calendario e degli eventi; la finestra dei task, molto funzionale.

Nei prossimi giorni vorrei fare due prove approfondite con la fotocamera. Qualcuno intanto conosce una applicazione java per caricare le foto su flickr? non ho voglia di passare per la email!

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Primo impatto col Sony Ericsson W760i

Sony Ericsson W760iPoco prima di partire per il viaggio di nozze mi è arrivata una mail da Buzzparadise che chiedeva se avessi voluto partecipare alla campagna di lancio del nuovo cellulare Sony (su cui peraltro, data la mole pubblicitaria imponente – ed era così anche in Scandinavia – pare puntino parecchio). Ero sicuro che non me lo sarei portato in viaggio, perché non avrei avuto tempo di giocarci e perché amo avere tra le mani oggetti di cui conosco ogni minima caratteristica, per cui pensavo di lasciare ad altri questo privilegio. Ma poi mi sono detto “che diamine! sono cliente Sony Ericsson da sempre, a parte il Mitsubishi MT30 dei miei e il Philips Genie2000 ho avuto un T65 e un T630, saprò ben scriverla io una recensione come si deve, no?”. Per cui eccomi qua, prima puntata:

Non amo molto gli slidephone, li ho sempre considerati fragili e poco pratici. Non mi piacciono nemmeno i cellulari a conchiglia se è per questo. Più punti mobili ci sono e più, è ovvio, ci sono punti deboli; in effetti il nuovo piccolo di casa Ericsson ha un leggero gioco se lo si impugna guardandolo lateralmente e si fa pressione con gli indici in cima e in fondo. Poche frazioni di millimetro, ma il gioco c’è. Complessivamente la qualità costruttiva è buona, anche se mi risulta un po’ difficoltoso aprire il guscio posteriore per inserire la SIM o la batteria. E’ una cosa che non si fa spesso (almeno se non hai due SIM), ma almeno all’inizio un po’ di smanettamenti devi farli, e il terrore di rompere qualcosa era sempre dietro l’angolo. Sobrio ed elegante il design, ha sulla parte superiore due pulsanti che nemmeno sembrano tali e servono per i giochi, poi i pulsanti di inizio e termine chiamata, il tasto cancella, un tasto per accedere ai task e l’onnipresente tastone centrale del menu, che in questo caso – essendo un cellulare della serie WALKMAN – ha impressi sopra i simboli play/pause e fast forward e rewind.

Completano il quadro un display molto luminoso, il GPS e una fotocamera da 3,2 megapixel.

Il primo impatto è buono, non lo nascondo: ho avuto qualche difficoltà ad importare la rubrica vecchia, ci ho dovuto lavorare un po’ su. Il T630 ha esportato tutto in un unico file .vcf, che se trascinato dentro alla SE PCsuite produceva l’effetto di riconoscere solo il primo contatto; tramite un software ho diviso tutti i singoli vcf, ma li ho dovuti importare uno a uno nella PCsuite. A quel punto tutto è andato a posto. Il menu è funzionale, se lasciato in modalità standard, meno secondo me in modalità a rotazione; ci sono molti shortcut per arrivare alla stessa opzione da più parti diverse, e per un programmatore è cosa buona e giusta 🙂

Negativo il fatto che in stand-by non emetta nessun tipo di segnale. Non una lucina, non un led: sembra spento, e per sapere se è vivo devi premere qualcosa e far illuminare lo schermo solo per leggere che lo schermo è bloccato. Per dire, non c’è nemmeno visualizzata l’ora, nemmeno fioca fioca come ad esempio sull’N70 Nokia. Inoltre il fade time del display è molto breve e non ho trovato nessuna opzione per cambiarlo. A costo di consumare un pelo più di batteria io sono abituato ad avere almeno 10 secondi di “luce”.

Ho scattato alcune foto di prova, in casa e senza pretese, e mi sembra che la qualità sia buona. Azzeccata la scelta di passare da fotocamera a videocamera con un solo click (sull’N70 di estrellita ce ne vogliono almeno 3, se non ricordo male) e molto intuitivi e guidati sono i controlli della fotocamera, luminosità e zoom. Come walkman mi pare funzionare molto bene: non ho fatto conteggi di byte, ma mi pare che la conversione MP3 -> AAC+ operata dal software di trasferimento SonyEricsson risparmi spazio senza sacrificare troppo la qualità. I controlli shake sono fantastici, anche se da fuori sembri un tarantolato 🙂 Grandioso il controllo del volume che utilizza l’accelerometro integrato: sollevi il telefono e il volume sale, lo fai scendere e diminuisce.

Il GPS mi sembra dannatamente veloce: non ho capito se in realtà sta sempre attivo silenziosamente o no, però quando lo accendo mi dà la posizione in circa 4 secondi, più velocemente del MIO C710 che normalmente uso in macchina. Per contro l’approssimazione iniziale (1700 metri) è assolutamente inaccettabile in città, ad esempio. Una funzione interessante è la possibilità di aggiungere la posizione GPS a tutte le foto scattate, così quando si caricano su Flickr non c’è bisogno di farlo manualmente. Geotargeting per tutti 🙂

Non so esattamente che accordi abbia stretto SE con Google, ma il telefonino è *decisamente* Google-centrico: Google Maps è l’applicazione predefinita quando si accede alle mappe (e siccome il cellulare si collega a internet per scaricare le mappe, e si paga, una comoda funzione di caching forse gioverebbe), e l’opzione “posta la foto sul blog” si riferisce a Blogger. Non hai un blog su blogger? te lo crea lui al primo invio. Per me che ho un blog su WordPress è una funzione inutile, a qualcuno potrebbe tornare comoda. Diciamo che speravo in una maggiore flessibilità, ma sono certo che ci sia in giro qualche applicazione Java per fare ciò che desidero.

A proposito di applicazioni Java: sul manuale di istruzioni non c’è assolutamente traccia della procedura da seguire per installarle. Io sono diligente e leggo sempre il manuale, ma in questo caso mi sembra troppo scarno. Ho dovuto andare un po’ a tentoni prima di capire che dovevo caricare i .jar sul telefono e poi aprirli direttamente da lì. Nel manuale manca anche tutta una parte che spieghi il significato delle icone sul display: ci posso arrivare a naso, ma vorrei avere la certezza: che significa la E sopra alle tacche del segnale? perché ogni tanto diventa un 3? e la H su sfondo azzurro? immagino siano connessi a UMTS e HDSPA, ma ripeto, mi piacciono le certezze.

Comunque ho già installato Opera Mini e Gcalsync, per avere sotto mano Google Calendar. Le applicazioni di default fornite col telefono non le ho ancora guardate, ho dato un’occhiata veloce ai giochi mentre aspettavo la signora in macchina. Carino il clone di Guitar Hero, godibile Need for Speed Pro Street in cui si sterza inclinando il telefono e usando l’accelerometro.

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Vi interessa un Navman F20?

Chi mi conosce sa quanto io sia maniacale nel tenere in ordine gli oggetti, a maggior ragione quelli tecnologici. I pochi fortunati di voi che conoscono anche mio padre sanno esattamente da chi ho preso, e che in realtà io sono solo un dilettante al suo cospetto. Ecco, siccome il mio babbo s’è comprato la 207 nuova col Geostat 6 integrato, ho da vendere il suo Navman F20, mappe italiane, completo di caricabatteria da auto, staffa e ventosa e tutti i manuali, manualetti e manualettini che vengono insieme alla confezione. Se vi dico che è nuovo potrebbe sembrare una frase fatta, ma in effetti l’ha usato solo per andare sino da mia nonna, mia zia (per provarlo, non è ancora rimbambito 😀 ) e in campeggio la scorsa estate. L’unica cosa che non ha è lo scontrino (ma forse era compito di mia mamma conservarlo, non saprei…) ma ho idea che se fosse ancora in garanzia lo sarebbe veramente per poco. Prima di metterlo su Ebay mi chiedevo se interessava a qualcuno di voi. Con 80 euro ve lo tiro dietro, sennò con 80 + la spedizione ve lo faccio tirare dietro dalle poste 😀

navman F20 i vendita

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P1? X1!

Non avere il becco di un quattrino da destinare alla tecnologia porta all’inevitabile conseguenza di poter sempre rincorrere l’ultimo grido senza problemi. Diciamo che da oggi ho un nuovo amore nel campo dei telefonini…
Sony Ericsson X1

🙂

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2 seconds light ma non troppo

Per la nostra vacanza in Sicilia abbiamo scelto prevalentemente il campeggio, per via dei costi che avrebbero comportato 3 intere settimane in strutture superiori. Dovendo cambiare quasi tutti i giorni camping e non avendo problemi di spazio in macchina, io e la signora abbiamo optato per l’acquisto di una tenda 2 seconds light della Quechua, ovviamente da Decathlon.

La prima sorpresa è che non bisogna lanciarla in aria come molti pensano. O meglio: l’impiegata di Decathlon ci ha spiegato che quelle nuove non si lanciano più; è sufficiente “scrollarle un po’ ” (probabilmente avranno svariate cause per danni alle persone in corso 🙂 ). La seconda sorpresa è che una volta presa la mano, montarla è effettivamente semplice, sempre se non ti esplode in faccia 😛

La tenda è sostanzialmente formata da due ellissi incrociate, ognuna delle quali fa da base per metà e da supporto per il tetto per l’altra metà. Non ho compreso esattamente di che materiale siano fatte queste bacchette, il fatto notevole è che possono resistere molto bene alla piegatura. Insieme ai complimenti per l’idea ne va fatto sicuramente uno all’ingegneria dei materiali che c’è dietro.
La 2 seconds light ha quattro picchetti che la tengono ancorata al suolo, e in linea di massima bastano per tenerla ferma. Tuttavia se ce ne fosse bisogno ha anche i normali tiranti.

La questione che tutti si pongono naturalmente è: e poi come la ripiego?
Ammetto che nonostante una dimostrazione pratica in negozio, alla prima prova in casa se non era per un amico avrei rinunciato. La tenda dispone di due coppie di indicatori lungo le ellissi di cui vi ho parlato; una coppia blu e una coppia verde. Sostanzialmente bisogna unire blu con blu fino a formare un cerchio, poi ruotare la tenda di 90 gradi fino ad avere un verde rivolto verso l’altro e poi schiacciare per formare un 8, che alla fine andrà piegato in due. Praticamente così:

Risultato garantito.

e a onor del vero il video del montaggio è stato fatto il primo giorno, lo smontaggio verso fine vacanza. A casa ho anche svariati bloopers di smontaggi finiti tragicamente 🙂

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hardware transessuale

Il Mio C710, come vi dicevo qualche post fa, può essere usato come lettore mp3, come gestore di contatti, come visualizzatore di foto, come front-end bluetooth per telefonare mani al volante e come navigatore GPS. Però qualche simpatico burlone ha documentato un po’ di procedure per sbloccare il software e farlo diventare quel che a tutti gli effetti è: un palmare con Windows CE. Quindi volendo ci puoi installare quel che ti pare, anche un lettore divX e guardarci i film mentre guidi (giuro, anche se ovviamente lo sconsiglio 😀 )

Va da sè che ormai su un telefonino qualsiasi ci sono le funzioni più disparate, ivi compresa l’installazione di software di navigazione GPS e l’apertura di documenti word o pdf. Qualche telefonino riesce ad agganciare le reti WI-FI e ad usare client di Voice over IP per telefonare con Skype a basso costo (o gratis se la chiamata non è indirizzata a un telefono fisso).

Skype che d’altronde ha trasformato il nostro PC in un telefono, permettendoci di usare cuffia e microfono invece della cornetta. Che poi “cornetta”… ormai i telefoni cordless, come Aladino, sono sì cornette, ma hanno un bel display a colori e inviano gli SMS. La TV si guarda sul PC (Joost e Babelgum), sulla TV ci si gioca con la consolle (che si collega ad internet e fa girare Opera) e la consolle ha il WIFI (e se avesse il microfono funzionerebbe come un telefono).

Niente, volevo dire, su ispirazione di Caino (ultimamente grande fonte di spunti per i post) che alla fine qualsiasi cosa fa tutto tranne quasi quel che dovrebbe fare, e che se qualcuno tirasse fuori il device definitivo io lo comprerei. Ecco! 🙂

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Mitac Mio C710

mitac mio c710Prima di lanciarmi in un “poi vi faccio la recensione”, che alla fine non farò mai (come per il portatile e la macchina fotografica) vi dirò che ho questo gioiellino in mano da qualche giorno, regalo di compleanno con parecchio anticipo della mia signora, e che lo bramavo da tempo.

Miotech è un’azienda mi pare belga che sta aggredendo il mercato dei navigatori satellitari in modo abbastanza efficace, a giudicare dal maggiore consenso che leggo in giro e dalla diffusione sempre più elevata dei suoi prodotti nei negozi online e non.

Sono sempre stato attratto dai navigatori MIO perché a leggerne le specifiche un profano come me non trovava differenze sostanziali con i più blasonati TOMTOM o Garmin; anzi, tanto per fare esempi concreti il MIO C710 viene fornito con mappatura europea di 25 paesi dell’Unione, 1Gb di spazio FLASH ROM per uploadare mp3 o fotografie, ricevitore TMC integrato per ricevere aggiornamenti sul traffico e database degli autovelox europei. Per contro sul tomtom ONE EUROPE – il suo concorrente più prossimo della famiglia dei tamburi – il ricevitore TMC (che serve a ricevere gli aggiornamenti real time sul traffico, via radio) te lo devi comprare a parte, e il database degli autovelox te lo devi scaricare e installare. Il lettore mp3 non c’è. e costa solo 30 euro in meno.

L’ho usato poco, solo ieri sera per andare in un posto che conoscevo benissimo, principalmente per verificare che strada mi avrebbe fatto fare: il segnale dei satelliti si aggancia in pochi secondi, meno di 10, anche appena usciti da una galleria, il ricalcolo del percorso in caso di errore è velocissimo, le istruzioni vocali forse un pelino migliorabili, ma va anche detto che bisogna tararsi sul suo modo di comunicare e non il contrario. Sono rimasto STUPITO dal numero impressionante di dettagli, che a prima vista sembrerebbero superflui, ma che invece denotano una cura particolare nel cercare di fare un prodotto come si deve. Vi cito i primi letti e verificati:

– il navigatore conosce la posizione del Sole. Non ci vuole un granché è vero, ma tiene conto dell’ora e se girate a sinistra e vi trovate il Sole in faccia, sul navigatore appare il pallino giallo in cielo (ovviamente in modalità cockpit e non mappa 2D). E’ un modo veloce per capire se siamo nella direzione giusta.
– in una strada a senso unico il cursore sta a centro strada. in una strada a doppio senso il cursore sta sulla destra. Ma se siamo in Inghilterra, sta sulla sinistra 🙂
– quando approciate una rotonda, il navigatore conosce il numero di “uscite” di questa rotonda e vi dice quale prendere.
– ha una modalità “pedone” che permette di prendere contromano i sensi unici, casomai lo usassimo in bici o a piedi.

la confezione comprende TUTTI gli accessori possibili: custodia, supporto per auto, supposto per bici, caricabatteria europeo “classico” e tripolare inglese/austriaco, caricabatteria per auto, cavo USB, laccetto, DVD di installazione e DVD delle mappe.
Dal momento della registrazione gli aggiornamenti degli autovelox durano un anno, poi bisogna pagare. Ma non è un problema perché smanettando si può sbloccare il navigatore e renderlo a tutti gli effetti un Palmare con Windows CE (e addirittura installare software vario), oppure convertire i POI del tomtom e aggiungerli al database esistente 😉

E’ espandibile tramite SD o MMC. con circa 15 euro ci aggiungete altri 2 Gb e ci mettete dentro tutta la musica che vi serve per 20 giorni di vacanza senza mai perdervi in tutta Europa 😀

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NoCamp (ma anche flickr, cocomment e wiki)

Ieri mentre andavo in macchina verso la sala prove ripensavo ai post sul NoCamp e ridacchiavo di gusto tra me e me: è da quando è nato che nel wiki e nei post che ne parlano trovo perle di umorismo, ed è da quando è nato che ho alcune considerazioni in testa:

La prima è che è una cosa talmente carina e riuscita che spero non si ripeta. Il motivo è semplice: difficilmente si potranno trovare idee analoghe e comunque saprebbero di tentativo di imitazione. Ma ancora più importante, è che forse ai più è sfuggito, è che si è usato un wiki ufficiale e pubblico con uno scopo preciso (organizzare i BarCamp di tutto il mondo) per una – bellissima – goliardata. Se si diffondesse la moda si potrebbe minare l’idea del Camp o avere schegge impazzite che editano i wiki di mezzo mondo per fare buonumore.

La seconda è di ieri pomeriggio: leggendo il post di Matteo sono arrivato a questa foto di Gaspar, e l’ho commentata così come commento spesso post/foto/blog eccetera. La maggior parte delle volte riesco a seguire, ma a volte me ne dimentico e mi perdo le risposte. E qui un grande aiuto è arrivato con CoComment, che riunisce in una pagina i commenti che si sono sparsi per la blogosfera, a patto che il blog lo supporti.

Ecco, ho pensato che CoComment dovrebbe essere universalmente riconosciuto come servizio utile e dovrebbe essere implementato di default da tutte le piattaforme di blogging; anzi, da tutte le piattaforme che permettono di inserire commenti a qualcosa. E dovrebbe assolutamente rimanere indipendente dai vari Matt di WordPress, six apart e compagnia cantante.

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il mondo in un pennino

ultimamente mi sto appassionando in fretta al mondo delle applicazioni portatili…
come forse saprete, GreatNews è il mio aggregatore di feed RSS di fiducia, principalmente perchè si unzippa su una chiave USB e da lì funziona (beh, in realtà è pieno di cose carine / funzioni utili, ma mi colpì per via della portabilità). semplice e veloce.

Poi dietro suggerimento di Andrea Beggi mi pare, o di un commento ad un suo post sull’argomento, misi nel pendrive anche PasswordSafe, per avere sempre a portata di mano anche le password più vecchie, quelle che normalmente non ti ricordi mai quando ti servono.

da lì in poi è stato un crescendo; le mie ultime due scoperte sono:

  • Portable FileZilla: perchè limitarsi ad avere la password dell’ftp quando puoi avere dietro l’intero profilo?
  • Foxit Reader: devo leggere un pdf e sul pc non c’è Acrobat Reader (o c’è la versione 7, pesantissima, o addirittura solo acrobat professional). Ecco un’applicazione che si carica in un microsecondo e ha tutte le funzioni del reader. mhh… mi sa che invece diventerà il lettore predefinito 😉

grazie a un post di silentman.it ho scoperto il sito portableapps.com, una miniera di applicazioni di questo tipo.
Quel che vorrei veramente trovare, sarebbe un portablemysql. magari da far girare in abbinamento al web server su pendrive. allora sì che mi sentirei completamente “portable” 😛

edit: Antonio Troise stamattina parla di un bellissimo WinPenPack pronto da installare su qualsiasi chiavetta!!

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perchè lo fai?

navigatore in cellulareSe c’è una cosa che mi dà sui nervi, questa è la mancanza di rispetto in tutte le sue forme. Una di quelle che proprio mi fanno uscire di testa è il dare indicazioni sbagliate.
Se ti chiedo “sai dov’è la pizzeria ARARA?” i casi sono due: o lo sai o non lo sai. siccome non è un telequiz milionario non dovresti vergognarti a dire “no, scusa, non lo so”. Se invece mi rispondi “vai laggiù, sali la scala e te la trovi di fronte io mi aspetto quantomeno di trovarci una pizzeria, ancorchè sbagliata; gli argomenti della conversazione infatti sono “SAPERE DOV’E’ ” e “PIZZERIA”, anche se non mi sembri ferrato in nessuno dei due…

Bene, se arrivo in cima alla scala e vedo il vuoto assoluto, non posso fare a meno di pensare che mi hai preso per il culo. Quindi ringrazia tanto che quando torno indietro non ci sei più.

Poi mi dicono che compro le diavolerie tecnologiche, faccio le “tambate”, sono asociale… E TE CREDO: ora vi dimostro come l’asociale tecnologico si cavava fuori dal problema senza farsi perculare da nessuno.
L’asociale tecnologico chiamava l’892424 e chiedeva l’indirizzo della pizzeria ARARA. eventualmente si faceva mandare via SMS il telefono, da conservare per il futuro. Poi diceva all’operatore “mi trovo in piazza tal dei tali, mi fa un percorso a piedi?” oppure se aveva un cellulare evoluto inseriva l’indirizzo su tomtom mobile e arrivava alla pizzeria felice come una pasqua 🙂

Vi risparmio invece l’aneddoto di quando ho chiesto la stessa informazione a due sordomuti…

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