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Category: pensieri

Tambu è ovviamente rock

adrianoBisogna dare atto a Celentano di aver effettuato un’ottima operazione lessicale, di svecchiamento della lingua televisiva. Il suo tormentone “rock è lento” contagia, piace, ed è ormai il leit-motif del momento. Lo trovo simpatico perchè ci abitua a riflettere, a categorizzare. Riflettere, soprattutto, su dove sistemare le varie cose, se siano rock – e quindi degne – oppure lente, miserevoli (“maffe” detto alla genovese 🙂 ). Grado di difficoltà aggiunta: una stessa cosa può essere rock e lenta a seconda di come viene vista, delle sfumature o di alcuni dettagli: ecco che “fare sesso è rock, farlo sotto le coperte è lento”…
Più o meno tutti si sono cimentati nell’impresa, come più o meno tutti siamo finiti in una o nell’altra categoria. Come dicevo sopra, Tambu è naturalmente rock, per cultura e background musicale, e lo è fino al midollo 😉
L’altro pregio di questo giochino è quello di avvicinare la masse, i politici e tutta la popolazione italiana, al gergo di noi gIUOvini, di noi internet-smanettoni, di permettere a due mondi normalmente distanti di avere un modo per catalogare insieme le cose secondo una nomenclatura comune.

quindi
la carbonara è rock, la minestrina è lenta
la carbonara è rocks, la minestrina è lenta
la carbonara rocks, la minestrina è lenta
la carbonara r0x!, la minestrina è lenta

ora, caro Celentano, completa il cerchio e rendi noto a tutto il mondo come noi giovani di internet usiamo da SEMPRE il tuo metro di giudizio, delizia l’Italia tutta con una frase che sarebbe degna di ognuno di noi blogger, chattatori, googlatori, hacker, smanettoni.
Dì in diretta le cose come stanno:

la carbonara r0x!, la minestrina sux!!!

🙂

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il poooooooooonte

penso che un bel ponte di 4 giorni non potrà farmi altro che bene 😛

Oddio, non che sia particolarmente stressato in questo periodo, anzi, però diciamo che un paio di dormitone nel lettone puffettone ritemprano meglio di qualsiasi altra cosa… e un pochino di tempo per dei progetti personali non fa mai male… e ci sono amici che non si vede da tanto tempo…

… E UN BEL GIRO IN MOTO STAVOLTA DEVO RIUSCIRE A FARLO!!! 😀

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SMAU? miao!

Francesco De Francesco ci racconta un pochino lo SMAU2005. Pare ci sia sempre meno gente e sempre meno aziende (a giudicare dal primo commento, mancano nomi importanti come Macromedia). Insomma, nemmeno più l’essere un baraccone luccicante sembra funzionare.

A chi mi chiede come mai non ci sono andato rispondo: “Perchè non c’è niente di interessante. le novità ormai me le vedo ogni giorno su internet. Il webbit era la nuova frontiera, lì si che si tornava con qualcosa nella testa, qualcosa su cui riflettere e impegnarsi a capire. e sperimentare”

Già, ma siccome il webbit era così bello, SMAU aveva paura e se l’è comprato e inglobato, probabilmente per soffocarlo. Ho dato un’occhiata al programma appena mi hanno mandato la mail di inizio registrazioni, ma l’ho trovato deludente; e allora fanculo allo SMAU, troveremo altri eventi cui partecipare con lo spirito giusto 🙂

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il corso di foto

la prima lezione era ieri. Lui è simpatico, genovesissimo, piccolo 45enne, famoso soprattutto per gli angeli
il corso sarà incentrato soprattutto sull’inquadratura, sul perchè scegliere un soggetto e sul far rendere esattamente quello che si vuole nella foto risultante, nè qualcosa in più, nè qualcosa in meno; ed è anche il motivo per cui ci vado. La tecnica si può imparare anche in altri modi.

Non demonizza il digitale, basta saperlo usare, però secondo me i fotografi “all’antica” un pochino lo temono: il digitale produce migliaia di milioni di foto, una massa incredibile in costante crescita. La maggior parte delle foto non sono FOTOGRAFIE, sono “clip della realtà”, sono scatti. Quindi da un lato il fotografo professionista si fa beffa del digitale massificato, dall’altro però ne è attratto come l’ape col miele perchè… perchè molte di queste persone che scattano pressochè a casaccio poi si presentano ai corsi tenuti dai professionisti, perchè il digitale gli porta lavoro (tant’evvero che ieri si aspettavano TOT persone, e invece ce n’erano TOT moltiplicato 3, anche sedute per terra). E ancora: se il digitale costa poco e avvicina più individui alla fotografia rispetto all’analogico, può darsi che molta più gente si scopra capace di riprendere la realtà in modo diverso, che molte più persone riescano ad accumulare una cultura e una sensibilità che gli permettono di diventare fotografe, aiutate o meno; quindi in sostanza che ci sia più concorrenza.

A proposito: leggetevi questo post di Tony Siino sul tossing, l’ultima moda con le digitali, e visitate i link che propone 🙂

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diciamo che…

… avrei bisogno, vorrei, dovrei, scrivere un articolo su Wi-Fi, WiMax e wireless in generale. Diciamo che non so nemmeno da che parte iniziare e che mi manca un’idea. Diciamo che tutto sommato il tempo stringe.

Dite che nei commenti di questo post posso contare di trovare qualche spunto interessante? 🙂

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si corre!

E così Apple ha presentato l’Ipod Video… beh, niente di nuovo tutto sommato, era ampiamente previsto.

Ieri Apple ha perso l’11% in borsa, perchè ha guadagnato un pacco di soldi vendndo gli Ipod. No, non ho scritto “perso” soldi, ho scritto “GUADAGNATO”. Il problema è che non ha GUADAGNATO abbastanza soldi, non ha venduto ABBASTANZA Ipod

A mandare giu’ il titolo ci hanno pensato innanzitutto i ricavi, saliti si’ del 57% a 3,68 miliardi di dollari, ma sotto le stime che erano di 3,74 miliardi. Ma a deludere le aspettative degli addetti ai lavori sono state in particolare le vendite di IPod, vale a dire del player musicale che ha fatto negli ultimi tempi le fortune della societa’, anche in Borsa. In quest’ ultimo caso infatti ci si e’ attestati su 6,45 milioni di consegne, quando invece le previsioni degli analisti propendevano per una forchetta di 6,7/8,5 milioni di unita’.

fonte ANSA

beh, ora mi chiedo: è possibile? non si può nemmeno più investire i propri soldi in una azienda che AUMENTA A DISMISURA gli introiti, perchè non li aumenta almeno quanto indicano gli analisti?

Il nocciolo del problema è che i bilanci sono annuali, gli annunci sull’andamento delle società sono trimestrali, ma la gente NON PUO’ compare un Ipod ogni 3 mesi… dall’introduzione del Nano sono passate 4 settimane, e i lanci di nuovi prodotti si susseguono sempre più serrati. Se avessi comprato un Ipod di “ultima generazione” due mesi fa, mi girerebbero VORTICOSAMENTE i coglioni per via di questo nuovo Ipod Video; alla facciazza della legge di Moore, gli strateghi del marketing non hanno altra scelta se non quella di buttare sul mercato roba nuova e pregare che la gente la compri.

Ma la gente s’è un po’ rotta le scatole di questa babele tecnologica, ho idea. E speriamo che il fondo in cui investo non abbia azioni Apple, che ha incrementato SOLO del 57% i ricavi, e fa brutto…

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Adomedia Macrodobe

Un collega a pranzo mi ha fatto notare la bontà dell’operazione di acquisizione di Macromedia da parte di Adobe.

Adobe fa FOTOshop, Macromedia fa FLASH

…se trovano uno che fa anche i cavalletti fanno il set completo 😛

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Il Professore

Il Professore
Volevo anche spendere 2 parole per il Professore, Franco Scoglio.
Sono sampdoriano, ma mi è sempre stato simpatico per via del suo modo di fare, sfrontato e sbruffone (come quando mise fuori squadra il figlio di Gheddafi, venendo licenziato 2 giorni dopo) e delle sue esagerazioni (nonchè per via della sua sicilianità). Aveva capito prima di molti altri che il calcio moderno sarebbe stato fatto di mera spettacolarizzazione, e penso che infatti si fosse adattato meglio ai palcoscenici televisivi che alle panchine. Il modo e il luogo in cui se ne è andato mi hanno lasciato subito sbigottito, ma a pensarci ora credo fossero veramente gli unici in cui avrebbe potuto farlo restando, appunto, Franco Scoglio.

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l’arte di sopravvivere

la premessa è tutto sommato semplice: non sono capace a programmare. E per una serie abbastanza ampia di motivi e dubbi personali non ho grosso modo di imparare. E, coincidenza delle conicidenze, per lavorare mi è richiesto proprio di programmare. Quando dico “programmare” in realtà intendo “scrivere codice per il web”, che mi rendo conto essere altra cosa rispetto a scrivere un programma in C#, ma concedetemi la comodità.

Come vivo quindi? di espedienti, di copia e incolla e della pazienza dei miei colleghi. Ma ho idea che presto finirà; non la pazienza, spero, ma l’arrabattarsi per sopravvivere, il bluff.

Nella moderna giungla del web, voi su cosa puntereste esattamente? ASP.NET? php? Ajax?

Niente, è che sono demoralizzato perchè in due giorni non son manco riuscito a scrivere un menù a 2 livelli che stesse in un array 🙁 🙁

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servi della transizione

il titolo è criptico per chi in questi giorni non sta seguendo la discussione sul web 2.0 italiano e sui webdays di Torino. per capire esattamente da dove arriva vi rimando al bell’articolo di Andrea, così potete leggere anche il mio commento.

Credo DAVVERO che il web abbia due velocità; penso che se il web 2.0 si imporrà presto e sarà utile e fruibile a chi già domina lo strumento tecnologico, chi invece arriverà dopo sarà in ritardo (ma sarà aiutato dai “servi della transizione”, per l’appunto). Questo processo però non potrà protrarsi troppo nel tempo, perchè immagino che qualsiasi cosa arrivi dopo il web 2.0 arriverà più velocemente del previsto, come Moore ci insegna in quasi tuto quello che è tecnologico.

Ecco che quindi dovremmo parlare del digital divide, dell’accesso alla Rete e alle informazioni, dell’accesso in una sola parola, perchè ormai accedere alla Rete significa esserci, esistere; la Rete è un tutt’uno con la trama sociale. Invece voglio soffermarmi su chi l’accesso lo ha ma lo usa “sprecandolo”. Perdonatemi il termine forte, sono convinto che ognuno con il suo cavo ci possa fare quel che più gli aggrada, ma la paura che mi assale è che queste persone, del social networking e delle sue implicazioni non avranno mai occasione di sentirne parlare.

Mi capita spesso di aiutare persone ad “entrare” nel web a vario titolo, configurando una rete, un accesso o un programma che si collega, e credo di essere abbastanza paziente e discreto a spiegare i concetti. Invece quando tento di far “evolvere” qualcuno con concetti più avanzati come TAGS, RSS, BLOG, eccetera trovo spesso dei muri di gomma. Eppur io ci credo, ne sono entusiasta e capisco l’importanza di queste cose. Non riesco a trasmetterla, o forse più probabilmente non tutti sono pronti a ricevere questi concetti.
Ben vengano gli ultrasessantenni ai Webdays, ottimi i corsi di informatica di CSI Piemonte o le iniziative di Regione Liguria “un pc ad ogni anziano”, o altre che ci sono state ma non conosco; ma riusciremo a trainare tutti bene e presto verso il futuro? questa secondo me è una sfida bella grossa…

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