Più o meno è questa la frase che mi sono sentito dire ieri sera da un amico. Lui dice di non capire, spesso, quel che voglio dire tramite il mio messaggio di stato.
“E’ perché sei fuori dal contesto” gli ho detto. Il “mio” facebook non è una scatola chiusa fine a sè stessa, ma è piuttosto un contenitore del mio io digitale in cui confluiscono altre cose che faccio/vedo/produco fuori da lì. Perché lo faccio? perché su Facebook posso raggiungere amici che altrimenti non saprebbero dove pescare queste mie cose.
Nella fattispecie, il mio messaggio di stato è autoaggiornato da Twitter (e d’altronde ne è una mera copia), le mie foto sono quelle che posto su Flickr, le mie note sono import dei miei post sul blog, i miei link sono le cose che condivido tramite Google Reader. sono conscio che una persona astratta dal contesto di Twitter potrebbe non capire cosa dico, se lo dico nel mezzo di una discussione (ma per fortuna i reply diretti che iniziano per @nomeutente non vengono importati), ma è un piccolo prezzo che devo far pagare per salvaguardare il mio lato B dell’information overload.
In questo modo, tramite facebook i miei amici presenti solo lì sanno cosa faccio in giro per la rete, e io posso sapere cosa fanno loro che al di fuori di FB praticamente non esistono. Mi pare uno scambio equo, no? 🙂
Condivido pienamente il tuo comportamento… è la stessa cosa che faccio anche io: il problema è seguire le conversazioni che possono nascere un pò ovunque. Quando scrivo qualcosa su twitter, questa finisce per essere commentata in parte lì, in parte su Facebook ed a volte anche su FriendFeed.
è esattamente quel che dicevo in quel post! 🙂
Assolutamente equo se pensi che -come te- tanti altri lo usano allo stesso modo. Facebook può essere usato in diversi modi, sta all’utente scegliere quando e come inserire informazioni! 🙂
Non so come son finita qui!ma mi piace!cercavo un blog con il punto di vista di un uomo, eccolo questo mi piace molto!
ti seguirò!se passi da me mi fa piacere…a proposito di gatti ne vedrai una bella assai!
[…] è vero che non sto su Facebook per i quiz, i giochini, per taggare le persone con minchiate. Ci sto perché lo ritengo un mezzo fenomenale […]