[secondo post della serie, tra poco capirete tutto]
Non è che non posso, è che è complicato. E metto subito in chiaro che lo scopo di questo post non è parlare male della mia azienda, che comunque mi dà da vivere, ma per forza di cose se uno vuole cambiare lavoro è perché c’è qualcosa che non va.
Nello specifico lavoro lì dal 1999, ho cambiato 3 mansioni – cose estremamente diverse tra loro – fino all’attuale “realizzazione siti e portali” che posso ben dire essere il massimo cui posso aspirare lì dentro (amministratore delegato escluso 🙂 ); 8 anni quindi, ma senza aver mai fatto formazione.
In sostanza lavoro in un posto in cui chiunque può fare qualunque cosa, giacché non sono il solo in questa situazione. L’autoformazione è una gran cosa, specie da quando esistono gli RSS che hanno accelerato parecchio il flusso informativo, ma se non fai della formazione vera sei sempre “fatto a metà”. Puoi essere un mediocre in tante cose, ma non eccellerai mai in nessuna. Soprattutto perché oltre che autoformarti devi anche lavorare, e consegnare sempre “per ieri”. Non sarò mai uno skillatissimo, e a trent’anni non essere né carne né pesce non è una gran cosa.
Il secondo problema è che l’azienda dove lavoro è molto conosciuta, radicata, potente. Praticamente è partner di tutti. La classica azienda che quando la nomini tutti sanno cosa è e cosa fa e cui nessuno pesta mai i piedi.
Una volta una persona mi ha detto “il tuo curriculum andava benissimo, ma sai, il mio capo non poteva pestare i piedi al tuo e così non ti hanno preso.” Per un collega il colloquio è finito appena ha scoperto che gli amministratori delegati giocano a golf insieme.
Infine, anche ammesso che qualcuno ci voglia provare lo stesso – ad assumermi – difficilmente potrà propormi un contratto a tempo indeterminato. “eh, ma non vuoi rischiare” mi dicono gli amici. No, è che penso che in famiglia almeno un contratto “sicuro” ci debba essere, per qualsiasi evenienza. Stesso discorso per quanto riguarda il “fuori Genova qualcosa troveresti”. Non sono solo, siamo in due 🙂
La cosa positiva è che attraverso il blog molte persone hanno provato ad aiutarmi, e di questo io sono felice e molto grato. Davvero 🙂
Nel prossimo post vi spiego finalmente il perché di queste elucubrazioni, del perché mi preoccupa non essere in grado di mettere via dei soldi in vista di un obiettivo…