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Generazione consumo (post 1/3)

[serie di 3 post che sembrano sconclusionati, ma hanno un senso ben preciso]

Non penso di essere sfortunato, questo no. Anzi mi ritengo una persona sopra la media: ho avuto un posto fisso praticamente subito, uno stipendio allora sopra la media, genitori tutt’ora in salute, amici, fidanzate, eccetera…
Mi sono tolto qualche sfizio, non molti a dire il vero, ma sempre meglio che niente. Ma nonostante questo sento che c’è qualcosa che non quadra: non riesco a mettere da parte un tubo.
Quando ho comprato il box i miei genitori mi hanno regalato dei soldi, che avevano messo via per me, e ho potuto chiedere un mutuo sostenibile.
Quando sono venuto a vivere qui i miei genitori mi hanno aiutato in modo tangibile.
Quando mio padre ha deciso di dare via la sua macchina, l’ha regalata a me, risparmiandomi l’acquisto.
Non compro un telefonino nuovo, sebbene ce ne siamo molti che mi piacciono, da più di tre anni.
La macchina fotografica mi è stata regalata, così come un obiettivo. Uno me lo sono comprato, il flash l’ho preso usato d’occasione.
Il navigatore GPS mi è stato regalato.
Il notebook me lo sono comprato, ma ci lavoro.
Con internet a casa ci lavoro, altro che “spendi 50 euro al mese” come dicono i miei amici.

Ecco, nonostante questo sono nella situazione in cui pagare il dentista mi manda in crisi, il P1i lo posso guardare e toccare ma poi dire “grazie, ci penso un pochino su”, per comprare la televisione mi conviene aspettare dopo Natale, che i prezzi scendono. E non sto piangendo miseria, non troppo almeno, quel che voglio dire è che non mi va nemmeno di contare troppo sull’aiuto della mia famiglia. Perché un giorno, quando sarò io a dover aiutare i miei figli, non avrò messo via niente. Io praticamente sono quello che consumerà il patrimonio della mia famiglia semplicemente vivendo come una persona normale. Non andando a mangiare fuori tutte le sere, non facendo ogni estate il giro del mondo, non comprandosi una moto da trentamila euro; vivendo-come-una-persona-normale!

“Cambia lavoro!” mi sento dire. Nel prossimo post vi spiego per bene perché non posso farlo.

5 Comments

  1. orca paletta… se al posto di tambu metto acor3 ‘sto post va bene pure per me… 😐

  2. caino caino

    tutto questo è un guinzaglio molto corto.
    un guinzaglio che ti permetta di pisciare sempre più vicino, fin quasi sui tuoi piedi.

  3. Barbara Barbara

    Io devo ringraziare i miei per quasi tutto quel che possiedo, con lo stipendio che prendo ( e lavoro nella società di famiglia) non avrei certo potuto andare a vivere da sola ne adesso convivere con MisterN , avere l’auto che ho etc etc 🙁

  4. Io invece posso dire con orgoglio di non aver mai chiesto un euro ai miei dopo che ho lasciato l’università. Da allora ho sempre avuto uno stipendio ragionevole – ancorchè mai al passo con l’inflazione – e per questo mi sento un privilegiato, e posso dire con orgoglio di essermi “costruito” due “vite” a partire praticamente da zero. Ma anche se facessi vita da recluso, so che non riuscirei a mettere via granchè. That’s Italy, baby….

  5. Però a volte non si può solo aspettare, ma qualcosa bisogna fare, ognuno secondo le proprie possibilità

    Tambu, tu hai un patrimonio che molti non hanno, la tua intelligenza… pensa a come farla rendere 🙂

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