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ho visto l’inferno – stelvio 2005

premessa:
le prime due considerazioni sono banali:
– non ho mai visto così tante moto in vita mia. l’anno scorso 10.000 iscritti, quest’anno è facile aspettarsi che il record sarà infranto.
– ho visto cose che voi umani… quando raduni entro pochi metri quadrati un numero così grande di persone devi aspettarti di tutto. se poi sono motociclisti DEVI aspettarti di più

Il viaggio verso lo Stelvio inizia presto, paurosamente presto. Ma nonostante l’ora mattiniera vediamo già molte moto con bagagli in giro per la città. Chi c’è già stato dice “quelli vanno allo Stelvio”, chi come me era un novellino dell’evento si fa burla di quella frase con un classico “eh si, ora van tutti allo Stelvio…”. Beh, si, vanno TUTTI allo Stelvio 2005!
Il viaggio di andata è abbastanza semplice. saltiamo la pianura padana in autostrada, saltiamo a malincuore il lungolago di Como causa ora tarda, casino e prospettiva futura di curve sbavose e procediamo via Chiavenna, passo Maloja, St.Moritz, passo del Bernina, deviazione su Livigno poi ritorno sulla SS29, Tirano, Sondalo.
Ecco, Sondalo: secondo me l’amministrazione comunale paga tutti gli anni il weekend fuori ai residenti, perchè vedersi il paese invaso da migliaia di motociclisti brutti sporchi e cattivi (e soprattutto rumorosi) normalmente si traduce in lamentele, se non peggio. E la faccenda degli introiti economici per gli operatori locali non so quanto regga.
Comunque, dire che il raduno si svolge in un grosso prato non è propriamente esatto. Il raduno si svolge un po’ dove capita, dove meglio aggrada a ogni singola persona. Ti piace un prato? monta la tenda. Siamo in tanti? recintiamo pure un pezzo più o meno grosso di terreno. decidiamo per la soluzione “aggira il casino e pianta la tenda finchè c’è luce”, soluzione che incontra sempre il favore dei più, ma per arrivare sul fatidico prato dobbiamo passare attraverso l’iscrizione. Ed ecco che come per magia appare il tagliandino “motoraduno Stelvio 2005” da appendere al collo, che dona gli stessi poteri dell’ultima pallina del calciobalilla: “vale tutto”. I giochi più gettonati sono “guida senza casco” (possibilmente in 3) “togli lo scarico dalla moto e sgasa a più non posso” e “burnout su qualsiasi terreno”. Se un’inferno esiste, esso deve molto probabilmente assomigliare a Sondalo durante il primo weekend di Luglio. Le fiammate dagli scarichi non sono una novità di quest’anno, bastano pochi euro di modifiche e qualsiasi moto può farle… ma io non avevo mai visto nessuno buttare alcool su di un motore per farlo assomigliare a un lanciafiamme. nè avevo mai visto (soprattutto SENTITO) una moto che monta due coni di grammofono al posto degli scarichi. Non sapevo che per fare un burnout con una harley ci volessero 4 volontari che tengano fermo l’anteriore e non oso immaginare quanta gomma ho respirato.
Un inferno, dicevo, anche per via di quel sinistro rumore che ci ha accompagnato per tutto il raduno; un rumore maligno, suggerito, sibilante… il rumore di un enorme sciame d’api, o zanzare, sempre dietro l’angolo pronto a colpire, che crea ansia perchè invisibile agli occhi ma reale e presente alle orecchie. Un’inferno, ma anche un paradiso. Il paradiso del motociclista per quantità e qualità delle moto presenti, e soprattutto delle modifiche, un intero catalogo vivente di cosa è possibile fare su qualsiasi modello di moto in commercio e non.

(qua apro un attimo una parentesi: c’è crisi c’è crisi in Italia, ma intanto:
a) la maggior parte delle moto non aveva più di 4 anni. Questo dato mi sembra incredibile. Il numero di moto di valore superiore ai diecimila euro era impressionante. Ho visto ALMENO 5 Mv Agusta F4.
b) il modo di intendere la moto di parecchie persone è incomprensibile per un genovese come me, ma evidentemente sono io in difetto perchè la prassi sembra essere quella di fregarsene delle conseguenze. Burnout, tanto le gomme le ragalano. Sgasate, tanto i fratelli son tutti meccanici. Birra a litri e chiavi a portata di mano, tanto se mi si abbatte una moto da quindicimila euro ne compro un’altra)

La musica di contorno era piacevole, un gruppo di tributo a Santana e uno di tributo a Ligabue il cui cantante, vi assicuro, ha la voce *identica* al Lucianone nazionale (www.bandaliga.it)
Andiamo a dormire dopo che un mio amico riesce nell’incredibile evento di farsi rimproverare per le sgasate da una signorina che, evidentemente, ha capito ancora meno di me di questo raduno 🙂
Il viaggio di ritorno di oggi è stato lungo e non del tutto soddisfacente. Volevo fare la valle di Ledro, ma mi è stata bocciata pechè avremmo allungato troppo. Allora via in cima allo Stelvio sulla cui cima godiamo di una vista particolare e molto suggestiva: una lunghissima fila di piccole formiche che, operose, salgono verso il passo. piccoli puntini senza nessun intervallo di macchine. Il passo infatti, dalle 10 alle 12, è esclusivo appannaggio delle due ruote.
Passo dello Stelvio, Sluderno, Glorenza, Tubre, Zernez e poi nuovamente St.Moritz e Chiavenna al contrario; l’ultima idea per salvare un viaggio altrimenti già segnato è di posare la moto sul traghetto in cima al lago di Como e farsi trasportare placidi a Como o Lecco, ma mi viene bocciata anche questa per scarsa informazione su luoghi/tempi/costi: gallerie e autostrada fino a casa, sfatti dalla fatica. 948km in due giorni sono troppi per il mio sedere 🙂

note rilevanti:
– colazione a pan di stelle – mulino bianco. ne sono avanzate molte e me le sono messe insieme ai bagagli sulla via dello Stelvio. in cima potrò dire che ho portato il pan di stelle vicinissimo alle stelle.
– sono stato baciato da una farfalla, anche se avrei preferito non avere il casco in quel frangente (se avete visto un pazzo che si dimenava zigzagando su una z750 ero io, non un tarantolato.
– il marketing è la chiave di tutto. Mi ero ripromesso di portarmi un po’ dei volantini di Z-italia.com che sono solito lasciare sulle zete che incontro a Genova. Li ho dimenticati, ma mi consola il fatto che li avrei finiti in mezz’ora e poi ogni zeta che avessi visto mi sarei mangiato le mani. (nota per l’anno prossimo: stampare almeno 100 volantini)
– la verde a Livigno costa 0,81 a litro. pensavo di farmici la doccia e strizzare i vestiti una volta tornati, ahimè, in Italia.
– l’anno prossimo ci torno, ma stavolta faccio come dico io 🙂

foto qua http://www.flickr.com/photos/tambu/sets/540426/

12 Comments

  1. Nervo Nervo

    Dio che invidia! Non credo mi potrò mai “permettere” un WE del genere, purtroppo la moglie non sale in moto quindi i miei giri durano massimo un giorno…di conseguenza, non riuscirei neanche a sopportare fisicamente tutti quei km…ma son proprio contento per te che sfrutti finalmente il tuo potente mezzo! 🙂

  2. “finalmente”? >:-]

  3. Morganalarossa Morganalarossa

    L’anno prossimo fai di testa tua: che significa? che ti porti un carrello appendice con un serbatorio per carburante da 200 litri?:-DDDD

  4. Nervo Nervo

    “finalmente” dopo che l’hai acquistata fuori stagione! 🙂

  5. l’anno prossimo voglio un gruppo di massimo 3 moto, se siamo di più ci vediamo là. per una volta basta sacrificare la MIA strada per aspettare i comodi altrui. l’anno prossimo tappi per le orecchie e arrivo al prato in ora tale che mi consenta di scegliere tatticamente un buon posto per la tenda e la moto. l’anno prossimo telone coprimoto. l’anno prossimo se ci riesco giorno extra di ferie e ritorno via Trentino 😉

  6. weelsoldier weelsoldier

    Dear friend if you don’t like it stay at home,
    we don’t need your presence to the Stelvio the next year we will equally be very much !!!!!!!!
    bye bye

  7. ahahah.
    inetnum: 82.52.0.0 – 82.55.255.255
    netname: TELECOM-ADSL-5
    descr: Telecom Italia S.p.A. TIN EASY LITE

    ti risponderò col tuo inglese maccheronico, tanto si vede lontano un miglio che sei italiano:

    “dear friend, probably you don’t have read good the article. I enjoyed very very very much the Stelvio adventure. see ya next year, if you can reach Dolomiti from (england? USA? AUSTRALIA?) 😀 😀 😀 “

  8. Omino della Nebbia Omino della Nebbia

    Mettici anche che dal suo nick forse s’e’ scordato una acca tanto era emzionato da questa cosa 😛

  9. kawatappy kawatappy

    Tambu lascia quella mezza rotellina senza H,
    io sono 22 anni che vado al motoraduno dello stelvio e ti assicuro, ne frequento molti di m.raduni e ti posso garantire che lo spazio che c’è a Sondalo è enorme rispetto ad altri ed in più ti posso garantire che gli abitanti ci sono tutti e sono i primi sostenitori del raduno ne conosco parecchi dopo tutti questi anni di partecipazione altrimenti come ti spieghi le 30 edizioni.
    Saluti e lamps a tutti!!

  10. ma non ho capito tutti ‘sti commenti negativi… ho detto che ci torno l’anno prossimo, se non meritasse non ci tornerei… inoltre ho solo precisato che ci sono dei pazzi (e sfido chiunque a negarlo) in concentrazione superiore alla norma. l’importante è tenere gli occhi aperti 🙂

  11. […] D’altronde penso di poter vincere a mani basse qualsiasi campionato del mondo di “tengo tutto”: cosa non è uscito da quei cassetti, Dio solo lo sa. A costo di vergognarmi per il resto della mia vita, è giusto che sappiate che ho ritrovato, in ordine sparso e niente affatto completo: – viti, vitine e bulloni di ogni dimensione, in massima parte provenienti da PC. e un sacchetto di plastica con TUTTE le placchette di ferro che normalmente sono sul retro di un case, e che togli per inserire una scheda nuova. (”non si sa mai…”) – figurine di Dylan Dog, adesivi di gruppi musicali, agende di Topolino. Un cartoncino di quelli che cambiano immagine a seconda di come li inclini, con la scheda di un personaggio sconosciuto di una serie ancora meno sconosciuta (Atlantis???). – graffette, graffette, graffette. Anche storte (”vengono bene per aprire i lettori CD quando si bloccano”) ((OK, MA TE NE BASTA UNA!!!!)) – calamite, giochini elettronici delle elementari (gli albori del portable-fun), pennarelli di 15 anni fa, righelli. – gettoni di pressochè TUTTI gli autolavaggi automatici del genovesato – gettoni-moneta avanzati dal raduno Stelvio 2005 – tonnellate di ricariche per penne stilografiche, mine per matite, matite colorate (tenete presente che ormai mi vengono i crampi anche a compilare un bollettino postale, da quanto sono abituato alla tastiera…) – portachiavi e toppa del Pink Panther Group […]

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