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non ti ho mica buttato fuori strada

Mentre oggi ero in autostrada, diretto a Genova Voltri, ho avuto un simpatico incontro ravvicinato con il classico lampeggiatore folle su BMW, quello che va sempre a 50 km/h più di te e deve sorpassarti anche se davanti ci sono altre duemila vetture. Dopo essermi spostato gli ho gentilmente fatto notare il mio disappunto per la sua condotta (e per la sua miopia al segnale “baby on board”) tramite dito medio al finestrino.

Al che il tizio s’è arrabbiato e ha iniziato a guidare come Starsky & Hutch, dando in evidenti escandescenze. Sono piuttosto certo che non dovesse uscire a Voltri, dato il punto e la velocità in cui mi ha sorpassato, ma s’è accodato a me e approfittando di un po’ di casino dopo il casello, dove ho dovuto fermarmi, mi ha affiancato per far sentire la sua voce. All’incirca la conversazione è stata:
“che cazzo hai da gesticolare?”
“mi stavi attaccato al culo, ti pare normale? se avessi frenato mi sfondavi la macchina”
“ma che vuoi? non ti ho mica buttato fuori strada! cazzo mi mandi a fanculo?”
“sei pericoloso!”
ma chi ti credi di essere?”

A parte la mia innaturale pacatezza – non è che sia un cuor di leone, ma quando mi incazzo mi incazzo, e se non c’era la Caterina avrei usato ben altri toni – sono rimasto sconcertato dalle basse argomentazioni.

Siccome non sono nessuno, non lo posso mandare a fanculo. Forse se invece fossi stato un calciatore o un politico non avrebbe fiatato e avrebbe chiesto scusa? siccome non ha provocato un incidente, il concetto di sicurezza, distanza di sicurezza e quelle altre amenità non esistono, quindi lui può guidare come gli pare fintanto che non “butta qualcuno fuori strada”.

A completare il tutto una voce dal sedile di fianco: “ti pare il caso? e se trovi uno che scende con un coltello?”
E certo, viviamo in un paese talmente bello che per un dito medio chiunque abbia un coltello in macchina – e chi non ha un coltello in macchina? – non si fa scrupolo di usarlo?

E quindi: se lui guida di merda e rischia anche la mia vita, mi conviene dirgli qualcosa e sentire che gliene viene ancora a lui o non dirgli niente e avvallare il suo comportamento?

15 Comments

  1. Mattia Mattia

    L’ultima volta che un Suv-dotato mi ha fatto i fari a Milano in tangenziale (e non potevo spostarmi immediatamente perché avevo macchine a destra), ho rallentato per farlo un po’ incazzare e poi, quando mi sono spostato, ho alzato il dito e l’ho guardato male. Risultato? A cominciato a sterzare come per venirmi addosso. Certa gente non è a posto con la testa.

  2. Fatti il telepass 😛 oddio no…magari sarebbe venuto sotto casa tua! sicuramente lo avrebbe avuto pure lui.

    a parte gli scherzi… di fave (come si dice in toscana) siamo circondati all’inverosimile ed è difficile misurarsi in certi momenti, magari paragonabili a fatti anche più “grossi”.

    domandina statistica mia personale: il tizio era vestito in gessato con cravatta?

  3. Argh come ti capisco. E da quando vivo al nord ne incontro molto più spesso di schizofrenici al posto di guida! 😐
    Ciao,
    Emanuele

  4. Una pratica molto utilizzata dappertutto, ancora di più al nord (Milano è la capitale di questi imbecilli). Io generalmente protesto, se ho Ilaria al mio fianco devo trattenermi perché so bene che le da fastidio.

    Comunque vada se posso “rompere le scatole” quando il pirla di turno vuol fare il gradasso e superare anche in condizioni di pericolo, lo faccio. Rallento per fargli perdere ancora più tempo, cambio corsia se tenta di superarmi dalla destra (quando il codice lo impedisce), cose così. L’unico inconveniente è la paura (la mia) del non voler frenare e farmi prendere in pieno. Di sicuro mi farei male, ma sarebbe altrettanto certo il multone per il coglione di turno con tanto di ritiro della patente e del mezzo (quel che ne rimane probabilmente), il più è la burocrazia che c’è dopo e il tempo che perdi in riabilitazione (e la mia è ancora in corso dopo aver permesso ad una donna di venirmi poco educatamente a bussare sul baule) 🙁

  5. non aveva il gessato, e aveva il telepass anche lui

  6. alga alga

    procurati una maschera da carnevale con la faccia di corona (non so se hai letto il famoso articolo sul fatto quotidiano) 😉

  7. Finalmente leggo qualcuno che ragiona esattamente come me e mi sento un po’ meno solo… non che mal comune sia mezzo gaudio, eh! 🙁

  8. ti sei dimenticato di dire che una vocina dal sedile dietro ha commentato: “si è allabbiato papà… stava attaccato al culetto”

  9. 🙂 quella spugnetta sente tutto!

  10. a me è successo tempo fa, praticamente fermo in coda nella corsia di destra, vedo arrivare tranquillo un camion sulla corsia di emergenza. Allora mi sposto abbastanza da occupare mezza corsia e impedirgli di passare. Il camionista mi fa un paio di volte i fari e poi scende per venire a lamentarsi. Quando è sceso e ha fatto due passi, ho visto scendere anche i guidatori dei due camion che erano uno davanti e uno dietro a me. La soddisfazione di vederlo tornare di corsa indietro valeva da sola la pena. 🙂 E comunque ho sempre il Bullock sotto il sedile, non si sa mai 😀

  11. Si`, sono soddisfazioni, non lo nego. Pero`, che amarezza, che le soddisfazioni siano quelle 🙁

  12. Babylon Babylon

    Sono d’accordo su quasi tutto.
    La maleducazione imperante, lo scarso senso civico e il pensiero comune che vede le quattroruote su cui posi il culo come un prolungamento del tuo fallo sono davvero fastidiose…

    Un piccolissimo appunto.

    Odio l’adesivo “baby a bordo”.
    Cazzo me ne frega.
    Se sono un guidatore compulsivo che ama contare i millimetri che lo separano dall’auto vicina non me ne pò fregà de meno del tuo sticker.
    Parimenti se ho un minimo di coscienza e di senso di autoconservazione, ossia cerco di evitare collisioni con altri oggetti solidi, il tuo adesivo non modificherà il mio stile di guida.

    Propongo che il genitore si appiccichi l’adesivo sul cruscotto, o sul volante.
    Sei tu, papino, che devi considerare l’esserino che stai trasportando, non il fanatico sull’audi sfanalante che ti fà da ombra!

    Idem per il traino del “trasporto cavalli da corsa”.
    Ahhh, occhei. Visto che davanti c’è Varenne mantengo una distanza di sicurezza sui 50 m, in modo da poter controllare anche eventuali agenti atmosferici avversi, se invece stati trasportando un ronzino da calesse o un vecchio cavallo da lavoro cazzomenefrega, scalo e metto il vegliaborletti della mia alfa fisso sui 4000 giri e mi attacco con il cofano al posteriore del povero equino.

    Disclaimer: Non possiedo più mezzi, vivo in un paese di 300 abitanti, ho svariati figli, e come diceva Arbè:”non ho una guida spirituale, ho una guida sportiva”.

  13. Hai ragione su tutto, per carità, non si discute neanche.

    Ma — se posso permettermi — sei anche un padre di famiglia, e il tuo primo dovere non è avere ragione, né dimostrare di essere meglio di quel deficiente, che il diavolo se lo porti. Il tuo primo dovere è riportare a casa sane e salve quelle due povere creature, anche a costo di buttare giù un bel rospo. Prova a pensare cosa sarebbe potuto accadere.

    (Io mi sarei comportato esattamente come te, ma posso osservare il fatto da una certa distanza.)

  14. a forza di aver torto, “quelli là” stanno vincendo. Stano conquistando il mondo, passo dopo passo, centimetro su centimetro. Posso portare a casa sane e salve le persone, consegnandole a quale mondo, domani?

  15. a forza di aver torto, “quelli là” stanno vincendo. Stano conquistando il mondo, passo dopo passo, centimetro su centimetro. Posso portare a casa sane e salve le persone, consegnandole a quale mondo, domani?

    Santa ragione!

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