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Kurai, think again

Sono un po’ combattuto, dopo aver letto il post di Kurai “Sarko, think again”. Fondamentalmente ha ragione, ma qualcosa non mi torna ugualmente:

Le major devono venire a patti con cose che succedono, sacrosanto. Il problema è che le cose che accadono sono in larga parte illegali, e se qualcuno deve “venire a patti” con qualcosa di solito è perché questo qualcosa ha ragione. Quindi la pirateria ha ragione? no, e non lo pensa nemmeno Federico, è bene metterlo in chiaro.
Il problema è che la gente non ha percezioni su questo o quello o quell’altro, la gente ha la percezione (e la tangibilità) che può avere tutto gratis, subito, facendo un peccatuccio veniale, o al massimo cancellando subito dopo la fruizione. Musica, film, serie tv, libri, fumetti. Quale è il business sulle attività collaterali? i concerti, parlando di musica? davvero i concerti?

Da quando esiste il file sharing e l’mp3, vi dirò, i grossi nomi che escono sono sempre meno. Escono una marea di gente inutile, tante meteore, e molti gruppi che si sfasciano al secondo disco. Nessuno diventa più “venerabile” vendendo milioni di copie dei suoi dischi, e quelli che lo diventano per “acclamazione” della nicchia non vendono abbastanza per potersi permettere di fare un altro cd. Per riassumere il concetto, i Pink Floyd se nascessero oggi, sarebbero morti tra un mese.
E questo si riflette sui concerti, ovvio: le major devono vendere, quindi confezionano gli artisti in un certo modo – “usa e getta” – per incamerare introiti veloci e sicuri. Nessuna ottica di lungo periodo. Quindi nessun talento da coltivare, quindi concerti schifosi.

Per le serie TV e i DVD che escono insieme ai film nei cinema, secondo me vale il discorso iniziale. Tutti sanno che basta che qualcuno ne compri UNA copia e dopo qualche ora TUTTI la possono scaricare gratis. Io subisco il fascino del grande schermo del cinema, faccio casino con gli amici, ma mi piace anche guardare i film nel lettone. Mi pare inevitabile la stessa fine della musica, non vedo packaging plus et similia. Al massimo il cinema potrebbe diventare un prodotto stagionale: caldo -> vendite, freddo – pirateria.

Per il resto son d’accordo con Fede, a parte che i remix mi fan quasi sempre inorridire 🙂

5 Comments

  1. Mica ho detto che sia facile, eh.
    Solo, volenti o nolenti questi sono i fatti. E la repressione non funziona. È molto meglio cercare nuove strade. Per i film: al 90% i divx mi fanno schifo, ti devi arrabattare per mettere i sottotitoli, a volte hanno problemi. Se si legalizzasse la cosa, con prezzi più onesti, sono sicuro che la gente preferirebbe comprare piuttosto che scaricare il pirata di Nemo e trovarsi il figlio che guarda Debbie Does Dallas, o peggio.

  2. 🙂

    io alla cosa dei prezzi non ci credo più. Se anche vendessero i cd nuovi a 9,99, come su Itunes, non li comprerebbe nessuno. E idem i film.

    O meglio: ho una residua speranza che la gente inizierebbe a fare come me, che compro solo le cose a cui tengo veramente (tipo tutti i cd dei Malfunk o dei 30 seconds to Mars) e il resto lo sento “alla radio”

  3. /V /V

    Sono piu’ o meno d’accordo con quello che dice Federico, vorrei solo aggiungere:
    – Kindle, o per meglio dire il mercato che rappresenta, secondo me non decollera’ mai come sperano tanti. A parte che quel dispositivo e’ ooribile e deprecabile sotto vari aspetti, il libro ha (e credo avra’ ancora per molto) il fascino e la comodita’ della carta che e’ difficile da superare.
    – Al contrario, il mercato mmusicale e’ ormai completamente distaccato dal supporto, i vinili non esistono piu’, e il mercato degli audiofili e’ molto ridotto.
    – Il rapporto tra divx e dvd lo vedo piu’ o meno come una naturale evoluzione di quello che era il rapporto tra filml acquistato e videoregistrato di qualche anno fa: prima potevo guardarmi un film in videocassetta a qualita’ decente oppure uno videoregistrato con stacchi pubblicitari (quando non si riuscivano a togliere) e via dicendo.

    Ora in piu’ posso scaricarmi il divx in qualita’ piu’ o meno buona oppure guardarmi il dvd/br/hddvd/sarcazzdisk a qualita’ ottima, eventualmente con sottotitoli, lingua originale e commenti del regista. Se ci pensate e’ un valore aggiunto enorme! Senza togliere il mercato dei dvd musicali (live, documentari etc), su cui se investissero secondo me se ne trarrebbe fuori q.sa di decente.
    Il mercato del video e’ un mercato con tante potenzialita’, basterebbe smetterla di accanirsi contro chi scarica le versioni scadenti e investire in nuove soluzioni.

  4. ho due appunti: ormai puoi scaricare anche la versione non scadente. Quindi è quasi un paradosso: fanno bene a non dare la banda larga così la gente si tiene la versione scadente e compra quella decente 😀

    il libro ha il suo fascino, ma lo aveva anche il CD confezionato, col libretto, i testi, le foto e l’artwork e il packaging. Tutte cose alla quale la gente ha rinunciato in fretta in funzione del contenuto. Perché per i libri non può essere lo stesso, appena si accorge che può averli “gratis”? gli schermi degli ebbok son fatti apposta per non affaticare la vista, ultimo vero baluardo dei sostenitori della carta.

  5. /V /V

    “ormai puoi scaricare anche la versione non scadente. Quindi è quasi un paradosso”

    Si, ma scaricare 5 giga per 1 film lo fai se proprio sei appassionato del film (o se DAVVERO hai tantissima banda effettiva, cosa che non tutti hanno).
    Gli appassionati finiscono per comprarlo, gli altri secondo me si contano ancora troppo sulla punta delle dita.

    “il libro ha il suo fascino, ma lo aveva anche il CD confezionato, col libretto, i testi, le foto e l’artwork e il packaging. ”

    Vero pero’ io ci vedo una differenza sostanziale: il packaging per la musica non ha dato quel valore aggiunto che invece puo’ funzionare con gli altri media.

    Secondo me e’ un discorso di appetibilita’ e di potenzialita’: un dvd (e mi ricollego a quanto detto prima) e’ vero che lo puoi scaricare per intero, pero’ l’originale e’ ancora un’ottimo acquisto, molto piu’ appetibile di un cd per esempio. Io ho regalato praticamente solo cd e libri in gioventu e da quando quelli che conosco hanno un lettore dvd per me e’ diventato molto piu’ facile fare regali.
    Poi mi pare appunto che fra cofanetti a tema, concerti live e quant’altro di ancora inesplorato offra il supporto ci siano molte piu’ opportunita’ di valorizzare il prodotto e invogliare all’acquisto.

    Per dirla con un esempio pratico: andato all’HMV di londra, sono passato nel reparto dvd e ho trovato almeno 5-6 cose che avrei preso volentieri (cofanetti eh, non dvd singoli!);dal reparto cd invece sono uscito a bocca asciutta, che tanto “si boh, ma che lo prendo a fare che tanto se proprio lo voglio lo scarico”.

    Per quel che riguarda i libri…non so sto riscrivendo il commento per la terza volta, perche’ mi rendo conto che molte obbiezioni che mi venivano in mente in realta’ non reggevano tanto. Sara’ perche’ io tendo a fare acquisti letterari tutti miei, che non riesco ad avere una visione chiara di quello che potrebbe essere il mercato letterario mainstream.

    Per il momento pero’ direi che non vale la pena porre la discussione,. 400 dollari per un prodotto chiuso come kringle sono una coltellata al mercato nascente dell’editoria elettronica, personalmente finche’ non uscira’ un lettore a meno di 100 euro non credo si potra’ parlare di mercato letterario elettronico.

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