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la biblioteca di Babele

Sono un appassionato di Georges Luis Borges, sebbene sia qualche anno che non mi cimento nella lettura di qualcosa di suo.
Però ieri mi è tornato in mente questo racconto, la Biblioteca di Babele, in cui immagina siano raccolti libri che contengono tutte le possibili combinazioni delle 25 lettere dell’alfabeto. potete trovare un libro fatto di sole “a”, uno di caratteri in sequenza senza senso, una Divina Commedia che difetta dall’originale per un solo carattere, una per due caratteri, e naturalmente la vera Divina Commedia, e così via:

Ripeto: perché un libro esista, basta che sia possibile. Solo l’impossibile è escluso. Per esempio: nessun libro è anche una scala, sebbene esistano sicuramente dei libri che discutono, che negano, che dimostrano questa possibilità, e altri la cui struttura corrisponde a quella d’una scala.”

Beh, mi è tornato in mente perchè ormai mi sono accorto che internet sta diventando pressochè uguale a questa biblioteca. gli spider indicizzano tutto, esistono interi server che duplicano i siti web per renderli disponibili quando scompariranno dalla rete, come dico spesso “datemi Google e 10 minuti e vi trovo qualsiasi cosa”. E infatti di qualsiasi cosa abbia bisogno una ricerchina la faccio. “Tambu, la mia ragazza vuole uno scooter, cosa mi consigli?” io dò un paio di consigli col mio senno e subito dopo lancio “scooter adatto ragazza” (virgolette comprese) sul mio motore di ricerca preferito. e subito dopo ripeto la ricerca nei gruppi usenet. Di qualsiasi cosa è probabile (anzi, è SEMPRE PIU’ PROBABILE) che si sia già parlato, anche sino allo sfinimento. Trovo che sia un’ottima base per documentarsi senza incappare negli stessi errori fatti da altri precedentemente.

ma i Tantric derivano dai Days of the New o era il contrario? “tantric “day of the new””
Mercurio è come la Luna? oppone sempre la stessa faccia al Sole? “mercurio faccia sole”

tutto il sapere in punta di clic 😉

edit 18/5: mi sono anche accorto che nel momento stesso in cui il cervello elabora una questione, una percentuale del tempo è impiegata nel trovare le giuste chiavi di ricerca per il motore di ricerca. immagino che sarò il primo a installare il Google-cyberbrain-plugin 🙂

6 Comments

  1. CronacheSorprese CronacheSorprese

    Paragone molto suggestivo, grazie. Anche a me piace Borges: se quell’uomo avesse potuto vedere internet…

  2. thrasher_xxx thrasher_xxx

    quanto sarà utile studiare nel futuro? futuro inteso come il giorno in cui tutta la rete sarà presente dentro un orologio, dentro un impianto neuronale o chissà cos’altro. semplicemente onnipresente. [p.s. credo esista un film che ci giri intorno…]
    sarà la vittoria completa e totale dei cinici e della logica più raffinata?
    alla fine “i dati” sono solo un’altra cosa di cui si perderà il senso del “possesso”?
    “affitteremo” anche le nozioni, i dati, per brevi istanti un po’ come già si sta facendo per automobili, macchine del caffè e abitazioni?

    arriveremo, finalmente, ad avere lo scheletro essenziale dell’intelligenza priva di cultura?
    i nuovi padroni del mondo saranno degli ignorantissimi intelligentoni al pari di una cpu. io ho sempre odiato studiare a memoria.

  3. @cronache: se Luis avesse visto internet ci avrebbe regalato altre perle niente male, credo… 🙂

    @trasher: penso che l’intelligenza rimarrà sempre la base di tutto, e la cultura ci servirà per filtrare le informazioni trovate. oltre che dalla fuffa, intendo 🙂

  4. Gian Gian

    Piccoli programmatori crescono… 😀
    Ti sei fatto prendere la mano eh?
    Complimenti comunque per il blog.
    Saluti
    Gian

  5. cuoca cuoca

    … se poi si considera che è diventato cieco, e che quindi si sarebbe confrontato con info scritte e insieme e contemporaneamente con la traduzione di info per immagini, la borgessità della cosa diventa esponenziale…
    ok. la smetto.

  6. CronacheSorprese CronacheSorprese

    l’immagazzinamento e la disponibilità dei dati è altra cosa dall’intelligenza. se vogliamo fare un paragone, l’atto intellettivo è più simile al link che al dato puro. rendi disponibili tutti i dati possibili in un’unica unità di memoria, resta il problema di costruire tra alcuni di questi dati dei collegamenti proficui. l’intelligenza, l’aveva capito perfettamente Tommaso, è solo atto, non è descrivibile come potenza o, se volete tradurlo in informatichese, capacità.

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