"non si deve restare feriti nè ferire. su questo principio si basano le arti marziali. ma chi invece vìola questo principio, usando la propria forza per fare del male agli altri, deve essere punito. Io ti insegnerò che non si infrangono le regole sacre delle arti marziali"
E’ l’incipit di ogni combattimento nel cartone animato VIRTUA FIGHTER, che ho appena finito di vedere. il cartone è carino, la solita sfida tra il bene – buonissimo – e il male – malvagissimo. Con i buoni che le prendono di santa ragione piuttosto che fare una scorrettezza e per questo si ficcano in pasticci sempre più grossi, a volte nauseanti nel loro stoicismo. E i cattivi che tentano di metterli davanti all’evidenza che il mondo si basa sul potere e la forza fisica. Nulla di che, è un cartone tratto da un videogioco, nessuno si aspettava una trama particolarmente innovativa.
Però io penso… io a volte penso di essere come Akira Yuki. Un inguaribile idealista, che pensa che le cose alla fine andranno sempre bene solo perchè si è buoni e leali con sè stessi e chi se lo merita. E con chi non se lo merita? già, è questa la differenza tra la vita e un cartone animato. i cattivi così spietati sono parossistici, quasi teneri nella loro solidità oscura; invece il peggio sono i contorni sfumati, le persone avvolte da una nebbia che ti nasconde la loro visione chiara, nitida.
Io ho praticato il karate per tanti anni, e mi sono sempre chiesto come mai, MAI, ho avuto l’occasione di usarlo. Ma so anche che non ci sono i duelli e l’onore, che se ti assalgono al bancomat lo fanno in 5 e ti pestano come il sale, se non tirano fuori un coltello o peggio ancora. So che l’idealismo non sconfigge nessuno, ma mi ha reso forte dentro in una maniera che mi è difficile da spiegarvi.
Io lo so per certo… non si infrangono le regole sacre delle arti marziali.
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