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Tagging 2

L’aumento gliel’ho chiesto, tanto era un po’ che ci pensavo. Anzi, per la precisione glielo ho ricordato, visto che l’avevo già chiesto, circa 15 mesi fa; rompere i coglioni continuamente è una cosa che non mi riesce tanto bene in questi casi.

A questo punto è il caso che vi racconti per bene la mia storia, così potete capire perché dico che le cose qui non vanno come dovrebbero.
Lavoro in una grande azienda informatica, il nome non è importante ai fini della storia e chi lo sa lo tenga per sé, che conta circa 500 dipendenti la metà dei quali regolarmente assunta e l’altra metà interinale, a progetto, somministrata. Anche da 7 o 8 anni, secondo una formula abbastanza collaudata in Italia: lavori, ti rinnovo il contratto, te lo rinnovo ancora, stai 20 giorni a casa. Torni e lavori, ti rinnovo il contratto, te lo rinnovo ancora, stai 20 giorni a casa…

Ma non è un problema mio, io sono assunto dal 1999. Ai tempi lavoravo in un datacenter, facevo i turni, notti e festivi compresi, avevo uno stipendio più che buono; mi sono potuto permettere di avere l’ADSL a casa quasi appena uscita, quando ancora costava più di 150mila lire a bimestre. Dopo un anno ho avuto la mia prima (e unica) promozione, il capo mi considerava un buon elemento, il lavoro non era moltissimo: in massima parte il datacenter girava da solo, bisognava controllarlo, e la parte di helpdesk era abbastanza routinaria, fatti salvi problemi particolari, guasti alle linee, o blocchi nazionali.
La commessa di lavoro però terminò, in modo abbastanza stupido, il capo andò in pensione e io e i miei colleghi fummo spostati in altri gruppi: ironia della sorte a me toccò un posto dove, se possibile, si lavorava ancora meno. “gestione sale multimediali” era la dizione tecnica, in sostanza bisognava accendere e spegnere microfoni in una bella aule conferenze, videoproiettare, approntare videoconferenze, registrare e proiettare video e muovere 3 telecamere col joystick.

Se un pochino avete imparato a conoscermi, saprete che io in un posto così ci sto stretto. d’accordo, c’era la pay tv gratis, internet tutto il giorno, ma poi basta. Dopo quasi due anni ho chiesto di andarmene e sono stato accontentato. Il capo mi considerava un buon elemento ma comprendeva le mie ragioni.

Approdai quindi al settore realizzazione siti internet dove sono tutt’ora. Conoscenze pressoché zero, voglia di fare tanta. Qualche progetto l’ho fatto ma non sono soddisfatto. Qui tutto è vecchio, lento, mastodontico. Per farvi capire meglio vi racconto qualche collega:
– uno ogni tanto ha commentato su questo blog, è l’unico che parla la mia lingua. E’ una mente, ma odia gli aggregatori RSS ed è sempre leggermente indietro 🙂
– uno usa windows2000 senza diritti di amministrazione, scrive codice SOLO col notepad e si rifiuta di installare Firefox (che è un “browser del cazzo”). E’ quello che fa i replace di replace.
– uno vivrebbe di documentazione che tanto non leggerebbe. Burocratico fino al midollo, si professa ignorante di HTML e CSS e ne fa un vanto. il W3C per lui è una noia mortale e il validator un problema di cui “si occuperà qualcun altro prima o poi”.
– uno è un Dio dei prodotti Macromedia. Una mente brillante, in grado di rifare da zero Google Maps in flash (e con alcune features aggiuntive) ma che non sa configurarsi la posta elettronica o risolvere un ip.

L’altro giorno mentre mettevo ordine tra le mie carte nei cassetti di casa ho preso il faldone con le buste paga; ho tirato fuori quella di MARZO 2001, la prima con il livello contrattuale che ho oggi: allora prendevo le indennità turno, che mi sono state tolte quando sono andato alle sale multimediali, ma nel frattempo ho avuto due scatti di anzianità e un rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici:
beh, la cifra è IDENTICA!!!

capirete che mi gira un po’ il belino, come si dice da queste parti, e non solo perché non si parla di Tagging…

23 Comments

  1. Disgustorama, disgustomatic…

    So che non e` una consolazione… ma l’avere dei compari nelle tue condizioni aiuta quantomeno a non sentirti l’unico sfigato??

    (Ma un lavoratore somministrato cos’e`??)

  2. un dipendente di un’altra azienda “prestato” per praticamente sempre alla tua.

    i compari nella mia condizione chi sono? sai che guadagno meno di un interinale?

  3. Non puoi sapere se guadagni meno di un interinale semplicemente comparando le buste paga. Nel confronto devi sempre considerare che molto probabilmente il lavoratore interinale percepisce mensilmente in busta quella parte di TFR che nel tuo caso invece vedi accantonata. Devi considerare che forse l’interinale ha direttamente le ferie pagate non godute (magari perchè è un contratto corto), etc. etc. etc.

  4. thebidimensional thebidimensional

    Non so quanto prendi tu, ma quoto Botty. Ho la busta paga dell’Aprile 2001 sott’occhio adesso (il passaggio di livello con superminimo l’ho avuto al febbraio precedente) e, aumento metalmeccanico e anzianita’ (2) escluse lo stipendio e’ pressocche’ invariato… Il contratto metalmeccanico regala poco o niente e soprattutto nelle aziente statali (o para) uno dei pochi modi che si hanno per avere aumenti e’ quello di cambiare azienda…

  5. Sono ancora universitario ma… sentire certe storie è sconfortante.
    In ogni caso ti faccio un grosso in bocca al lupo… speriamo che il capo una volta tanto voglia pagarti per quel che vali.
    Ciao,
    P|xeL

  6. Dove lavoro lo sai, da quanto lavoro pure, visto che i nostri percorsi professionali sono partiti abbastanza in sincrono.
    Lavoro qui dal maggio ’97 e sono stato assunto a tempo indeterminato nel gennaio ’98. Da allora, a parte gli scatti di anzianità previsti dal CCNL e il passaggio di livello a 18 mesi (dovuto anch’esso), non ho ricevuto niente ad personam… quando ho cominciato a sbattere un po’ i piedini (so quello che valgo) ho ricevuto uno scatto di MEZZO livello e un superminimo individuale ASSORBIBILE di un paio di pizze (lorde). Ne sono sempre più convinto: la meritocrazia, nelle aziende > 200 dipendenti, è morta con il vecchio millennio.

  7. Guzzo: ho fatto il confronto con un interinale con un contratto di 3 mesi. il suo TFR mensile non può essere superiore a 20 euro. guadagno MENO di un interinale il cui stipendio comprende un TFR di 3 mesi.

    Fai un po’ te…

  8. (Che fine ha fatto questo commento? Su coComment c’è e qui no… )

  9. non lo so 🙁
    non è in moderazione, non è nello spam akismet… non c’è!!

  10. replace("Lao","Lao", Caino, 1, -1, 1) replace("Lao","Lao", Caino, 1, -1, 1)

    Ho pensato sempre seriamente che quando hai l’impressione di peggiorare, o di non andare da nessuna parte, invece ti stai muovendo con immensa rapidità. Tanto da non capire cosa ti si parerà davanti.
    Quando rimani senza amici, senza una donna, senza idee.
    E poi arriva tutto.
    Anche se poi rimarrò sempre pessimista.

  11. Michele Michele

    Beh… se si inizia una classifica della sfiga… trovi sempre (vale anche per me, ovviamente 😉 ) chi sta peggio. Sono probabilmente nella tua stessa situazione retributiva dall’aprile 2001, ma, in piu’, o dovrei dire in meno, c’e’ che non ho neppure preso gli aumenti contrattuali (perche’ assorbibili)… e poi ho 37(!) anni (da pochi giorni)… e con l’inglese sono una frana(!!) (parlato intendo)… azienda ora con piu’ di mille dipendenti, pessimo rapporto col nuovo capo…

    Bah… devo cambiare mestiere, devo proprio cercarmi qualcos’altro che non sia nel campo dell’informatica…
    Se qualcuno ha delle proposte interessanti… nessuno che stia per aprire un agriturismo e abbia bisogno di una mano? 🙂

  12. Insomma siamo tutti sulla stessa barca. Certo che scoprire di guadagnare tanto quanto 6 anni fa non è confortante!

  13. Camillo Miller, nel commento fantasma ha scritto:

    So che magari è una cosa un po’ drastica , che comporta un grande sforzo non solo da parte tua ma anche di chi ti sta vicino … ma provare a proporre i propri servigi all’ estero ? Non so magari trasferirvi in Inghilterra .. il lavoro nell’ IT non manca e il merito vale per davvero ….

    …. ma la vista costa molto più che in Italia. Un’amica vive da un’anno a Londra, guadagna il doppio di quanto guadagnava qui (stesso lavoro) e sopravvive, senza mettere da parte nemmeno una sterlina. Non mi pare una strada praticabile….

  14. STESSA identica cosa: assunto a tempo indeterminato dal 2000,,,e di scatti uno, aumenti due pizze a portar via e mezza birra. Il ruolo è sempre lo stesso: adetto vendite. Mi riposo un giorno solo alla settimana (faccio comunque le mie 38 ore regolari) (tredic. e quattordices. ok) lavoro anche di sabato domenica e festivi da sei anni,,,nulla è cambiato. INESORABILMENTE nulla. Quoto in tutto e per tutto SILENTMAN :”Ne sono sempre più convinto: la meritocrazia, nelle aziende > 200 dipendenti, è morta con il vecchio millennio” . Hai perfettamente ragione. Cambiare , si. Ok, ma dove ? chi nel 2007 ti prende e subito o dopo poco,,,ti offre un tempo indeterminato? Chi? Ho paura di rimanere a fare per troppo tempo quello che già faccio. E’ mentalmente devastante. Devo uscirne. fatti dare i tuoi cavolo di aumenti,please tambu …che paese,,,,,cavolo,,,,

  15. ah, fosse per me sai quanti me darei, di aumenti? 😛

  16. Cavolo Tambu, è sconfortante.

    E’ davvero un peccato avere questa situazione in Italia. Ci sono dei settori dove solo in inghilterra pagano 3-4 volte che da noi (vedi la SEO) 🙁

  17. si è un vero peccato. sarà ora di andare via dall’Italia?

  18. thebidimensional thebidimensional

    E’ ora di cambiare pianeta…. altro che Italia…

  19. è ora di cambiare l’italia

  20. voto l’idea di Estrellita !

  21. Troppo bello il tuo post.
    Elenco invece i colleghi alle mie spalle dato che pure io lavoro in un datacenter di una società di circa 500 dipendenti:

    il primo è il piu’ anziano e pensa che le macro in vb siano delle cose difficilissime da capire e da realizzare. Giochicchia tutto il giorno con as/400 e il 50% del tempo lo passa sotto la palma alla macchinetta del caffè.

    il secondo è un mito: il 50% del tempo lo passa tra il suo palmare e il suo cellulare; il restante lo divide tra le chiamate che passa senza essere minimamente utile, e … mah, fissa lo schermo.

    il terzo, il creatore di problemi inesistenti, sarebbe quello che lavora di piu’ e tra circa un mese cambierà sede.

    Mitici pure noi o no?

  22. secondo me si può fare meglio 🙂

  23. […] In realtà la meritocrazia non esiste, o almeno non esiste più. E’ scomparsa quando abbiamo smesso di fare il lavoro che volevamo, cioè quando siamo diventati troppi per troppo pochi posti di lavoro. Mio padre ha studiato telecomunicazioni, e appena ha finito è andato a lavorare in Telecom, e ci è andato in pensione. E va bene che il posto fisso non esiste più, ma mi aspetterei che al massimo uno passi tutta la vita a cambiare impiego, ma nel settore che ha scelto! Invece oggi la norma è che si studia una vita qualcosa, ci si laurea in qualcosa, ma poi si ripiega su tutt’altro lavoro, e si viene pure sottopagati. […]

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