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BarCamp: interstizi

Già che ci sono, volevo approfondire un commento lasciato da Antonio (così contamino il mio approcio tipicamente anarco-liberalista con un pizzico di trackbacchismo 🙂 ):

E’ interessante come lo scambio di idee, il confronto e la crescita di un evento come il BarCamp sia sì negli interventi e nelle discussioni successive, ma anche (e alcuni dicono soprattutto) negli interstizi, nelle pause e nei corridoi. E allora mi dico: se è vero, come pare sia vero, che la formula BarCamp sia nata in un bar durante una mega convention, perchè gli avventori del caffè si sono accorti che parlavano di cose più interessanti della convetion stessa e c’era più crescita, è possibile che il fenomeno si replichi anche in un BarCamp?

Sembrerebbe quasi che le idee amino strisciare rasoterra nella penombra, e rifuggano consapevolmente gli ambienti aperti e affollati, anche se hanno carattere di un-conference. Se al posto del BarCamp si facesse un raduno di blogger? intendo un raduno senza nome, senza capo nè coda, senza interventi, senza programma. C’è un posto con tanti tavolini e sedie, sedie a non finire, e ognuno se le sposta come vuole. Si formano capannelli spontanei e ci si muove liberamente da un tavolo all’altro, o da un gruppetto ad un altro.

E naturalmente si parla un casino! 🙂

10 Comments

  1. Sì, facciamolo: ma non al posto del barcamp, in aggiunta al barcamp.

  2. funzionerebbe si e no.. perchè ad un raduno di blogger puro verrebbero anche i 20000 splinderiani o “liberi” che postano poesie, foto di donne nude e articoli scritti come sms e non fanno comunicazione ma solo rumore… (e si.. sono un fottuto elitario snob della city…) ;P

  3. Il BeachCamp sarà studiato per favorire al massimo gli interstizi…
    Sui lettini della spiaggia… 😉

  4. infatti questa di organizzare 250 persone e 50 talk e’ una mania … il BarCamp a mio avviso devere essere piu’ free come organizzazione e svolgimento. magari vedo di scrivere in maniera più sensata il tutto domani …

  5. kool, è una contraddizione in termini… più è FREE e più è possibile che si iscrivano in migliaia 🙂

  6. Giorgio Giorgio

    Ma cos’é un blogger? Credevo che un blogger fosse “colui che detiene un blog”, indipendentemente dagli argomenti in esso trattati. Invece scopro che esistono anche “splinderiani” e “liberi”, proprio vero che non si finisce mai di imparare 😀

  7. all’interno dell’insieme BLOGGER, esiste un sottoinsieme SPLINDERIANI, uno WORDPRESSIANI, uno TYPEPADDISTI, eccetera eccetera 🙂

  8. […] Oggi gironzolando sui blog dei vari Barcampisti (Samuele, Andrea, Tambu, Eio, Maurizio, Gaspar e Lele) per raccogliere a freddo le opinioni sulla unconference di sabato 2 dicembre tenutasi a Torino che mi sono perso, sono venuto a conoscenza di Top-IX: ovvero l’Internet point exchange di Torino e del Piemonte. […]

  9. Danilo Paissan » Blog Archive » BarcampTurin/3 Danilo Paissan » Blog Archive » BarcampTurin/3

    […] BarcampTurin/3 Scrivo questo post con un ritardo che se non fosse veramente colpevole potrebbe anche passare per snob. Il 2 di dicembre è passato da un bel po’, post ne sono stati scritti parecchi e più o meno tutti, nonostante un giudizio generalmente positivo, hanno espresso quantomeno delle perplessità sulla formula. Se una parola d’ordine infatti c’è stata in questo BarCamp questa parola è stata interstizi. In molti hanno notato che i momenti migliori sono stati quelli fra i talk o fuori dai talk, in cui si riusciva a parlare veramente di cose che in quel particolare momento interessavano realmente i presenti. In un’ottica di unconference ho trovato infatti molto limitante e fastidioso avere una scaletta di interventi da rispettare (molto conference). È infatti successo più di una volta di dover interrompere una discussione veramente interessante sul più bello per dover passare forzatamente al successivo intervento. È successo anche che alcune conversazioni post-talk evolvessero su temi altri rispetto a quelli della presentazione e che il relatore riportasse di peso la discussione on-topic, ma questo credo sia più un problema di stile del relatore di turno. È stato il mio primo BarCamp e quindi non ho termini di paragone, quello che posso senza dubbio dire è che gli organizzatori hanno fatto un ottimo lavoro sia dal punto di vista location (tre sale non sono il massimo ma più di 200 iscritti avrebbero fatto vacillare anche dei professionisti) che catering (quanto era buono quel dolcino bianco alla vaniglia?). I campers sono stati geniali, amabili, simpatici, antipatici, sbruffoni, adorabili, pieni di sé, insomma si sono dimostrate persone qualunque al di là di quello che dice la gente “normale”. Gli interventi sono stati tanti, troppi per essere seguiti da una persona sola in un giorno solo e la sensazione diffusa è stata quella di essere spesso al posto sbagliato nel momento sbagliato. Blogopalla d’oro per il miglior intervento della giornata – a mio parere – a Marco Schwarz per il suo talk “Produttori/esperti di software libero: la medicina ha bisogno di voi”, per conto mio la summa di tutto quello che vorrei fare e vorrei sentire: applicazioni software pensate dalla comunità per la comunità in ambiti veramente determinanti per la qualità della vita di tutte le persone. Peccato essere stati in pochi ad ascoltarlo (erano appena scappati dopo il talk mio e di Andrea…) perchè il tema affrontato interessava decisamente tutti. […]

  10. […] e lo aggiorniamo) mentre la seconda sarà interamente dedicata al BarCamp ed a tutti gli “interstizi” che riusciremo a […]

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