Da piccoli ognuno di noi ha avuto uno o più periodi di inftuazione verso un particolare gruppo musicale. I miei non si contano sulle dita di due mani. Più o meno tutti hanno avuto il “periodo Pink Floyd”. Grazie alla complicità del mio vicino di casa e di un suo amico (entrambi fan sfegatati, cpaci di farsi arrivare dall’inghiletrra videocassette con gli spot televisivi dei dischi usciti 20 anni prima) la mia fase Pink Floyd è durata parecchio, ed è stata anche molto intensa. E’ grazie al gruppetto con loro due se ho preso un catino rovesciato e ho inziato e percuoterlo, perchè loro con tastiera chitarra e voci non riuscivano a fare ANCHE la batteria. Ai tempi, quindi, Nick Mason mi sembrava veramente uno che la sapeva lunga, uno cui portare rispetto e timore reverenziale. Per carità, rispetto glielo porto sempre e comunque per quello che ha fatto, ma già dopo qualche tempo (e soprattutto ora dopo svariati anni di lezioni di batteria) mi sono accorto che in realtà non fosse proprio questo granchè di tecnica che all’inizio pensavo.
Anzi, proprio stasera mentre controllavo la riuscita della mia.. HEMM.. copia di backup del DVD di Live at Pompeii dei mitici, ho mandato il laser del lettore a metà di “One of these days”…
Gente, CI TIRA PRESSOCHE’ A CASACCIO!! 🙂
oltre che NOTARSI, per via delle facce che fa, si SENTE lontano un miglio che sbaglia gli ingressi dei lanci, che mette toppe su toppe…
il mio maestro diceva sempre “il modo migliore per mascherare un errore, suonando la batteria, è ripeterlo e convincere tutti che invece era voluto”, ma qua proprio non c’è trippa per gatti 🙂 🙂
Ave Nick!
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