C’è chi dice che il viaggio in Scandinavia mi sia stato fatale, e che il rigetto che ora ho nei confronti di questo paese sia passeggero, o soltanto acutizzato dalla recente esperienza. Certo, sicuramente. Ed è anche il motivo per cui non assaggio carne umana: potrebbe piacermi e non smetterei più. Poi parlo con le persone, provo a dimostrare che un altro mondo è possibile, esiste, ma non vengo capito. Peggio, mi si risponde che è così e che è difficile cambiare.
Se restasse così potrei anche farci un pensierino, tutto sommato. Il problema è che le cose peggiorano a vista d’occhio, non c’è niente da fare. Ogni volta che discuto con qualcuno del degrado dell’Italia e del resto, gioco a “dimmi una cosa che va meglio ora di 5 anni fa”, e se devo essere sincero non ho ancora ascoltato una risposta soddisfacente. E’ buffo perché ho ben di che esser felice, e nel mio microcosmo lo sono: mi sono appena sposato, presto sarò padre, abbiamo una casa col giardinetto, due lavori stabili, tante persone che ci vogliono bene. Però è già complicato difendere il fortino, appena si mette piede fuori è finita, è una guerra: la maleducazione della gente è a livelli mai visti, inimmaginabili; ognun per sé, possibilmente azzoppando gli altri per essere sicuri di arrivare sino in fondo. La signora ad esempio non trova posto a sedere sul bus nonostante sia ormai ben più che evidente il suo stato avanzato di gravidanza (e vi risparmio il discorso sui bus, ascrivibile alla più generale situazione dei trasporti italiani). Il vicino si fa i cazzi suoi con l’intonaco e la facciata, l’altro fa pisciare il cane sulle scale, e tu che fai? metti le mani addosso a qualcuno oppure subisci? Subisci, ovvio, perché poi non si sa come va a finire, con ‘ste leggi strane e gli avvocati bravi.
Lo Stato legifera tutto, e il contrario di tutto. In questo modo in qualsiasi situazione ti trovi, stai certo che hai torto. Hai preso una multa inesistente? dimostralo – se ci riesci – oppure paga e rassegnati (questa è capitata a un conoscente). Qualcuno ti cita in giudizio perché eri alla guida di una macchina che a quel tempo ancora non possedevi (errata visura al PRA)? devi sbatterti tu a sapere se va in giudizio o no, e se ci va devi prendere ferie e far notare che c’è un errore (e sperare che siano d’accordo), altrimenti passi dalla parte del torto. PER UNA COSA CHE NON HAI FATTO! (questa è capitata e capita a me). I sindaci hanno pieni poteri di vietare tutto? e allora vieteranno tutto, così nessuno sarà più nel giusto.
“conosci le piaghe del sistema, puoi difenderti” mi ha detto un amico. Non sono d’accordo, i modi per farti del male sono tanti e subdoli (basta una bolletta sbagliata, eh, mica male fisico: “eh, il sistema non ha registrato l’ultima lettura”), e il mondo è sin troppo pieno di persone che si vantano di aver gabbato il sistema. Io stesso l’ho fatto, mica nego, ma ora è diverso: ora voglio solo stare in un sistema che non mi COSTRINGA a doverlo gabbare per vivere quieto, e dove chi fa il furbo non venga ammirato, ma deriso. Cosa devo insegnare a mia figlia? a essere civile e buona e quindi a subire o a trovare il modo più veloce per saltare la classica fila-che-non-è-una-fila italiana? Ma mia figlia andrà alla scuola privata o a quella pubblica? mi dicono (nel senso di certezza oggettiva riferita, non di diceria) che ci sono intere scuole pubbliche dove i programmi sono enormemente rallentati dai bambini figli di stranieri, che hanno oggettive difficoltà. E per carità, se facciamo le classi separate siamo razzisti, se li mettiamo insieme si va tutti a passo di lumaca, giacché da qualche anno a questa parte NON SI BOCCIA PIÙ NESSUNO! Allora scuola privata? pago due volte per la stessa cosa? le tasse per la scuola pubblica e la retta per la privata? Ho un problema, fondamentalmente: io non voglio diventare quel che ho sempre biasimato.
Io non voglio che questo paese mi costringa a diventare quel che non voglio! Non voglio dover fare il furbo perché all’asilo c’è una graduatoria basata su parametri sballati per cui risulta che sei ricco quando non lo sei (e basta poco, tipo che ti sono transitati 5000 euro per due giorni sul conto. I dettagli non li so, capitato a un amico), non voglio stringere gli occhi ogni volta che dalla cassetta delle lettere esce una lettera di qualche ente statale, non voglio digitare l’URL di thepiratebay e dover sapere PRIMA che Fastweb mi redireziona su un sito-trappola dove mi ciullano la password (una volta lo chiamavano phishing), e il solo fatto di aver visitato un sito sia considerato reato. (e ci sarebbe da parlare della copertura mediatica della questione, dei diritti dei cittadini, le associazioni dei consumatori… ma tanto nessuno ormai si sdegna più).
Eccoci al punto: non c’è più fede, non c’è speranza. Tutti denunciano, tutti gridano. Oh, per carità, denunciare serve a informare, ma denunciare non serve a risolvere le cose. Chi deve risolvere le cose? quale legge infrango ogni giorno? QUANTE ne infrango? ho davvero modo di fare qualcosa? ora mi direte di si, ne sono certo, ma uso troppo tempo per difendermi dal sistema, dalla non-meritocrazia, dalla burocrazia. Beh, certo, potrei sempre imbottirmi di tritolo 🙂
C’è rassegnazione, purtroppo. Scommetto che si potesse fare una legge che garantisce che TUTTI i treni arrivino in ritardo di 8 minuti spaccati la firmereste tutti, almeno quelli di voi che prendono regolarmente il treno. Io invece sto imparando a memoria questo, mi dà sollievo…
Non ho nemmeno più voglia di scrivere, e sarà si e no un decimo di quel che penso. Il discorso è molto molto più ampio di così. La situazione non è buona e ve lo dimostrerò. In mezzo a voi che leggete e in altri blog che frequento ci sono ottime menti e persone che stimo. Io voglio delle risposte, o almeno una discussione sensata. Se non state pensando seriamente di lasciare questa fogna, voglio sapere perché, cosa vi trattiene, cosa c’è da salvare.