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Category: caterina

Tiè

A tavola.
Caterina: “due, tre, cinque, sette, undici”
Tambu: “dai i numeri? 🙂 cosa leggi?”
[guarda verso l’orologio da parete in cucina]
C: “nove, sei…”
T: “c’è il tredici in quell’orologio?”
C: “SI!” [indica verso l’orologio]
T: “ehehehe, t’ho fregato…” 😛

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Un barbapapà

Unbarbapapà by Tambu
Unbarbapapà, a photo by Tambu on Flickr.

Il disegno è totalmente suo. Ciglia e sopracciglia le ha fatte lei dietro suggerimento. La scritta ovviamente no. Neanche tre anni, bravina no? 🙂

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Finta!

Tambu: “dai fammi qualcosa da mangiare con la tua bella cucinina”
Caterina: “va bene. ecco qui” (mi porge una pentolina con dentro delle ghiande)
T: “Cosa sono?”
C: “Ghiande!”
T: “ah ecco. buone. ma il sale c’è?”
C: “no, eccolo”
C: “e anche l’olio”
T: “ok grazie. buone però”
C: “oh no! aspetta! mancano le patate” (prende una patata di plastica dalla scatola e ce la strizza sopra tipo limone)
T: “ah le patate. Ma non le hai cotte? sono crude?”
C: “no, non sono crude. sono FINTE!”

🙂

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Ferie caterinose 2

Fai della Paganella, prato esterno giorno, casetta giocattolo con Pupazzo dentro affacciato alla finestra e io fuori.

Caterina: “giochiamo al negozio!!”
Tambu: “ok. buongiorno signorina”
C: “bongiorno”
T: “vorrei un panino, che ingredienti avete?”
C: “prosciuuuutto, insalaaaata…”
T: “e formaggio no?”
C: “formaaaaggio…”
T: “ok, allora prendo un panino con: salame, insalata, stracchino e porchetta”

Caterina esce dalla casetta, fa finta di prendere qualcosa nel prato e torna dentro

C: “Ecco il panino con insalata, stracchino e salame. E coltello”
T: “Ah la porchetta non l’avete? vabbeh fa niente. Oh che carina mi ha dato il coltello per tagliarlo 🙂 ” (non era così, ma lo capirò soltanto dopo 😛 )
T: “OH OH la mamma ha finito di telefonare! Mamma, vieni anche tu a comprare dalla Caterina”
M: “Che bello questo negozio, che cosa avete?”
C: “I panini!”
T: “E dì alla mamma che ingredienti avete…”
C: “insalaaaata, formaaaaggio, prosciuuuuutto e FORCHETTA

😀

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Ferie caterinose

Tambu: “sei contenta cate, che vai sui pony?”
Caterina: “si si! Prima su un pono poi sull’altro pono e poi sul cavallo”
Tambu: “ehm no cate, pony è una parola che non ha singolare, e poi il pony e il cavallo… vabbeh lasciamo stare 🙂 “

“Mamma, ho fatto un bel sogno stanotte…”
“E cosa hai sognato?”
“… un kiwi

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RRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR

Beh dai, se non altro adesso non dovrò più concentrarmi a cercare le “R” e cambiarle in “L” quando scrivo i post della Caterina 🙂

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Pappagallo

Tambu: “e quindi quella cosa là che ti dicevo…”
Caterina: “chindi chella cosa la che dicevo”
T: “alla fine poi s’è risolta…”
C: “alla fine poi risolta”
T: “che fai, ripeti tutto quel che dico?”
C: “Te fai Lipeti tutto chel che dico”
T: “è divertente? :)”
C: “è diveLtente?”
T: “Caterina è un pappagallo!”
C: “Ca… Papà è un pappagallo!!”

😀

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I caballinieli

Caterina: “mi fanno paula i caballinieli!”
Tambu: “non devi avere paura, i carabinieri aiutano le persone!”
C: “non debo avele paula. Sono blavi!”
T: “esatto. se una persona ha un problema, loro la aiutano” (poi ci penso un po’ e immagino che la conversazione dovrebbe avere anche un sapore educativo, quindi aggiungo) “se ad esempio i bimbi fanno i cattivi, i carabinieri li portano via”) (Al che lei fa lo sguardo tra lo stupito e il preoccupato, quindi aggiungo ancora) “se invece fanno i bravi intervengono solo quando qualcuno li chiama, perché ha un problema. Sono brave persone”
C: “I caballinieli sono blavi! mh mh” (e annuisce). “aiutano la gente” (mh mh) “Shono… shono bestiti di NELO!”
(annuisco io)

C: “IN PIGIAMA!”

500 dei carabinieri

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More drumming in the house :D

E’ il cosiddetto “talento naturale” giacché io no le ho – ancora – insegnato nulla 😀

Notare l’impugnatura delle bacchette e il movimento di polso 😉

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Piccola sappa

E’ troppo mia figlia 😀 E io sono troppo suo padre perché ci patisco quando mi corregge 😛

“mi metto il buLLo di cacaU, dammelo!”
“a che ti serve il burro di cacao?”
“seBBE peL le labbLA”
“QUESTO LO SO, intendevo dire che non adesso non fa freddo e… lascia stare” 🙂

oppure

“doBe BA l’iLene?”
“va a fare la pappa, che è ora” (ma mentre rispondo lei aggiunge “e la Lita?”)
“L’iLene e la Lita BANNO a faLe la pappa”

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