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Questione di fiducia

Ci sono alcuni giocattolini elettronici che nascono senza uno scopo particolare, ad esempio i portatili: puoi lavorarci, giocarci, usarlo solo per navigare in internet o guardarci un film. Per questi esiste una sorta di sospensione del giudizio se non corrispondono a quanto mi aspettassi: se ad esempio compro un netbook di prima generazione per guardarci film in FullHD, non posso lamentarmi se non ci riesco. E’ colpa mia!
Altri gadget invece nascono con uno scopo ben preciso, e se non lo assolvono allora la delusione è grandissima; ad esempio i navigatori: nella vita hanno solo uno scopo, portarti a destinazione, e chi comprerebbe un navigatore che non lo fa?

Come saprete anni fa ho dato fiducia alla Miotech, comprando un Mio C710. Dopo qualche tempo ho iniziato ad accusare qualche problema, e dopo un po’ di tempo mi ero addirittura spinto a considerare quell’acquisto un errore. Avevo deciso di cambiare marca, ma il potere del marketing è stato grande, e siccome qualche anno fa è arrivata un’offerta irrinunciabile per un Moov di ultima generazione, ho ceduto. Sebbene il Moov avesse alcune funzioni in più e alcune funzioni in meno, mi sembrava un buon acquisto.

L’anno scorso mentre andavo in vacanza i primi dubbi: sulla A4 ad un certo punto mi diceva di uscire (ed ero molto lontano dallo svincolo, la geografia delle grandi arterie la conosco!), tanto che ho dovuto impostare al volo il navigatore del telefonino per controllare che io non stessi prendendo un abbaglio. Sbagliava lui, al punto che quando segnava 0 metri a questo svincolo, non c’era nemmeno una piazzola, un distributore, un cavalcavia; secondo lui avrei dovuto sfondare la recinzione.

Questo inverno sono andato da un cliente, vicino Brescia; all’andata tutto normale, al ritorno mi aspettavo che mi facesse tornare allo stesso svincolo; invece no, io mi fido pensando che sia una strada migliore, e mi perdo nella pianura Padana! come può un navigatore farti perdere? dovrebbe sempre e comunque ricalcolare il percorso verso il casello più vicino (e non importa se ci sono dei lavori in corso nelle strade, che diamine!), invece sono finito in tangenziale a Milano! completamente insostenibile.

Qualche settimana fa, al ritorno da un parco divertimenti nell’ovadese, imposto l’indirizzo di casa e arrivati ad un incrocio mi dice “gira a destra”. In faccia a me un gigantesco cartellone con scritto “A26 – Genova” che punta a sinista. Pugno sul navigatore, e continuo “alla vecchia maniera”.

Ora, capirete bene che come dicevo all’inizio, se un oggetto non è in grado di soddisfare il requisito primario per cui è stato acquistato, non è colpa mia; e la delusione è talmente grande da far perdere la fiducia in una intera marca.
Mi piegherò anche io a TomTom o Garmin…

5 Comments

  1. hehhee…. come ti capisco… il mio mi ha fatto prendere una rotonda in autostrada ed una inversione a U in un senso unico… (ah… per la cronaca… è un tom tom :D)

  2. ho una forma di rifiuto per i navigatori.
    amo qualunque oggetto e gingillo tecnologico ma il navigatore proprio no.
    sarà che più di una volta quando l’ho usato mi ha fatto casino (e forse la colpa è anche un po’ mia, non riesco a fidarmi fino in fondo e non c’è errore peggiore che usare navigatore e carta stradale stampata insieme) ma mi fa partire l’emobolo.

    La più buffa è quando abbiamo puntato uno zoo e al “sei arrivato a destinazione” eravamo davanti all’ingresso di un pronto soccorso 😀

  3. Guzzo Guzzo

    Ti sei dimenticato di quando siamo andati a Cowboylands. Usciti dal parco se non fossimo andati in “override” sulle sue indicazioni, saremmo andati dalla parte opposta.
    Io ho un Tom Tom da anni, usato in n trasferte di lavoro in Italia ed all’Estero ed ha cannato una sola volta. Vai sul Tom Tom e non resterai deluso!

  4. Guzzo Guzzo

    @lullaby: è come dici: devi fidarti (a meno che non sia palesemente in errore, come nelle situazioni descritte da Tambu). L’errore più grosso usando un navigatore è fare “un misto”: scegliere in alcuni casi tu il bivio da prendere e seguire le sue indicazioni in altri momenti. O fai come dice lui, o lo spegni.
    Io solitamente, dopo aver impostato qualsiasi itinerario, controllo il percorso che calcolato, giusto per verificare che la destinazione sia nella “zona” dove mi aspetto di dover andare. Dopodichè, fiducia cieca. In più di un quinquennio di uso frequente mi ha deluso una sola volta (accettabile, considerando il tempo che mi ha fatto risparmiare in tutte le altre situazioni).
    Altra chicca veramente utile è il tempo di arrivo previsto: il Tom Tom ha un algoritmo davvero efficiente ed anche su viaggi di 500 km riesce a fare previsioni corrette nell’ordine dei 5 minuti.
    Può non piacerti ma migliora la vita quando a Los Angeles devi spostarti da un punto all’altro della città 🙂
    Hanno un lato negativo, è vero: se uso il navigatore per andare nel posto A (parlo personalmente) non sono poi in grado di tornarci senza usare il navigatore. E’ come se “spegnessi il cervello” e non memorizzassi la strada che faccio (cosa che invece non succedeva quando usavo le mitiche mappette stampate da google). Ma forse questo è un MIO problema…

  5. Guzzo “parco divertimenti nell’ovadese” 😀

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