La sindrome di Stoccolma è un fenomeno psicologico in cui si ritrovano alcuni ostaggi di eventi criminosi, che iniziano a parteggiare per i cattivi. Deriva da una rapina alla Kreditbanken di Stoccolma, avvenuta tra il 23 e il 28 agosto 1973.
Nel mio caso è più simile al mal d’Africa (anzi, a quello che leggo essere il mal d’Africa, dato che sono stato solo un giorno nel continente in tutta la mia vita, e comunque era sempre Mediterraneo), e corrisponde alla mia voglia di tornare subito nella Venezia del Nord. Anche se questa vacanza è durata poco, ed è stata accorciata ancora di più da un giorno e mezzo di febbre della Caterina, sono riuscito a gustare ancora un po’ della sensazione che avevo già provato durante il viaggio di nozze in Scandinavia.
Ho un amico che prendo sempre in giro perché è stato cinque volte a Londra 🙂 Prometto pubblicamente che se cercherà di farmi capire perché lo fa, cioè se ha la sindrome di Londra, passerò dalla sua parte, perché ho intenzione di tornare ancora nella città scandinava.
E’ un posto che mi risulta piacevole, familiare, facile. Non si capisce una mazza di quel che dicono – nella loro lingua, invece nell’inglese perfetto che tutti parlano si capisce meglio che in Inghilterra – ma non importa: tutto è spiegato, sempre, tutto è indicato, tutto scorre senza intoppi. Marzo forse non è la stagione giusta per visitare Stoccolma: i ghiacci si stanno sciogliendo, molte cose sono ancora chiuse, quasi nulla si fa all’aperto. D’estate è completamente diversa. Ma questo mi ha fatto venire voglia di vederla nel pieno dell’inverno, quando il termometro fa -15 e la gente pattina sul fiume. Sono rimasto affascinato e impressionato dallo spessore delle lastre di ghiaccio che galleggiavano in porto!
Ora potrei stare delle ore a raccontarvi le solite cose, che tutto funziona, i servizi, e bla bla bla, ma non lo farò, tanto le sapete già (o potete rileggervi il post linkato là sopra).
Faccio solo una considerazione sul “grande piano”. Ieri qualcuno si è lamentato dei rincari del Leonardo Express, il treno che collega l’aeroporto di Roma con la stazione Centrale, che passa da 11 a 14 euro proprio prima dell’esodo pasquale. Allora ho fatto due ricerche e ho trovato che:
- arlanda-stoccolma: 42 km in 20 minuti, 24 euro
- fiumicino-roma: 28 km in “soli 31 minuti” 14 euro
- malpensa-milano: 48 km in 29 minuti, 11 euro
ecco, vince Milano. Mi sta bene. PECCATO che nemmeno un mio amico espertissimo di cose di aeroplani, aeroporti, trasporti civili sapesse che esiste una cosa che si chiama Malpensa Express. Perché? perché nessuno te lo dice. L’Arlanda Express invece te lo pubblicizzano già sull’aereo, prima che tu arrivi. Entri in Aeroporto e ci sono dei cartelli così grandi che non puoi non vederli. FANNO DI TUTTO per mandarti a prendere il treno. Il Leonardo Express non ha manco un sito tutto suo, vive in una pagina del sito di Trenitalia. A Stoccolma (lassù, in generale) c’è un piano, un grande piano integrato in cui tutti parlano con tutti, i vertici emanano direttive e i sottoposti le fanno rispettare, in modo che le cose funzionino a modo. Qualcuno pensa, progetta, idea, qualcun altro fa. E’ piuttosto facile, no? qui chi è che pensa, se non riusciamo nemmeno ad avere un sito unico che presenti l’Italia agli stranieri?
[comunque mi ero riproposto di visitare Norrmalmstorg, la piazza dove c’era la banca della famosa rapina della sindrome, ma non ce l’ho fatta. Mi tocca tornarci 😀 ]
7 Comments