Lunedì mattina dopo tre giorni a casa, la condizione ideale per la depressione-lavorativa. Però accendi il computer e trovi subito due post molto interessanti nell’aggregatore. E va bene che potevo leggermeli anche a casa, ma non si può avere tutto dalla vita no?
Andrea scrive un gran bel pezzo sul mondo che si vaporizza. Perché non approfittare della bassa probabilità (“ma comunque una possibilità c’è” cit. Scemo & più scemo) per tirare le somme di una vita? Nemmeno io se tornassi indietro cambierei qualcosa. C’è stato un momento della mia vita in cui mi sembrava di aver sbagliato tutto lo sbagliabile, ma le cose col tempo si sono aggiustate; un po’ per caso e un po’ perché ci ho messo del mio (per dire, nonostante la mia istruzione non ci tenevo affatto a diventare un triste ragioniere. Computer volevo e computer ho avuto, sebbene nel triste posto in cui mi trovo…). E poi, voglio dire, non ho ancora visto a quale genitore assomiglia di più mia figlia, il mondo non può finire questo mese, anche se se lo meriterebbe! [edit: no, questo concetto è sbagliato. Il mondo, poverino, non ha fatto niente se non ruotare intorno alla palla infuocata. Siamo noi – buona parte di noi – che dovremmo emigrare su Plutone] 🙂
Poi Marco fa una valutazione sugli utenti del suo blog, analisi che mi sembra di condividere. Sebbene possa sembrarvi strano, anche un patito come me delle statistiche non ha obiettivi sul proprio blog personale, ma non importa: questo spazio digitale si è ritagliato un ruolo nella mia vita e ci tengo molto. Non è questione di ego o simili, è che quando scrivo metto ordine nelle idee, e spesso ho la fortuna di conoscere e ascoltare i pareri di persone interessanti. L’ultima, ad esempio, quando ho chiesto consigli per il mio futuro sistema di backup. Forse dovrei veramente inventarmi qualcosa per premiare chi frequenta questo blog con assiduità o contribuisce attivamente, anche senza scrivere direttamente. Ci devo riflettere…
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