C’è chi blandamente si fa pagare per fare dei post, e di conseguenza c’è qualcuno che paga per farseli fare. Ci sono i nanopublishing. Poi c’è tutta la schiera di chi fa i contest, che all’inizio mettevano in palio poca roba, poi aumentando l’interesse (e il ritorno) son cresciuti anche i premi: le crocs, l’ipod shuffle, l’ipod nano, l’N95 e l’Iphone. Dietro a questi concorsi c’è uno studiato piano di marketing a tavolino volto ad aumentare il brand del blog o dell’autore, i link in ingresso, la visibilità nelle classifiche e il PageRank di Google. Possiamo direi che si spende tot e per ricevere tot.
Quel famoso post invece mi è costato un po’ più di un N95 nuovo, non m’ha dato link né popolarità. Il post più costoso della storia di questo blog non è nemmeno più visibile…
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