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Month: March 2006

Blo9 P1zz4

Certi giorni c’è bisogno di NERDaggine, si respira aria geek.
Certe sere ci si impiastriccia le mani e la maglietta di sugo invece che di bit, anche se poi le cose si fondono in bocca; con la bocca piena si parla di informatica, e la ricetta della pizza può essere digitalizzata.

Insomma, domani sera vado alla blo9 p1zz4 🙂

urban blog dinner

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l’infausto giorno

pensavo che per festeggiare il mio mutuo Madre Natura avrebbe scatenato qualcosa come un’invasione di cavallette, una abbondante nevicata d’Aprile, un’eclisse parziale di Sole…

invece no, tutto sommato oggi ho scoperto che l’eclisse non era per me, era per la $megapresentazione di $megalocalinuovi della $megazienda dove lavoro.
Tutto studiato nel minimo dettaglio, ovvio. tutto sincronizzato, tutto perfetto, tutto a tempo. incroci, smistamento invitati, security, VIP(sss).
Giuro che ho fatto di tutto per cercare di ritardare la cerimonia. Mi immaginavo di riuscire a far slittare tutto cosicchè mentre calavano le tenebre il Monsignore avrebbe preso fuoco benedendo la porta carraia, e la bambina incaricata di tagliare il nastro si sarebbe girata verso la folla verde, con gli occhi bianchi e la voce di Linda Blair, dando al tutto un tocco di eccentrica e nefasta originalità.

Invece no, tutto si è svolto come doveva: il pisquano tenutario di questo blog ha fatto girare le slide incravattato come fosse al matrimonio di Totti e Ilary, le ventole hanno girato regolari (come i coglioni del sottoscritto, d’altronde), i server hanno serverato, le fibre erano fibrose, i proiettori proiettavano…

tutto regolare;
almeno per ora 😀

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grandi

si diventa grandi varie volte, durante la vita: 16 annni, 18 anni, 21 anni, la prima volta che baci una ragazza, il ballo delle debuttanti, la prima volta che fai l’amore, la patente, la maggiore età, l’elettorato passivo al Senato…

oggi sono diventato anche io, finalmente, debitore a lunga scadenza verso una banca, contro ipoteca sull’immobile. Un notaio ha sancito nei termini di legge che ora sono a tutti gli effetti POVERO 🙂

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Machi

Quando la gente si fa una certa idea di te lo vedi subito, anche senza che ti parlino…
Quando hai necessità di smentire senza poter parlare devi affidarti alla mimica facciale o a quella comportamentale. Diciamo che la faccia imbronciata/minacciosa/dura mi riesce benissimo, è uno dei miei classici…

Ma diamine, è stata una fatica non passare per omosessuale.
Non se sei circondato da ragazzini che tornano da scuola e tu hai in mano un enorme mazzo di fiori, due numeri dell’enciclopedia della cucina italiana e sfogli l’ulimo numero di SportWeek con Macho Melandri mezzo nudo in copertina 🙂

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bombe per tutti

BUMBE BUMBE BUMBE :)Io in realtà non so di preciso cosa passi nella testa della gente. E siccome guardo anche la provenienza dei click, escludo che sia qualcuno che si diverte a impestarmi i referrer. si perchè nel solo mese di Marzo, fino ad oggi, ho visitatori che mi hanno raggiunto con 824 keyword diverse. E molti cercano bombe e pistole!
su 1459 visite da motori di ricerca, 457 contengono la key “bomb*” e 41 “pistol*”. cioè il 34%
delle prime 15 keyword di Marzo, 9 sono su costruzione di bombe e pistole. se ampliamo alle prime 50, ce ne sono 30!!
una buona percentuale vorrebbe farsi bombe atomiche in casa.

Quindi è venuto il momento di scoprire le carte:

Io sono EFFETTIVAMENTE interessato alle armi nucleari. E’ una “passione” – se così vogliamo chiamarla – che mi porto dietro dall’adolescenza. Sarà stato Ken il guerriero, sarà stato quell’articolone a tutta pagina sul quarantesimo di Hiroshima, non lo so.
Ho svariati libri sull’argomento: i due principali sono “Guerra moderna” di Edward Luttwak e Stuart Koehl e “Strategia” sempre di Luttwak (ma nell’edizione originale del 1991), oltreche il sempre classico “della guerra” del barone Klausewitz

ora, sebbene abbia un’idea abbastanza precisa di come si possa realizzare un’arma atomica, e sia tutto sommato convinto che con un bel po’ di pazienza e furbizia alcune istruzioni dettagliate su internet si possano trovare, ditemi DOVE CACCHIO pensate di trovare il materiale??
per chi invece preferisce costruire una pistola, posso solo consigliare di rinunciare: dovendola maneggiare di persona il rischio è troppo grosso.
coloro i quali invece cercano di costruire bombe qualsiasi, cosa cercate qua? io punto solo al botto grande, mica ai petardi!! 🙂

ma non potevano capitarmi dei referrer normali, porno, come tutti gli altri??? 😀

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Spadino 2006, senza di me

Questo dominio e questo blog nella forma in cui molti lo conoscono hanno meno di un anno, per cui di Spadino avrà sentito parlare solo chi mi segue dai tempi di Splinder.

Bene, allora vi linko i due post degli scorsi anni

http://blog.tambuweb.it/2004/03/21//
http://blog.tambuweb.it/2005/03/31/spadino-2005/

e poi vi riporto il cappello introduttivo e riassuntivo dal sito del coordinamento motociclisti:

Diciamo la verità: non ci siamo accorti che sono passati già sette anni. Eppure è così. Sono trascorsi sette anni da quel tragico 24 marzo 1999, quando il Tunnel del Monte Bianco inghiottì 39 persone, bloccate nelle viscere della montagna da un incendio talmente devastante da richiedere tre giorni per essere domato. Più i tre anni che ci sono voluti per riparare i danni e riaprire il traforo.

Tra le vittime di quell’inferno ce n’era una un po’ particolare, non perché diversa dalle altre, ma per le circostanze che hanno portato alla sua morte. Parliamo di Pierlucio Tinazzi, che tutti chiamavano affettuosamente Spadino (era alto e magro), dipendente della società italiana di gestione del traforo (STMB all’epoca dei fatti, ora TMB-GEIE). Pierlucio svolgeva attività di vigilanza e controllo nel tunnel, e per svolgere il suo lavoro si serviva di una moto con la quale percorreva la galleria da un estremo all’altro.

Quando scoppiò l’incendio e si cominciò a capire che all’interno c’erano molte persone che non riuscivano ad uscire perché bloccate dal fumo e dalle fiamme, Pierlucio inforcò la moto e si tuffò in quelle nuvole di fumo nero come la pece, per uscirne poco dopo con un passeggero prelevato direttamente all’inferno. Fattolo scendere, girò la moto e ripetè la disperata impresa. Non si sa con certezza quante volte sia riuscito nel suo intento, ma non è così importante: almeno una persona deve la vita al suo coraggio e questo basta.

Purtroppo, il suo ultimo tentativo non andò a buon fine e Pierlucio non tornò più. Quando, molte ore dopo, l’incendio fu domato, le squadre di soccorso lo ritrovarono in una cabina di emergenza, insieme al camionista che voleva salvare, entrambi ormai morti.

Da allora, ogni anno centinaia di motociclisti si ritrovano sul piazzale del Traforo del Monte Bianco per rendere omaggio a Spadino ricordando il suo gesto coraggioso. Ma non è, questo, l’unico motivo per essere qui. E’ per noi anche un’occasione per chiedere alle istituzioni maggiore impegno sul fronte della sicurezza stradale, con un’attenzione speciale per i motociclisti. Troppo spesso infatti, le strade sono pensate, progettate e realizzate pensando che su di esse viaggino solo automobili e camion. Molti incidenti di moto si potrebbero evitare, o perlomeno se ne potrebbero attenuare le conseguenze, se i motociclisti fossero tenuti nella giusta considerazione da chi costruisce le strade.

Nonostante la promessa fatta, quest’anno non potrò andarci 🙁
I motivi li capirete la settimana prossima, presumibilmente il 28 Marzo…

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un vero scienziato

inventati i dati anche tu!!!durante una riunione, si parla di analisi statistica, qualcuno si chiede come mai il software strapagato e superfunzionale non sia in grado di colmare le lacune dei dati analizzati alla base del processo.
Io sgrano gli occhi, perchè probabilmente non ho capito bene.
Si vorrebbe che se mancano i dati degli accessi di due o tre giorni, il software riempisse le curve con dati “medi”.
Io mi tocco per vedere se esisto davvero o sono etereo come in un sogno. Io sono una persona che crede nella scienza.

“perchè – rispondo – a inventare dati l’uomo fa sempre in tempo, e d’altronde lo fa da sempre. Perchè non sarebbe corretto e scientificamente ineccepibile, anzi… Perchè l’analisi deve partire da dati certi e produrre risultati certi. se c’è un buco, il buco deve restare, perchè mancano i dati di base.”

Se diventi paonazzo e insisiti con la tua teoria, allora significa due cose:
– la prima, evidente, è che tu di statistica non hai capito una straceppazza
– la seconda, meno in luce forse ma altrettanto grave, è che invece di farmi i discorsi sulla separazione dei ruoli (io il ruolo tecnico, sporco, di capire e premere i pulsanti e tu quello aulico e asettico di interpretare i risultati) dovresti farti da parte da solo, per pudore.

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Enigma della rete

Anche a me è arrivato un pezzo di enigma…

Subj: ripieno di paglia
From: Nove Novembre (novenovembre @gmail.com)
19 mar (20 ore fa)

Guarda, contro il sole si staglia. Lui ride da sempre perchè è ripieno
di paglia che brucia anche con la neve.

A presto,
NS

pezzo di enigma

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la verità

E’ inutile, la verità è una e una sola:
sono un presuntuoso di merda, uno che si rovina la vita perchè qualcosa di tecnico o tecnologico non funziona e che non ascolta niente e nessuno se si fa un’idea – sbagliata – delle cose.

Invece basterebe vedere le cose per come sono: nelle cose meccaniche non ci capisco un cazzo, in quelle elettriche nemmeno, in quelle idrauliche neppure; nelle cose informatiche qualcosa capisco, ma non tutto riesco a risolvere.

Per cui, caro idiota, è inutile che pensi alle cose, che ci rifletti e ti fai delle idee. Il ragionamento che parte da basi sbagliate porta solo a risultati disastrosi. Taci, Tambu, e ascolta. Ascolta anche chi sembra saperne meno di te.

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