al giorno d’oggi – si sa – se non esisti in rete non sei nessuno. Non solo, se non SEI in rete, non SEI. non ESISTI. E così anche Tambu s’è deciso a buttare pochi spiccioli all’anno per avere un dominio tutto suo nel quale fare, bregare, impelagare e ricostruire daccapo ogni volta che vuole. Così impara qualcosa e si cimenta con cose nuove che non aveva mai visto, e soprattutto la smette di parlare per sentito dire, che a volte è dura tenere botta quando le domande che ti fanno superano in numero le dita di una mano
tambu.com è una scarna paginetta, neanche un sito intero. Dico io, non potevate lasciarlo a me?
tambu.net, sebbene già migliore dal punto di vista grafico, ha un solo piccolissimo difetto che ne rende difficile l’interpretazione: è scritto in cirillico.
il signor Andrea Veschi s’è preso tambu.org per farne un redirect alle pagine di virgilio/tin. forse vuol dire che il dominio è in vendita, ma non lo sapremo mai. Se non altro la sua email evoca il chitarrista dei Toto, ed è la prima cosa sensata connessa a "tambu" che troviamo. ma procediamo…
tambu.it, del signor Tamburini, non ha un ingresso www. non sapremo mai cosa passa per la sua testa.
tambu.biz e tambu.info li potrei avere per la modica cifra di, dice Register, 70 euro. Il che mi pare francamente ridicolo. delle estensioni internazionali non so che farmene, a parte forse tambu.ro (suggeritomi dal prode Silentman) chepperò, guarda un pò, costa *SOLO* 135 euro all’anno. mavvatteloappià interculer va!
se anche voi volete divertirvi a scovare i vostri cybersquatter, consiglio tra i tanti we.register.it che con un click vi dà un riassunto di tutte le estensioni principali. Se poi trovate il dominio che fa per voi, i prezzi lasciateli perdere. sono abbastanza altini e in giro si trovano offerte molto più convenienti e altrettanto serie.
AH, alla fine il dominio l’ho preso. quale? lo saprete a tempo debito. questo blog, prima o poi, cambierà casa. Dovesse costarmi intere nottate a rompere le palle via mail ad Andrea Beggi