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30 seconds to Tambu Posts

Di Fiat sedici e GPL

Che ci eravamo comprati una Fiat sedici ve l’avevo già detto, e vi avevo anche già accennato un paio di cose che ribadirò qui.

La vera domanda è adesso: come mi trovo con una fiat? TAC, domanda da 100 milioni di dollari. è la prima e l’ultima fiat che mi compro, su questo credo di non avere tanti dubbi. Chiariamo, non sono scontento al punto di voler vendere la sedici, ogni volta che la vedo mi dico “cavoli è proprio una bella macchina”, e poi ha le caratteristiche che cercavo quando abbiamo deciso di comprarla. Però ci sono una serie di cose che non riesco a digerire del suo “essere fiat”, una serie di cose che a volte elenco ai miei amici e che spesso trovano risposta nel non-sense “beh, ma è una fiat”.
Come se l’essere fiat sia una sorta di “ammortizzatore” che sospende parte del giudizio in nome di – boh – il contributo al PIL che dà l’acquisto di una macchina italiana? i posti di lavoro a Mirafiori che preservo dando i soldi a Marchionne? non l’ho ancora capito.

Ve li elenco alla rinfusa qui, sperando di non risultare troppo negativo, così potete decidere se siano o no determinanti nella vostra eventuale propensione all’acquisto:

– il montante del parabrezza è troppo largo; questo unito al fatto che c’è un rinforzo verticale (nelle vecchie auto era per via del deflettore, che qui non c’è ma che ha un sostegno ancora più grosso) crea un’ampia zona di plastica che disturba la visione nelle curve a sinistra. E non c’è posizione del sedile che tenga. Un po’ ci si fa l’abitudina, un po’ è impossibile, e in un paio di occasioni mi sono ritrovato a dover evitare all’ultimo ostacoli che erano invisibili fino a pochi secondi prima. Questo non è piacevole per niente.

Vi metto una foto, così capite:
montante

– scarsa dotazione di base: non so se gli allestimenti delle versioni superiori siano migliori (ho una dynamic 4×4 1.6 benzina), ma nel 2011 la dotazione di base di un mezzo che costa così me lo aspetto un po’ più ricco. Niente bluetooth per il telefono, niente attacco USB per le chiavette nonostante la radio legga gli mp3, niente pulsante per aprire il portellone posteriore dall’abitacolo, pulsante unico per bloccare i finestrini (tutto bloccato tranne il guidatore o tutti liberi. niente vie di mezzo tipo “blocca solo dietro” o “blocca tutto ma il guidatore può comunque fare override”). C’è la predisposizione per la presa accendisigari nel bagagliaio, ma si tratta solo di una marcatura della plastica. Quando ho detto al concessionario che la volevo e mi ha detto “bisogna tirare un cavo” per giustificare il costo dell’operazione gli ho detto “e allora che predisposizione è?” (e se invece m’ha fregato qualcuno della fiat si palesi, che gli faccio nome e cognome del concessionario). Per ovviare almeno un po’ al problema degli mp3 ho fatto montare una scatoletta – l’unica compatibile con l’autoradio della sedici – con attacco USB e jack audio che è una pena estrema: massimo 5 cartelle con massimo 99 pezzi ognuna. niente sottocartelle. nomi delle cartelle rigidi. ordine delle canzoni senza senso (non è alfabetico, non è in ordine di tag ID3, ho il sospetto che sia in base alla data di creazione del file, ma meriterebbe un’indagine e un post a parte).

– bagagliaio non adeguato. Il bagagliaio è più piccolo di quello della Fiesta che avevo prima, e non è quello che ti aspetti da una macchina che è comunque più grande. Certo, di riflesso l’abitacolo è spazioso, ma le valigie io sono solito metterle nel vano posteriore, non so voi… 🙂

Il problema del bagagliaio, poi, si è acuito perché abbiamo deciso di aggiungere l’alimentazione a GPL: quando vi dicono che la bombola “occupa lo spazio della ruota di scorta”, vi stanno dicendo due cose: tutti si concentrano su quella ovvia, cioè che non potrete tenere più lì la ruota di scorta (e la sostituirete probebilmente con un kit di riparazione gonfiaggio o vi ingegnerete a trovargli un’altra posizione), e ignorano quella meno ovvia: le macchine odierne hanno ormai quasi tutte il RUOTINO di scorta, e non la ruota. Questo significa che il serbatotio del GPL occupa in altezza anche un po’ di spazio del bagagliaio, almeno nel caso della fiat sedici e almeno montando il bombolone della LANDI.

Come va la sedici a gpl? benone! il motore brioso 1.6 era bello reattivo e scattante prima, almeno per i miei gusti, e quindi la perdita di potenza è quasi impercettibile; la si sente in misura maggiore in salita, ovviamente, ma non è una tragedia come spesso sento dire. Consumi? maggiori. Si, il GPL ha una resa energetica MINORE della benzina, quindi consuma DI PIU’. E allora dove è il risparmio? nel prezzo, che quando l’abbiamo montato era esattamente la metà della benzina. Siccome la macchina ha l’indicatore di consumo, e siccome è basato sulla quantità di liquido che arriva all’iniettore, il conteggio benzina/GPL è grossomodo valido. A benzina facevo i 15,5/15,6 km a litro, a GPL sono sui 13,3/13,4 km a litro. Prendendo il valore più basso per entambi si tratta di un calo di prestazioni del 16% a fronte di un risparmio sul costo carburante del 50%.
Fortuna vuole che nei dintorni di casa mia abbia ben DUE distributori di GPL, quindi anche il problema approvvigionamenti è risolto.

Comunque sia adesso faccio 3/4 di pieno di benzina al mese (o meno, dipende) e GPL tra le due e le quattro volte al mese, dipende da quanto usiamo la macchina nei Week end, sostanzialmente, e da quanto stiamo fermi in coda. Perché? curiosi! ecco: il sistema è progettatto per andare a GPL il più possibile, ma entra in funzione quando il motore raggiunge i 40° di temperatura. Quindi quando si parte si va sempre a benzina. Inoltre quando il motore gira al minimo, l’alimentazione torna a pescare benzina e non gas. Questo, tra le altre cose, impedisce che accada la disavventura dei “tubi secchi” che qualcuno delle generazioni passate racconta quando gli parlo del GPL. A quei tempi si andava o solo in un modo o solo nell’altro, e siccome per risparmiare si andava sempre a gas, la gomma/plastica dei tubi della benzina poteva seccarsi 🙂

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I blog non sono morti, e io sto bene

Il tempo passa in troppo in fretta, è solo quello il problema.
L’altro giorno ho iniziato un post, poi ho detto “lo finisco dopo e lo pubblico”. Era tipo 10 giorni fa 🙂

Tanto per cominciare, non sono d’accordo con chi dice che “i blog sono morti”. I blog non sono per tutti, solo che fino a qualche anno fa erano il modo più semplice e immediato per esprimersi, e oggi invece sono stati superati in velocità dai social network. Tutto qui.
Io non biasimo chi ha abbandonato il blog in favore del social, avere possibilità di scelta è sempre un bene, vorrei solo che sapeste che per me questo resta ancora il punti principale dove scrivere le cose importanti. Ai social lascio pensieri veloci, conversazioni iniziate da altri, battute e vignette 🙂

Per questo motivo sto cercando una routine che mi permetta di rimettermi in pari con le tante cose che sono successe da quando “ci ho un po’ mollato” coi post. Penso che inizierò con le due cose che mi vengono meglio (post sulla Caterina e impressioni sui prodotti), poi il resto verrà da sè…

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Le 5 terre

Sul treno verso Manarola:
Alessandra: “le 5 terre sono, in ordine, Monterosso, Vernazza, Cornglia, Manarola e Riomaggiore. Monterosso, come un monte rosso, Vernazza, Corniglia, Manarola, guarda la mano, Riomaggiore. Vediamo se te le ricordi, Caterina”
[il primo giro vuoto, glieli deve ripetere tutti. Secondo giro:]
Ale: “Mon…”
Cate: “Monterosso. e CORNAZZA!”

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Regalo di Natale

Quest’anno poche cose materiali per noi grandi, grazie al cielo abbiamo anche più di quanto ci serva. Cose graditissime, sia chiaro, ma il regalo più bello di questo Natale ho deciso che è stato un momento, durante la mattina del 24, e non un oggetto. Precisamente durante la seconda colazone, la Ale è uscita prestissimo per provare ad evitare la ressa, ed è tornata a casa con la focaccia: allegria e sgranocchiamento; ognuno prende la sua parte, Caterina compresa, e nei tagli resta fuori un quadratino, giuro sarà stato non più di 2×2 cm di lato.

“Caterina, finisci quel pezzo di focaccia, è la tua!”
“Ma voi ne volete?”

Per un attimo mi sono sentito nel Canto di Natale di Topolino, con lui che prova a dividere quel poco che possono permettersi per pranzo, ma poi ho realizzato che mi basta sapere che la nostra bambina è generosa dentro, ed è spontanea nella sua bontà, per sentirmi felice del Natale che si avvicinava.
Questa cosa le porterà dei problemi, nel mondo infame in cui viviamo, ma è importante avere la giusta predisposizione. Spero che non cambi 🙂

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cosa ti hanno detto?

Io: “allora Cate, hai portato all’asilo il bicchiere nuovo?” [bicchiere da bambino con scritta colorata in rilievo col suo nome 🙂 ]
Cate: “si si”
Io: “e cosa ti hanno detto i tuoi amici?”
Cate: “Daniele ha detto che è bello. La Sara ha detto che è bello. Riccardo ha detto che è bello. Però Riccardo non c’era!!”

🙂

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La dimensione di un disastro

Oggi Hootsuite, la popolare piattaforma di social media management che ha acquisito Seesmic, ha mandato 974 email a – presumibilmente – 974 persone a cui sta per scadere la trial di Hootsuite Pro.

Considerandi i tweet inferociti che ho visto (mail bombing, telefoni impallati da email ogni pochi secondi, fastidio generale), non so esattamente cosa vorranno fare per farsi perdonare. La cosa incredibile è che tutte le mail recavano in chiaro tutti gli indirizzi, in un gigantesco vortice di spam/privacy/casino difficile da districare…

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dialoghi che non dovresti sentire nel 2012

Io come saprete sono un tecnofilo: vivo e lavoro con la tecnologia, mi circondo di tecnologia, adoro la tecnologia. Mi piace quando è divertente, quando è neutra e soprattutto quando ti facilita la vita. Motivo per cui ho spesso moti di incomprensione verso chi si dota di gingilli che poi non sa usare, o non sfrutta a dovere, spesso perché non si pone nemmeno la fatidica domanda: “come può questo oggetto aiutarmi nella vita di tutti i giorni?”

ad esempio:

“ho XXX al telefono, è per strada e non trova il numero del negozio YYY. Ci guardi?”
[ma se ti chiama dalla strada col suo smartphone, perché non se lo cerca lui?]

“arriviamo un po’ in ritardo, ci siamo persi”
[BEEEEP. ce l’hai il navigatore o almeno le mappe?]

la sua variante peggiore:
“non trovo il posto, mi dici come ci arrivo?”
[a parte che l’hai scelto tu, l’avrai vista la mappa a casa? con un po’ di ingegno te la puoi mandare direttamente al cell, ma non pretendo tanto e comunque vedi sopra, apri (Google|Apple|Waze|verything) Maps e arrivaci da solo]

“ho perso la rubrica|le foto|anything”
[no dai, davvero non mai attaccato il cellulare a un computer? backup? cloud? dai!”

Ti dico invece come risolvono questioni analoghe due geek, nel 2012.
Concerto dei Tenacious D a Milano, socio1 arriva in macchina e parcheggia, socio2 arriva con la metro da Milano e deve lasciare lo zaino in macchina.
“dove sei?”
“nel parcheggio”
“il parcheggio è enorme, serve un riferimento”
all’unisono: “buttiamo giù, ti mando le coordinate”
BIP, condivisione delle coordinate
5 minuti dopo, con una precisione di 7 metri, socio2 trova l’auto nello sterminato parcheggio del Forum di Assago.

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ricicla anche il logo…

Ieri mi è capitato sott’occhio il volantino di Genova ricicla bene

e pensa che ti ripensa, mi ricordava qualcosa…
una “g” colorata… ah si, che scemo!

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