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Day: March 23, 2014

Les Revenants

Les Revenants è una serie televisiva francese andata in onda su Canal+ nel 2012 e mai tradotta in italiano. La si può trovare sottotitolata tramite i soliti canali non ufficiali. L’idea è basata su un film, sempre francese, del 2004, ma la cosa che conta, e il motivo di questo post, è che ne sono rimasto molto piacevolmente colpito.

La sinossi è semplice, addirittura banale se raccontata in una frase: in un paese di montagna i morti tornano in vita. Ma il fulcro della faccenda è esattamente questo, anzi è l’ordine delle parole. Les Revenants non è un film di morti viventi, ma di viventi che una volta sono morti. E’ una differenza sostanziale nell’economia della serie, per alcuni aspetti caratteristici e nemmeno troppo secondari:

  • Gli zombie classici non pensano, non hanno emozioni, sono tipicamente decomposti. I ritornati francesi invece sono esattamente le stesse persone scomparse, con un buco nella memoria.
  • A causa di ciò le reazioni delle persone sono differenti da quelle di un film apocalittico: sebbene sia una via tentata anche altre volte (la figlia del governatore in The Walking Dead, la storia d’amore in Warm Bodies, addirittura Goerge Romero in Survival of the dead), ritrovarsi a convivere faccia a faccia con la persona mancata e amata, “viva”, pensante e parlante ha effetti diversissimi sulle persone.
  • Molto interessante lo sviluppo di un tema parallelo, anch’esso un grande classico della letteratura di genere: gli esseri umani sono il nemico principale di loro stessi, a causa di vicissitudini molto diverse tra di loro ma ugualmente “pericolose”. A questo riguardo sono sintomatiche due scene: in una due ritornati parlano tra di loro e convengono che “[i vivi] non hanno certo bisogno di noi per farsi del male”; nella seconda le persone asserragliate in una struttura chiusa domandano all’uomo di fede di turno “non avevi detto che non ci avrebbero fatto nulla”?

Non si tratta ovviamente di una produzione hollywoodiana, per cui va presa con tutti i limiti del caso: alcuni attori sono decisamente legnosi, alcune scene girate al risparmio, la recitazione non è sempre all’altezza data l’omogeneità (anche nell’età) degli attori. Si tratta però di otto puntate che vi consiglio di guardare assolutamente, nonostante le tante domande senza risposta, oppure se vogliamo nonostante le tante domande alle quali ognuno di noi può dare la risposta che più gli piace. In ogni caso la seconda stagione è in fase di ripresa, quindi niente paura.

Infine una menzione speciale per la colonna sonora, realizzata dal gruppo scozzese Mogwai: si tratta senza ombra di dubbio di un assoluto capolavoro, una delle musiche più d’atmosfera che abbia mai sentito: è entrata in heavy rotation nella mia playlist anche se non so definire esattamente che cosa più mi piaccia. Credo semplicemente che sia il giusto pezzo di musica nella giusta serie, che si sposi perfettamente con il mood della serie e delle location, che sia suonata benissimo e che si adatti a molte situazioni in cui può essere ascoltata. Vi consiglio senza remore anche il disco, indubbiamente!

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