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Il metodo giusto

Vado dal trofiaio a comprare la pasta fresca: siccome è Sabato e siccome la fa veramente buona, la coda è mostruosa. Prendo il numero 11, stanno servendo l’85 della serie precedente. Ho tempo, aspetto. Una signora mi fa “che numero hai?” e io “11”. Mi dà il suo 6 ed esce, tanto rinuncia. Mentre ringrazio il ragazzo dietro a me si lamenta al cellulare – con la moglie credo – che c’è coda e che “qui si scambiano i bigliettini uno con l’altro”.
Finisce la conversazione, mi giro e gli faccio presente che, appunto, i bigliettini si SCAMBIANO, e che il numero totale di persone davanti a lui non cambia. “Ma la signora l’ha preso da un’altra prima” si oppone. “può essere, ma qualcuno deve aver rinunciato, non è che servono due volte lo stesso numero. Comunque che numero hai? dammelo e prenditi il 6” “ho il 7, no fa niente…” “no! adesso mi dai il 7 e ti prendi il 6, così non puoi dire che ti sono passato davanti”. Facciamo lo scambio, ma dopo 3 minuti me lo restituisce. “guarda, faccio il piano B. Compro la pasta all’EKOM”. Contento tu…

Ora, quale è secondo voi il metodo giusto di procedere, nel caso di rinuncia al proprio posto?
a) regalo il mio posto a qualcuno (che a sua volta può regalarlo a qualcuno). Faccio un bel gesto, qualcuno sarà molto felice. Qualcun altro potrebbe aversene a male, perché il regalo potrebbe andare a qualcuno entrato dopo di lui (lui non ci guadagna nulla, il totale dei serviti prima di lui non cambia) .
b) non regalo il mio posto a nessuno e butto il biglietto. Tutti scalano di uno e il totale delle persone servite prima del proprio turno scende di uno per tutti. Però così facendo il totale delle persone servite in un qualsiasi momento non è più fedele alla reale aspettativa (motivo per cui quando ho 100 persone davanti alle poste non mi scoraggio: so che molti hanno rinunciato)

Apparentemente la b, ma è un “regalo” che dalla maggior parte delle volte dagli altri non viene percepito.

4 Comments

  1. Guzzo Guzzo

    Poniamo di avere quattro persone che hanno preso il biglietto dopo di te: p1, p2, p3, p4.
    Tu regali il tuo biglietto a qualcuno entrato dopo di loro, p5.
    Con la soluzione A, per p1/4 non cambierà il tempo di attesa mentre farai contento p5 (solo il suo tempo di attesa si ridurrà, di 5 unità di misura, dove l’unità è il tempo per servire una persona).
    Con la soluzione B si ridurrà il tempo di attesa di tutti e cinque(seppur in maniera minore, ossia di 1 sola unità di misura).
    Invece che dare “tutto ad uno” da “un poco a tutti”.
    IMHO è più giusto il metodo B. Escludi il fattore “random” dell’ottenere un regalo inaspettato e diminuisci in modo più corretto il tempo di attesa per tutti quelli dopo di te.
    ps: come fattore positivo collaterale contribuisci ad alimentare nella coda “la speranza” che qualche numero “salti” ad ogni chiamata (come quando sei in posta, nell’esempio che hai fatto).

    Ciao

  2. Uno per tutti o tutto per uno? Come detto sopra attuando il modo B si fanno felici + persone in maniera equa “Uno per tutti” poiché tutti quando facciamo la coda e salta un numero dentro di noi godiamo un pochettino mentre con il modo A “tutto per uno” gode tanto solo 1 con un valore di godimento direttamente proporzionale a quanta gente riesce a scalare
    Io sono per l’uno per tutti, ma ognuno gode come ritiene più opportuno 😉

  3. il metodo B, con grossi numeri, ha il difetto di tenere “inflazionato” il numero totale di persone in attesa. Alle poste, ad esempio, molte persone VEDONO 150 numeri davanti e rinunciano al servizio, perché non possono sapere quante in realtà stiano ANCORA aspettando… come dici giustamente, Luca, hai la SPERANZA che siano meno di quanti visualizzati; col metodo A il numero di quelli che hai davanti non cambia mai.

  4. Concordo diciamo che fino ad un certo numero X il metodo B fa felici + persone dopodiché diventa impercettibile, comunque credo che quando si parli di quei numeri se si dovesse attuare il metodo A passerebbe inosservato…
    Bisognerebbe definire la soglia “borderline” che fa percepire una sorta di piacere a scalare tutti di una posizione non quella che ci fa pensare come se nn fosse successo nulla…

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