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Month: December 2006

Barcamp: video

Ecco, per chi vuole sapere cosa è un BarCamp (tipo il mio chitarrista che ancora ieri sera me l’ha chiesto) 🙂

[via Axell]

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Firebug

Pensavo di aver raggiunto le vette della soddisfazione del webdesigner/sviluppatore con la Web Developer Toolbar, ma oggi dopo aver scoperto Firebug, devo dire che ero veramente un novellino!

Se stai ridendo, è perché la conosci già. Se non la conosci, installalla subito!!!

[e un grazie al Tao che me l’ha fatta conoscere]

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Muse a Milano

MuseIeri sera, usciti dall’ameno luogo lavorativo, s’è inforcata la macchinina di famiglia e s’è andati a Milano a vedere i Muse. Datchforum pieno zeppo, solita ressa pre-durante-dopo il concerto. Ad aprire le (o i?) Noisettes, gruppo che merita una certa attenzione, di cui fortunatamente ho un – ehm – amico che può prestarmi tutti i CD.

Scartata subito l’ipotesi di andare nella bolgia, io e la signora ci siamo accomodati in posizione defilata, in puro stile pensionistico, e ci siamo goduti il concerto seduti. come sempre Matt e soci puntano molto sulla coreografia, con giochi di luce, laser e megaschermi, (e la batteria dentro a una specie di astronave) ma non lo fanno per distogliere l’attenzione dalla loro performance. Sono assolutamente in grado di tenere il palco, pestano come si deve quando è il caso e sanno essere malinconici, Bellamy poi è incredibile: ha una voce fuori dal normale (e non si risparmia), suona la chitarra come tutti sappiamo e poi si spara certi assoli di pianoforte da paura!

La scaletta non delude nessun fan, presentando pezzi da tutti gli album; anzi, anche un fan della prima ora come me riesce a trasalire quando gli presentano il “trittico della morte”: Plug-in baby, Hysteria e Stockolm Syndrome una di seguito all’altra! per poco non svengo 🙂

Unico rammarico, lo stesso dell’altra volta, è non essere riuscito a toccare i tipici palloni 🙂

la foto è di proprietà di TenebraNera

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novelli google crescono :)

Voglio qui esprimere pubblicamente, e magari ampliare, un concetto espresso durante il talk di ludo e soci sulla nuova top100;

Ho detto che se prima il lavoro mi sembrava serio e ammirevole, con le novità introdotte lo elevo al rango di VENERABILE.
Ci troviamo di fronte, a mio avviso, a un progetto articolato e non semplice, certamente perfettibile, ma a crescita rapida. Io ho a che fare in qualche modo con i motori di ricerca, e vedo nel lavoro dietro alla top100 molti dei concetti usati da chi i motori di ricerca li studia per benino:

Il peso dato ai vari fattori che compongono il ranking, e che produce un numero come 3.95620 (cioè quello che oggi è associato al numero #1 della classifica, macchianera) è o non è nel suo piccolo un algoritmo di [[page_rank]]?

il crawler della top100, in grado di estrapolare i link dai post e di immagazzinare il contenuto dei post è o no un Googlebot in erba?

il fatto di spingere a usare feedburner e abilitare l’autodiscovery, piuttosto che mostrare il feed completo, fa parte o no di una serie di linee guida al pari di quelle di Google che i webmaster seguono scrupolosamente?

E se è vero che l’efficacia, quindi il successo, di un motore di ricerca si misura in base alla pertinenza dei risultati con l’aspettativa di chi esegue la ricerca (per tacere del supporto ai caratteri speciali come stringhe tra virgolette, più, meno, eccetera), il fatto che praticamente tutti dicono che tira fuori solo risultati buoni e che molti iniziano a linkare i risultati della ricerca della top100 invece di quella di technorati è o no una conferma di quel che dico? 🙂

Peraltro non ho avuto il coraggio di dirlo in sala perché temevo il linciaggio ma ho l’impressione che quella nuvola, quella grossa al centro della galassia-blogosfera, sia la prova visiva che effettivamente c’è una forte autoreferenzialità nei blogger 🙂
Questo però non significa che la nuvola non crescerà. Sta solo e soltanto a noi inglobare anche le periferie…

ADDED: Gli editor, che controllano i blog prima di includerli per non far entrare spamblog o ammassi di template, non sono dei Quality rater?

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corsi e ricorsi

Svariati anni fa partecipai ad un raduno di IRC, a Torino. Mi ricordo benissimo che l’appuntamento per la cena fu in Piazza Gran Madre di Dio e poi che ci muovemmo alla pizzeria dei Fratelli la Cozza, stesso giro, stessa corsa, stesso regalo di sabato sera.

Ora, o i torinesi hanno poca fantasia, o questo Web 2.0 non ha cambiato proprio nulla 😛

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BarCamp: interstizi

Già che ci sono, volevo approfondire un commento lasciato da Antonio (così contamino il mio approcio tipicamente anarco-liberalista con un pizzico di trackbacchismo 🙂 ):

E’ interessante come lo scambio di idee, il confronto e la crescita di un evento come il BarCamp sia sì negli interventi e nelle discussioni successive, ma anche (e alcuni dicono soprattutto) negli interstizi, nelle pause e nei corridoi. E allora mi dico: se è vero, come pare sia vero, che la formula BarCamp sia nata in un bar durante una mega convention, perchè gli avventori del caffè si sono accorti che parlavano di cose più interessanti della convetion stessa e c’era più crescita, è possibile che il fenomeno si replichi anche in un BarCamp?

Sembrerebbe quasi che le idee amino strisciare rasoterra nella penombra, e rifuggano consapevolmente gli ambienti aperti e affollati, anche se hanno carattere di un-conference. Se al posto del BarCamp si facesse un raduno di blogger? intendo un raduno senza nome, senza capo nè coda, senza interventi, senza programma. C’è un posto con tanti tavolini e sedie, sedie a non finire, e ognuno se le sposta come vuole. Si formano capannelli spontanei e ci si muove liberamente da un tavolo all’altro, o da un gruppetto ad un altro.

E naturalmente si parla un casino! 🙂

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BarCamp. Resoconto.

Il mio primo BarCamp in carne e ossa è stato un BarCamp strano, mi dicono. Il precedente l’ho solo letto nelle parole di chi c’era, era il primo, si era timidi e c’era la voglia di buttarsi in qualcosa di nuovo. La parola che ho sentito ripetere più spesso è stata “dispersivo”, ma con questo non voglio nulla togliere all’organizzazione, che ha fatto veramente tanto per contenere e prevenire i possibili problemi. Problemi che, peraltro, io non ho notato: segno che – se c’erano – erano davvero infinitesimali (ok, i 2k/s di banda non li conto. Pare ci fosse un guasto alla rete geografica)

Essendo uno ma non trino sono sicuro di essermi perso qualche speech degno di nota, ma conto che presto o tardi qualcuno avrà la gentilezza di aggregarli da qualche parte. Ho visto quello del mio mito personale Antonio Sofi sul delurking della blogosfera, chiaro ed efficace come sempre, ho visto “il blogroll, croce e delizia del blogger moderno” proposto da Gaspar (la cui “estrema cordialità severa” – definizione istantanea e collettiva partorita durante la cena – ha colpito molti presenti) e ho a mia volta partecipato alla seconda parte del brainstorming sulla web analytics di Alberto Mucignat.

Le facce note sono sempre belle da rivedere, e non si finisce mai di dare un volto ai blog: Salvatore Aranzulla, ve lo confesso, lo facevo più nerd. sarà per via di quella orrenda foto che si ostina a tenere sul suo blog, che volete farci?, invece è un ragazzo in gamba 🙂
Anche Fullo se lo leggi pensi sia un geek assurdo, ne hai la conferma quando parla dei manga o posta le foto di casa sua, invece lo vedi con la sua signora a spasso e pare appena uscito da un ufficio della City londinese.
Altre nuove conoscenze: Alessandro Fulciniti, Marco Camisari Calzolari, Mafe e Vanz.

L’intervento più seguito penso sia stato quello di Ludo e degli editor della top100, le cui sconvolgenti rivelazioni in anteprima hanno destabilizzato le menti di molti. Presto capirete perché, ma sappiate che la discussione è stata molto interessante e stimolante; anche se Samuele Silva dovrebbe finirla di ripetere a voce alta le battute che gli faccio all’orecchio, che poi le spaccia per sue ma mica mi paga come autore 😉

Pollice assolutamente verso per la pizzeria “I fratelli Cozza“. Noi genovesi saremo anche avidi e taccagni, ma ci vergogneremmo di stipare la gente in quel modo in qualsiasi locale delle nostre parti. Rinuncia a 10 coperti ma fai vivere bene chi ti dà da vivere!!

Penso che in due BarCamp si sia già raggiunta la soglia massima di partecipanti: l’interrogativo, ora come prima, è quale sia la formula migliore per evitare la dispersione dei flussi informativi. Non puoi limitare le iscrizioni, non puoi limitare gli interventi, non puoi espandere (troppo) l’arco temporale dell’evento. Chi lo risolve è bravo 🙂

Ah già! le foto son qua, ovviamente!

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BarCamp: tutto pronto?

Appuntamento: proposto (forse confermato).
Portatile: batteria da caricare.
Macchina fotografica: batteria da caricare.
Cellulare: batteria da caricare.

Meno male che non devo caricare la batteria della macchina 🙂

Domani sarò a Torino. Non ho segni particolari. L’unica speranza che avete di trovarmi è di vedere quello alto che fa le foto e vedere se vicino ce n’è un altro con una EOS400D 😀

BarCamp Torino

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Un regalo per Niccolò

Sono venuto a conoscenza dell’iniziativa “un regalo per Niccolò”, e ho deciso di aderire. In realtà non conosco Luca Capone, ma ho letto per bene i suoi post e ho visto che altri hanno fatto le verifiche prima di me, per cui mi fido.

E se avete intenzione di copiarmi, fate pure. Nè io nè il piccolo Niccolò ci offenderemo 🙂

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