Il problema più grosso di un forum come z-italia è che conosci molte persone.
Si, ho detto “il problema”.
E’ un problema perchè eventi che normalmente passano veloci, parti di vita altrui, frammenti di giornale, invece ti toccano da vicino. E più gente conosci, più è probabile che accada.
Io JokerR1 manco lo conoscevo, prima del raduno a Cortona. Non lo avevo mai letto. Mica si può leggere tutto quello che scrivono mille persone. Però al pranzo di domenica, in trattoria, ce lo avevo seduto vicino, lui e la sua fidanzata. Aveva un nasone enorme, uno dei più grossi mai visti, e mangiava di gusto. A me quelli che mangiano tanto e con gusto son simpatici, che posso farci? Abbiamo riso parecchio, e ho anche pensato “che bello, c’è sintonia e allegria pure con gente che non si conosce. Potere della moto o potere del forum?” Si era trasferito da poco in Toscana da Milano, e per andare al lavoro ci impiegava lo stesso tempo di prima. Però se non altro faceva un sacco di curve con la moto. Avete capito che tipo era? 🙂 Ce lo ricordiamo benissimo tutti perchè appena arrivato ha perso la targa della moto, e allora se la è legata sulla schiena con del fil di ferro. C’è anche una foto da qualche parte.
Beh, io non ho veramente parole. Oggi Joker non c’è più, è andato a finire contro un furgone. Non trovo veramente la forza di scrivere qualcosa, per cui riporterò quanto scrisse l’amico Paolo quando mancò Mary, altro grande colpo nella vita di noi frequentatori di z-italia.
noi motociclisti siamo un po’ come quelle mollette sul filo.
arriva uno, dà una zampata e ci fa girare a trottola
e fin qui tutto bene, esperienza che entra
quante volte sara’ successo?
quante volte capitera’ ancora?
poi arriva un altro e con una zampata piu’ forte ci fa ruzzolare…
e allora addio sogni
e addio vita che scorre…
http://moving-oooh.splinder.com/post/6182967/…mollette+stese+su+un+filo…
Some people call me the space cowboy yeah
Some call me the gangster of love
Some people call me Maurice
Cause’ I speak of the pompetous of love
People talk about me baby
Say I’m doin’ you wrong, doin’ you wrong
But don’t you worry baby don’t worry
Cause’ I’m right here at home
Cause’ I’m a picker
I’m a grinner
I’m a lover
and I’m a sinner
playin’ my music in the sun
I’m a joker
I’m a smoker
I’m a mid-night toker
I get my lovin’ on the run
Ooh, ooh, ooh, ooh
è troppo pericoloso
Beh… secondo me non e` pericoloso… Non piu` di quanto lo sia vivere in generale (vivere, non sopravvivere).
E` molto triste, questo si`.
E sono con Tambu e Paolo e tutti gli altri che sentono la mancanza di qualcuno che conoscevano bene (Mavi) o anche se non conoscevano (come Spadino) o conoscevano poco (come Joker), lo sentono istintivamente vicino per via di quella “passionaccia fottuta” (non mi ricordo di chi e` la citazione) che li tiene attaccati a quei 60 cm di pelle del sellino; che gli fa vedere le curve di una strada interessanti e seducenti (quasi) come quelle di una bella donna; che li fa sentire bene e a proprio agio, al pensiero che in garage, sotto casa, ci sono quelle due ruote li` che li aspettano per l’indomani per macinare Kilometri insieme.
Io neanche lo conoscevo, Joker, e neanche ho una moto (guidando io, devo aver fatto un paio di volte un giro su un Ciao, se l’ho fatto), pero` vorrei unirmi ai saluti di Tambu e vorrei essere vicino a lui e tutti qelli che lo conoscevano.. dal vero o “per iscritto” e che da oggi sentiranno la sua mancanza.
Basta! Viene istintivo dire Basta! Tutto qua. Siamo veramente mollette appese a un filo perchè non è sempre la “folle velocità” o la “moto di grossa cilindrata”, steriotipi che piaciono tanto ai piccoli giornalisti, a fare della nostra passione una cosa pericolosa. Quando si va ad un raduno o un girello con gente più o meno sconosciuta ognuno ha indosso solo la propria tuta o il proprio giubotto e tutti siamo uguali, e tutti meritano un saluto pieno di rispetto e affetto. dita a V per Joker.
sono d’accordo con Botty. OK, sarà più pericoloso della macchina, ma in macchina ne muoiono lo stesso tantissimi ogni anno. sarà meno pericoloso che stare a casa a cucinare, ma in cucina ne muoiono tanti lo stesso.
Quando ho avuto il mio incidente (per colpa di una zampata un po’ piu` forte delle altre) sono rimasto sull’asfalto con la spalla distrutta (dopo 2 anni ho ancora la spalla semi-paralizzata), sono stato trasportato all’ospedale, ho aspettato 4 giorni sotto morfina che mi operassero e poi tutta la degenza e mai, mai sono svenuto, mai mi sono lasciato andare, sempre positivo. Appena sono tornato a casa e ho varcato la soglia mi sono messo a piangere.
Il link al post che ho scritto quando sono tornato a casa http://www.differentplace.net/blog/poldo/2004/12/12/30-novembre-2004/
Un lampeggio
Anche io ho conosciuto Roberto al raduno di Cortona. Un ragazzo stupendo.
…il mio prossimo giro in moto lo dedico a te, Joker…
Ciao
Io l’ho conosciuto appena negli ultimi momenti che abbiamo vissuto nello stupendo raduno di Cortona.
Come Tambu ero anch’io a quel pranzo, due battute scambiate ma c’era qualcosa di + grande che ci univa tutti, la nostra passione, il nostro essere mollette appese a un filo, e che ieri alla notizia della sua morte, mi ha fatto sentire come se mi fosse mancato un amico di sempre….
… un lampz ed una preghiera sono per te Roberto !!
Io non c’ero a Cortona, ma ho visto le foto della targa sulla sua tuta….
Come lui tanti altri sconosciuti…
La paura del peggio è più piccola della paura di sopravvivere o della speranza di vivere…
Una vita spezzata e il dolore lasciato. Pur non conoscendolo personalmente posso dire che è sempre un dolore per chi resta qua,esamine a guardare tutto cio’.Per episodi simili mi sono scostata molto dalla religione, ricercando in me la vera fede per andare avanti.Un giro in moto, un pensiero per te,e per tutte quelle persone che son morte abbracciate al loro sogno piu’ grande:le due ruote.