oggi a mensa mi hanno negato la possibilità di gustare il mio sontuoso, grande, succulento e quotidiano pompelmo… un cartello ci ha informato che da quel momento il pompelmo era assimilato ad un primo od un secondo, col quale può essere eventualmente scambiato (si perchè ci sono dei complicati meccanismi di controllo delle pietanze, solo un ingegnere riesce a risolvere l’equazione del vassoio. secondo voi uno yoghurt è un dolce? e se prendo la frutta posso prendere il dolce? eventualmente scambiandolo col contorno? ma l’ossobuco coi piselli dà diritto ANCHE al contorno? è più alta la torre Eiffel o più veloce la cioccolata?).
Quando ho chiesto spiegazioni alla signora, ha accennato qualcosa a proposito delle quantità, protetta dal frastuono del locale; mi sono avvicinato, ma lei ha iniziato a farfugliare, imbarazzata. Ho capito che si vergognava anche lei, e che probabilmente qualcuno con la calcolatrice in mano aveva sentenziato questa cosa a cui anche il personale s’è dovuto attenere.
Le ho risparmiato il resto della scenetta e ho preso la banana. Ma avrei preferito avere vicino il signore con la calcolatrice. e NON mangiarla…